Bullismo, reato, vittima, carnefice, spettatori, violenza, derisione, danni a persone ed oggetti, solitudine, malessere fisico e psicologico, gruppo, complici...
e ancora
Cyberbullismo, social network, snapchat, wapp, fb, tik tok, internet, haters, virale, nascosto, schermo, irrisione, insulti...
Queste e molte altre parole sono state, per noi, fonte di studio, ricerca, analisi e discussione, durante alcune settimane del mese di febbraio 2022. La molla è stata la giornata Internazionale dedicata al Cyberbullismo che si è tenuta martedì 7 febbraio. Si è partiti dall'italiano, o a volte dall'inglese, per comprendere la realtà francese e mondiale.
L'argomento Bullismo e Cyber-bullismo, di grande attualità e di scottante interesse, ci tocca tutti da vicino. Bambini, ragazzi e adulti; dal corpo docente agli psicologi, dal nucleo di prossimità agli assistenti sociali, dalle associazioni che operano sul territorio come l'associazione Asai (che collabora con l'I.C. Regio Parco per il progetto SAM) alle famiglie, dalle scuole agli enti locali. Nessuno può sentirsi estraneo e non coinvolto. Nessuno può pensare di essere al di sopra delle parti. Nessuno ha, al momento, la ricetta miracolosa per fare sparire il problema.
Le dimensioni sono sconvolgenti: 1 ragazzo su 10 in Francia e 1 su 3 in Italia e nel resto del mondo, è attualmente vittima di bullismo a scuola. Non esiste un momento preferito per l'azione del bullo, così come non esiste un luogo preferito: in classe, in corridoio, in mensa, negli spogliatori, nei bagni, in palestra, all'ingresso o all'uscita della scuola. Il bullismo, inoltre, continua oltre gli spazi scolastici e si riversa negli ambienti dove i giovani socializzano durante le attività extrascolastiche: dai corsi di danza alle palestre di ginnastica, dai campi di calcio ai giardinetti, fino ai luoghi - quali piazzette o "muretti" - dove gli adolescenti si riuniscono per passare il loro tempo libero insieme!
Ma non c'è limite, perché il bullo può diventare cyberbullo per agire ben oltre l'orario scolastico e continuare ad ogni ora, ripetutamente di pomeriggio, di sera e, a volte, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, perfino di notte quando, normalmente, si dovrebbe dormire. Il suo unico scopo (e anche maggior divertimento) è insultare, dileggiare, deridere e inveire contro quel compagno o quella compagna. Sono i famosi "leoni da tastiera", quelle persone che amano passare il loro tempo a prendersela con qualcun altro, facendosi forti dietro ad uno schermo. Purtroppo il fenomeno degli "haters" (chi indivia o odia altre persone attraverso il mondo dei social ) non riguarda soltanto gli adolescenti e i ragazzi, ma coinvolge anche molti adulti. Quegli stessi adulti che dovrebbero essere d'esempio ai giovani e che, invece, sono infantili e inconsapevoli della mancanza di riferimento educativo che rappresentano e del danno psicologico che possono creare.
LA VIOLENCE, SI TU TE TAIS ELLE TE TUE
LA VIOLENZA, SE TACI TI UCCIDE
Agli adolescenti che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado e ai bambini delle scuole primarie, spesso non è chiaro come la maggior parte delle azioni compiute con estrema leggerezza e "per gioco o per scherzo" siano azioni punibili dalla legge, cioè reati. Spingere e spintonare quando si è in fila, magari fino a far cadere dalle scale, trattenere per lo zaino, tirare i capelli, lanciare materiale scolastico, palloni o altri oggetti addosso, dare colpetti dietro la nuca, fare sgambetti o colpi dietro alle gambe, senza aggiungere schiaffetti, schiaffi, pizzicotti, pugni o calci fanno parte della violenza fisica. A cui si aggiungono tutte le azioni rivolte nei confronti delle proprietà della vittima: sottrarre il portapenne, lo zaino, il suo contenuto o la merenda, rubare i soldi che ha in tasca, magari chiedergli ripetutamente come "pizzo" per non essere picchiato. Ingiurie, insulti, derisioni, menzogne, false illazioni e molto altro fanno parte, invece, della violenza verbale.
Questo è quanto è stato osservato attraverso la visione di cortometraggi in lingua, prodotti dal ministero dell'Istruzione, Gioventù, Cultura e Sport della Francia. Insieme alle classi, abbiamo assistito a storie molto diverse tra loro, realizzate da alunni di scuola Primaria "L'école Primaire", Secondaria di Primo Grado "Le Collège" e secondaria di Secondo Grado "Le Lycée". Tutte autentiche, esemplificatrici di eventi reali accaduti in questa o quell'istituzione scolastica o collegate a drammatici fatti di cronaca. I ragazzi hanno avuto modo di riflettere e, spesso, anche di emozionarsi. Le più tragiche storie si concludevano perfino con un suicidio del protagonista. Questi cortometraggi sono proprio stati il nostro argomento di studio ed analisi.
Questa è la realtà, questa è la vita, questo è il bullismo - "Le Harcèlement".
Gli alunni si sono dimostrati molto interessati a conoscere l'età degli attori partecipanti, la loro provenienza come regione o istituto scolastico. Hanno voluto anche conferme sulla veridicità delle storie raccontate e sull'onda di queste altrui esperienze, hanno in maniera spontanea e, a volte altrettanto sofferta, voluto raccontare in prima persona quanto è a loro accaduta negli anni dell'infanzia o alla scuola Primaria e, a volte, stava ancora accadendo sui banchi di scuola. Girarsi dall'altra parte e fare finta che tutto sia un gioco, che si tratti soltanto di finzione non aiuta. Non denunciare, non aiuta.
Abbiamo capito, insieme, che la nostra forza è la PAROLA, la presa di coscienza, il racconto, sempre, agli adulti e la DENUNCIA.
Questo progetto , a cui hanno partecipato tutte le classi dei corsi H, I e L della Scuola Secondaria Giacosa, si è concluso con un CONCORSO interno all'Istituto Comprensivo Regio Parco Torino, portato a termine tramite un duplice percorso:
1) tavole disegnate prendendo spunto dalla campagna STOP AU HARCELEMENT - 3020 (il numero verde francese a cui ricorrere in caso di bullismo sia vissuto in prima persona, che osservato come spettatore), realizzate dalle classi prime, seconde e terze. Queste immagini sono nelle sezioni dedicate alle classi relative.
2) La creazione di individuali minisiti, che sono stati realizzati dalle classi seconde e terze, anch'essi fruibili nelle sezioni relative alle classi di interesse.
Grazie a tutti i ragazzi che si sono messi in gioco, grazie al loro impegno, alla loro creatività e alla voglia di riflettere su questo importante argomento. Grazie ai colleghi che hanno collaborato durante le votazioni e al collaboratore scolastico Domenico Barraca che ha aiutato a montare la mostra, il suo aiuto è stato prezioso.
Nel caso in cui, vogliate contribuire alle votazioni ecco i link:
TAVOLE DISEGNATE
https://docs.google.com/forms/d/1f9V7OpKrEvEM_qkbMHajB2hgePWL4EW9xAKIVhTrWEc/edit classi prime
https://docs.google.com/forms/d/1yGEVgQKaAA1ZKZFVarUKyGKpjQGWkXWu7gofJScXnC4/edit classi seconde
https://sites.google.com/d/1I0LzHA-Zn4WQb3xV_BwQnibiTtJo0w-U/p/1YCst0od_fn76bluxX08VgQw1TSVmuZ4B/edit classi terze
MINISITI REALIZZATI
https://docs.google.com/forms/d/1yGEVgQKaAA1ZKZFVarUKyGKpjQGWkXWu7gofJScXnC4/edit classi seconde
https://docs.google.com/forms/d/1SSKy3LWmP_CeQAB1l7tvSPFxiTcqR2UYQFtqYXKX2E4/edit classi terze
La speranza che mi ha animato in questo viaggio dedicato alla piaga del bullismo, è di poter essere stata una "seminatrice" di dubbi, di riflessioni e magari di... parole.
Vi auguro una buona visione dei nostri lavori artistici!
Prof.ssa Pitti Arsento