Newton e Galileo, personaggi di spicco nella storia della Fisica, ci insegnano che lunghi periodi di isolamento dovuti a emergenze sanitarie (oppure a processi giudiziari…), possono diventare opportunità per elaborare scoperte e invenzioni, o addirittura fondare teorie rivoluzionarie.
Ma questo processo non riguarda solo la Fisica: anche in altre discipline scientifiche si sono avute occasioni del genere. E così è stato anche per molti artisti, letterati filosofi. In questo lavoro sono citati Shakespeare e Boccaccio, ma ve ne sono sicuramente altri. Chi li vuole scovare e segnalare?
Per scoprire qualcosa di più di personaggi che pensavamo di conoscere bene e che invece possono ancora insegnarci qualcosa di nuovo, anche in questa difficile situazione.
In questo momento i termometri a IR o contactless sono molto popolari. Questi dispositivi non misurano la temperatura in modo diretto; ma la temperatura è dedotta da altre misure.
Tutta la materia è fatta di atomi in costante movimento. E quando una particella carica si muove di moto accelerato, emette onde elettromagnetiche, con intensità maggiore all’aumentare della sua temperatura. Le onde emesse da corpi a temperature ordinarie come quello umano emettono onde nel campo degli IR.
Quando si punta un termometro IR verso una superficie, il suo sensore raccoglie la radiazione termica emessa. Se si punta il termometro verso una superficie calda, il sensore si scalda e la sua temperatura finale viene utilizzata per dedurre la temperatura della superficie emittente.
La diffusione del virus COVID-19 può avvenire tramite saliva, sotto forma di micro-goccioline. Quando una persona starnutisce, tossisce o semplicemente espira, emette queste goccioline e le persone nei dintorni possono essere infettate inalandole o prendendole sulle mani e toccandosi poi il viso.
Il “distanziamento sociale” di 1,5 m tra le persone è basato sulla convinzione che la maggior parte delle goccioline cade a terra o evapora prima di aver percorso questa distanza. Ma questo vale per persone che stanno ferme. In presenza di movimento (in cammino, di corsa, o in bicicletta), la situazione è più complessa.
Studi di aerodinamica eseguiti con simulazioni e indagini in galleria del vento hanno stabilito che l'esposizione al pericolo aumenta se ci si dispone dietro a chi emette le goccioline. Bisogna quindi aumentare la distanza di sicurezza, a misura di quanto aumenta la velocità. Cercando di evitare di mettersi in scia, ma di procedere sfalsati.
Uno studio scientifico dell'ente americano NIH (National Institute of Health) afferma che piccole goccioline emesse mentre si parla potrebbero rivelarsi veicolo di contagio.
Questa nuvola di particelle, normalmente invisibile, è osservabile a occhio nudo mediante l'uso di un laser a luce verde per lo stesso principio che ci permette di vedere la polvere sospesa nell'aria di una stanza quando un raggio di luce la colpisce.
Le molecole di aria hanno dimensioni troppo piccole rispetto alla lunghezza d'onda della luce verde per essere viste, mentre queste piccole goccioline sospese riescono a deviare il raggio incidente e rifletterlo fino ai nostri occhi.
Una presentazione seria, al di là delle "sparate" di Trump in proposito, dell'uso della luce ultravioletta per la lotta ai virus, grazie a emettitori LED poco costosi ed efficaci (far-UV LED), in grado di sterilizzare strumenti sanitari e perfino ambienti come locali chiusi e mezzi di trasporto, senza spreco di prodotti chimici e senza impiego di operatori dedicati.
Ce lo spiega il prof. Claudio qRomeni.
Alla fine dell'articolo vengono proposti tre esercizi per studiare il problema