"Coloro che non credono nella magia non potranno mai trovarla"
(Roald Dahl)
Da che l'uomo è sulla Terra ha sempre raccontato storie in tanti modi diversi. La narrazione, infatti, è una tecnica molto antica e molto variegata. All'uomo piace raccontare storie, ma soprattutto farsele raccontare! Nell'antichità ha prevalso per lungo tempo il racconto orale a cominciare dai cacciatori del Paleolitico riuniti intorno al fuoco fino alla civiltà greca con i capolavori dell'Iliade e l'Odissea!
Ma il racconto non è stato sempre e solo orale, anche le immagini hanno avuto il loro spazio e le pitture rupestri ne sono la testimonianza più antica. Poi si è passati alle storie scritte quando l'oralità ha ceduto il passo alla scrittura. Infine in tempi più recenti, che si possono datare negli ultimi due secoli, l'arte di raccontare è cambiata profondamente con l'introduzione di tecnologie più avanzate che hanno permesso di produrre storie multimediali, si pensi alla fotografia, al cinema, alla televisione e, più recentemente, agli strumenti digitali grazie ai quali chiunque può creare una storia avvincente e mostrarla su internet al mondo intero!
Narrare e ascoltare storie sono attività che ripetiamo di continuo a tutte le età. Lo facciamo persino quando dormiamo, perché in fondo anche i sogni sono storie!
Le storie non hanno veramente rivali tra le nostre attività! Sanno andare al cuore di chi le ascolta, generare sentimenti, emozioni, conoscenza, sapere. E proprio perché riescono a collegare la conoscenza con le emozioni le storie risultano il metodo di insegnamento più efficace, perché non si basano su un semplice trasferimento di nozioni, ma associano alle informazioni trasmesse l'aspetto emotivo che le rende significative ed indelebili nella nostra memoria. Non è forse quello che vogliamo quando insegniamo?
Ma le storie non servono solo a rafforzare le conoscenze che cerchiamo di trasmettere ai nostri alunni. Esse esprimono il loro più alto potenziale quando sono gli alunni stessi a raccontarle, o meglio a inventarle e a costruirle. Inventare una storia, poi strutturarla e farle prendere vita, richiede competenze di comunicazione di un certo livello: bisogna identificare il destinatario, mettere a fuoco il messaggio, svilupparlo attraverso contenuti efficaci utilizzando gli strumenti più opportuni.
A proposito di strumenti oggi c'è davvero l'imbarazzo della scelta, le nuove tecnologie offrono infatti innumerevoli soluzioni per raccontare storie in maniera semplice, efficace e coinvolgente.
Lo storytelling digitale è la moderna espressione dell'antica arte di raccontare storie, è l'adattamento della narrazione ai nuovi media. Oggi le storie si possono raccontare anche con un computer o un device digitale mobile, tablet o smartphone, grazie a molteplici programmi e applicazioni di cui questi strumenti dispongono. La storia così si arricchisce della possibilità di utilizzare diversi media - da qui multimediale - e anche diversi canali comunicativi. Ma non finisce qui, perché il digitale offre anche l'opportunità di far diventare la storia interattiva e collaborativa, nel senso che la storia si può scrivere a più mani, anche in maniera asincorna, e che il suo fruitore - dire lettore è riduttivo! - può godersela attraverso un percorso non rigido ma personalizzabile, compiendo delle scelte e dunque interagendo con essa.
Il più grande pregio dello storytelling digitale, però, è che esso dà vita ad uno scenario comunicativo vero. Il risultato del lavoro, infatti, può diventare - e di solito lo diventa - di dominio pubblico grazie al web. Scrivere, anzi creare una storia digitale, è un'operazione abbastanza articolata che tira in ballo tutta una serie di competenze traversali, le cosiddette abilità del terzo millennio, meglio conosciute come le competenze chiave per l'apprendimento permanente. Si tratta di un esercizio di comunicazione quasi professionale, che obbliga gli studenti a pensare agli obiettivi, ai destinatari, alla chiarezza e alla qualità della narrazione. Gli allievi, attraverso un'attività pratica, imparano i segreti della comunicazione multimediale, una comunicazione moderna che richiede di saper combinare armoniosamente immagini, video, audio, testi in un prodotto interattivo che sarà visibile a tutti online. Proprio la visibilità rende il digital storytelling un'attività di comunicazione vera e per questo estremamente coinvolgente e motivante per gli alunni, le storie infatti verranno pubblicate online e gli studenti dovranno creare un prodotto vero per un pubblico vero che guarderà, ascolterà, manipolerà, giudicherà, commenterà e ci si augura... apprezzerà.
Tutte le storie cominciano con un'idea. L'idea può essere l'argomento di una lezione, la trama di un libro che si sta leggendo, la vita di un personaggio storico, la storia di una località geografica, ecc. L'importante è averla ben chiara dall'inizio!
2. CERCARE INFORMAZIONI
Una volta stabilito l'argomento, occorre raccogliere i dati per svilupparlo. Su questi dati verrà costruita la storia. Questo importante passaggio sviluppa competenze di ricerca e organizzazione. E' opportuno infatti, dopo aver selezionato le informazioni, schematizzarle in una mappa.
3. SCRIVERE LA STORIA
Se le prime due fasi sono state ben svolte, passare alla stesura del testo sarà più semplice. Non rimarrà che mettere in ordine e sviluppare le idee in una vera e propria sceneggiatura.
4. IMPOSTARE LO STORYBOARD
Decidere l'ordine cronologico delle sequenze e disegnarle in un semplice bozzetto è il passaggio successivo. La sceneggiatura servirà da traccia per dare forma visuale alla storia che vogliamo raccontare.
5. RACCOGLIERE IMMAGINI, AUDIO, VIDEO
Questi sono gli elementi che rendono magica e viva una storia! Gli alunni potranno cercarli in rete o crearli da sé avendo lo storyboard come guida.
6. METTERE TUTTO INSIEME
E' la fase più coinvolgente e creativa per gli alunni! Qui la storia prende forma e vita. I testi, le immagini, le musiche, gli effetti audio, i videoclip vengono assemblati. Può essere utile in questa fase fornire agli alunni una checklist per verificare di aver inserito tutto il necessario.
7. EFFETTUARE UNA REVISIONE
Al termine è buona norma effettuare una revisione. Magari lasciar passare qualche giorno dopo la conclusione così da poter "prendere le distanze" dal proprio lavoro e giudicarlo più oggettivamente.
8.CONDIVIDERE
La storia è pronta e non aspetta altro che essere condivisa sul web. Viene spontaneo pensare di condividerla sul sito della scuola, ma si possono usare anche altri canali meno istituzionali come i social network o i siti personali dei docenti, se ne esistono. In tutti i casi per i piccoli storyteller questo è il momento più emozionante!
9. RIPERCORRERE L'ESPERIENZA
Una riflessione finale sul lavoro svolto è sempre consigliabile in progetti di una certa complessità come il digital storytelling. "Cosa ho imparato? Cosa posso migliorare?", per sviluppare lo spirito critico gli alunni dovrebbero porsi domande del genere e dare un feedback al proprio lavoro e a quello degli altri.
10. DOCUMENTARE
Sarebbe utile se i docenti coinvolti raccontassero come si è svolto il progetto, quali sono stati i passaggi, i punti di forza e di debolezza, le difficoltà riscontrate, le novità introdotte, la reazione degli alunni, i miglioramenti in termini di apprendimenti e sviluppo di competenze. L'abitudine di documentare e condividere le buone pratiche è ancora poco diffusa nella scuola italiana, ma indispensabile all'innovazione che avviene soprattutto attraverso l'imitazione e il contagio!
Questa storia è stata realizzata con Presentazioni di Google. Come sfondo per le slide sono stati utilizzati i disegni eseguiti dai ragazzi e scannerizzati. Sono state usate anche altre immagini, foto e clipart. Il racconto dell'Iliade è stato inserito in caselle di testo sovrapposte ai disegni. Si tratta di un lavoro tecnicamente molto semplice, ma che denota un certo impegno da parte degli alunni e dei docenti soprattutto in fase di progettazione.
In questo video gli studenti recitano le parti dei vari personaggi in lingua inglese. La leggenda di San Marino viene raccontata attraverso classiche strisce di fumetto realizzate con foto a scene e personaggi realizzati con mattoncini Lego. Come sfondi sono stati usati anche alcuni disegni. La registrazione è stata realizzata con un programma per screencasting, tipo Screencast-o-matic.
Questo videoracconto narra la storia di Omar, un bambino marocchino emigrato in Italia. E' stato realizzato con disegni dei ragazzi, narrato dai ragazzi stessi e montato con un classico programma di videoediting come Windows Movie Maker oppure iMovie (per Mac e iPad) utilizzando effetti di zoom con lo scopo di rendere le immagini e le scene più dinamiche. I disegni sono stati particolarmente curati per dare credibilità e omogeneità alla storia.
Questo simpatico video è in realtà l'animazione di Count on me, una bella canzone di Bruno Mars sull'amicizia. L'attività di storytelling è stata dunque condotta su una storia già esistente con un'originale modalità! La creatività degli alunni è stata riversata sulla realizzazione di personaggi e oggetti con la plastilina. In seguito sono stati realizzati molteplici scatti fotografici, probabilmente con smartphone o tablet, ed infine montati in un video di grande effetto.
Si può fare storytelling in tanti modi, basta avere una storia da raccontare, delle immagini o foto rappresentative e tanta fantasia!
Non serve uno strumento specifico per creare una storia digitale, basta un semplice programma per presentazioni, tipo PowerPoint o Presentazioni di Google, e il gioco è fatto! Nelle slide si possono inserire sfondi, immagini, clipart, fumetti, didascalie, file audio, musica di sottofondo e tanto altro. I personaggi della storia, o qualsiasi altro oggetto si voglia inserire nella slide, possono "entrare in scena" grazie alle animazioni, e sempre grazie a queste si possono creare veri e propri effetti di movimento.
Se vogliamo trasformare la nostra presentazione in un video, possiamo usare uno dei tanti strumenti per screencasting, cioè registrazione dello schermo del nostro PC, tipo Screencast-o-matic.
Qui alcuni esempi di programmi per presentazioni che possono essere usati per lo storytelling digitale.
In alternativa esistono sul web numerosi strumenti creati specificamente per realizzare storie animate digitali. Di solito propongono format preimpostati da riempire con sfondi e personaggi da scegliere in una galleria messa a disposizione dell'utente. Sono semplici da usare perché molto intuitivi. L'ampia scelta di personaggi e ambientazioni permette di creare storie di ogni tipo, ma potrebbe anche essere un limite alla creatività degli alunni. Tutto dipende dall'obiettivo didattico che si vuole raggiungere.
Qui alcuni esempi di strumenti nati appositamente per fare storytellling digitale.
Fare storytelling digitale a scuola può portare benefici evidenti:
Allora non resta che cominciare! Il compito della lezione 3, infatti, sarà proprio quello di realizzare una breve storia digitale. Buon divertimento!