dantedì
IL NOSTRO DANTEDì
Pensate che il 25 marzo sia una monotona giornata come tutte le altre? E invece no! È il Dantedì!
di Alessia😋(2°A), Gaia🤩 (2°A), Irene😉 (2°A) e Sara🤗 (2°B)
Perchè si celebra il 25 marzo?
Quella del 25 marzo non è una data scelta a caso per celebrare il Dante dì perché, secondo gli studiosi, sarebbe la data d'inizio del viaggio nell'aldilà immaginato da Dante nella Divina Commedia. Il primo canto dell'Inferno infatti dovrebbe collocarsi nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 marzo del 1300, anno in cui Dante Alighieri aveva 35 anni.
Che cos'è?
L’idea del Dante dì è nata da Paolo Di Stefano convinto che anche Dante Alighieri avesse diritto alla propria giornata nel calendario.
Il Consiglio dei ministri ha approvato l'idea del Dante dì il 17 gennaio 2020.
Il nome “Dante dì” è nato da una chiacchierata tra Francesco Sabatini e lo stesso Di Stefano, parlando insieme di questa iniziativa.
In ricordo di Dante...
Tantissimi tra poeti, artisti e scrittori di tutte le epoche hanno deciso di ricordare Dante nelle loro opere, ecco alcuni esempi:
LIBRI e FUMETTI
Vai all'Inferno Dante è un libro scritto da Luigi Garlando, che parla di Vasco, un bullo impertinente abituato a maltrattare professori, compagni e familiari. A scuola Vasco fa pena, in compenso è imbattibile a Fortnite, progetta di diventare un gamer professionista e ha già migliaia di follower. Finché un giorno, a sorpresa, viene battuto da un avversario che si fa chiamare Dante e indossa il classico copricapo del Poeta. Ma chi è? Appena può, Vasco torna in postazione e cerca la rivincita per umiliarlo come solo lui sa fare, senza sapere che la più esaltante e rivoluzionaria sfida della sua vita è appena cominciata.
L'Inferno di Topolino è un fumetto dedicato dalla Panini a Dante. Questo fumetto è una parodia dell'Inferno di Dante in versione Topolino, adatto per grandi e piccini. Come personaggi possiamo trovare Topolino nei panni di Dante, Pippo nei panni di Virgilio e molti altri.
OPERE D'ARTE
Ecco qui alcune opere d'arte ispirate al viaggio nell'aldilà di Dante.
L'incontro con le tre fiere: lonza, leone e lupa
L'arte contemporanea rappresenta il classico volto di Dante
L'incontro di Dante con tre donne (tra cui Beatrice)
Curiosità
Il suo vero nome era Durante Alagherii de Alagheriis; “Dante” era l'abbreviazione del nome. Fu il poeta Giovanni Boccaccio a tramandarlo come Dante Alighieri.
Al momento della sua morte l'ultima cantica della Divina Commedia, non era ancora stata pubblicata. Lo fece tempo dopo il figlio Jacopo, che si occupò anche di diffondere l'opera completa.
Dante morì a Ravenna, dopo le spoglie furono nascoste per paura che i fiorentini le trafugassero (le volevano riportare a Firenze, città natale del poeta). Nel 1810 le ossa furono nascoste in una cassetta nell’oratorio del quadrarco di Braccioforte e riscoperte solo nel 1865, quando per caso le ritrovò un muratore.
All'inizio l'opera di Dante si chiamava Commedia. L'aggettivo Divina fu aggiunto nel 1500, circa 200 anni dopo, nelle edizioni successive, riprendendo una definizione dello scrittore Giovanni Boccaccio, che la definiva appunto Divina.
Alla fine del Duecento, poco più che ventenne, Dante partecipò ad alcune campagne militari di Firenze contro Arezzo e Pisa. Successivamente iniziò una vera e propria carriera politica, arrivando nel 1300 a essere uno dei Sette priori della città.
Secondo alcuni studiosi Dante, così come l’amico Guido Cavalcanti, avrebbe fatto parte di una setta esoterica chiamata Fedeli d’Amore (termine che compare nella “Vita Nova”), forse affiliata con l’Ordine Templare. Da questa adesione deriverebbe il gusto di Dante per i significati simbolici, criptici ed esoterici
Tutti e tre le cantiche della Commedia si concludono con la parola “stelle”: “E quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inferno), “Puro e disposto a salire a le stelle” (Purgatorio); “L’amor che move il sole e le stelle” (Paradiso)
Non è raro che, durante il suo viaggio nella Commedia, Dante svenga o abbia un mancamento. Effetto delle cose incredibili che vede, sicuramente, ma alcuni studiosi hanno ipotizzato che il poeta abbia voluto trasporre nella sua opera una malattia che lo contraddistingueva, secondo alcuni l’epilessia o la narcolessia
Il profilo di Dante appare sulla moneta da 2 euro: furono gli italiani stessi, in un sondaggio del 1998, a decidere che fosse il personaggio giusto per questo conio. Dante era già apparso sulla moneta da 500 lire a partire dal 1965, in occasione dei 700 anni dalla sua nascita
In piazze delle Pallottole a Firenze, abbandonato in uno slargo, si trova un masso che secondo la leggenda sarebbe “il Sasso di Dante”, ovvero la pietra su cui il poeta era solito fermarsi a riposare, riflettere e guardare i lavori della Cattedrale allora in costruzione.
Ecco a voi un simpatico video sulla vita di Dante Alighieri