La parola "guerra" può riferirsi a diversi tipi di conflitto, sia in senso letterale che metaforico. Un "conflitto" è quello dei morti "sulla strada", vittime quotidiane della disattenzione, della velocità e dell’incuria.
Ma ci sono anche altre guerre, più silenziose e altrettanto devastanti.
C'è la "guerra contro le donne", quella dei femminicidi e della violenza sulle donne, che ogni anno spezza centinaia di vite e lascia ferite profonde in famiglie e comunità. Una guerra fatta di possesso, paura e silenzio.
C’è la "guerra della criminalità", in cui le vittime della mafia e di ogni forma di violenza organizzata pagano con la vita il prezzo della giustizia, della libertà e della verità. È un conflitto spesso combattuto nell’ombra, ma con conseguenze reali e durature.
C’è la "guerra del bullismo", fatta di insulti, isolamento e sopraffazione, che colpisce i più giovani nei luoghi che dovrebbero proteggerli. Una violenza quotidiana che ferisce in silenzio e lascia cicatrici profonde nell’anima.
C'è la "guerra interiore", quella della sofferenza psichica e dei suicidi, che rivela il dolore muto di chi non trova ascolto, di chi perde la speranza, di chi si sente solo pur essendo circondato.
C’è la "guerra dei poveri", quella della disuguaglianza, dell’emarginazione, dell’indifferenza. Una battaglia che si consuma nei quartieri dimenticati, nei centri per rifugiati, negli sguardi di chi chiede aiuto e non lo riceve.
E poi ci sono le guerre dell’infanzia negata, della solitudine degli anziani, delle discriminazioni per razza, genere, identità o orientamento. Tutti conflitti che, pur non portando il nome di una nazione o di un esercito, lasciano dietro di sé vittime e macerie.
Rappresentare queste “altre guerre” è un modo per riconoscerle, per dare voce a chi non ce l’ha, per trasformare il dolore in consapevolezza e — forse — in speranza di pace.
È possibile consultare una breve descrizione degli argomenti sopra elencati cliccando sulle parti sottolineate. Tali argomenti possono anche essere oggetto di discussione durante le ore di educazione civica.
Di seguito sono riportate due immagini relative a un incidente stradale. Cliccando su una qualsiasi delle due, si apre un documento con tre esercizi adatti a un istituto professionale per meccanici, inerenti ai sistemi di frenata di un'automobile.