Kemi, la sua storia, la sua natura e il suo Liceo
Kemi è stata a lungo la capitale della Lapponia finlandese, prima di essere soppiantata da Rovaniemi, che si trova circa 100 km più a nord - da cui una certa rivalità/ostilità fra le due città. Fondata dallo zar Alessandro II nel 1869, quando la Finlandia era sotto la Russia, si è sviluppata soprattutto sull'industria legata al trasporto di legno sul fiume Kemi (Kemijoki in Finlandese), alla conseguenze produzione di carta e alla miniera di cromo che fornisce materiali all'acciaieria presente nella vicina città di Tornio, circa 20 km ad est vicino al confine con la Svezia. Questa tradizione industriale ha avuto un certo impatto sulle scuole e sull'atteggiamento verso gli studi: la preparazione pratica e tecnica è tenuta in grande considerazione e, a tutt'oggi, l'unica istituzione di formazione post-Diploma è un "università delle scienze applicate", simile ai nostri ITS. I ragazzi che vogliono svolgere un percorso universitario più accademico devono trasferirsi a Rovaniemi, oppure ad Oulu, 100 km a sud sulla costa del Golfo di Botnia.
La cittadina, al di là di qualche angolo grazioso con case tradizionali e della zona pittoresca in riva al mare (ancora coperto di neve!), ci è sembrata abbastanza "industriale", effettivamente: condomini squadrati e moderni, viali larghi e vuoti, aree commerciali e culturali concentrate in pochi punti, poca gente in giro. Quello che ci ha colpito, a dispetto di questo carattere un po' anonimo, è la potenza e la bellezza della natura che circonda Kemi da ogni parte: foreste di abeti e betulle, ampi fiumi e laghi, il mare, le isolette disabitate ma coperte di foresta. Anche questo aspetto sembra avere un impatto importante sull'approccio agli studi e al futuro.
Siamo stati accolti dal Kemin Lyseon Lukio, una scuola per ragazzi dai 16 ai 19 anni sovrapponibile al triennio del nostro Liceo, come età e come approfondimento degli studi. Questa scuola ha recentemente festeggiato i 120 anni dalla sua fondazione ed è l'unico liceo in città. Vi studiano circa 300 ragazze e ragazzi provenienti dalle vicine scuole elementari e dalla scuola secondaria.
Il sistema scolastico e liceale in Finlandia
I bambini vanno alla scuola primaria a 7 anni, anche se sta diventando obbligatorio frequentare un'anno di "pre-scuola" a 6 anni. La scuola primaria dura sei anni, poi c'è la scuola secondaria che ne dura tre e che copre più o meno gli anni della nostra terza media e del biennio superiore. Infine, i ragazzi possono scegliere fra un Liceo di tre anni, come quello che abbiamo visitato, oppure una formazione tecnico-professionale. E' anche possibile frequentare un percorso "ibrido", seguendo alcuni corsi tecnici e alcuni corsi liceali.
Quello che ci ha colpito del sistema Liceale è la flessibilità e la modularità. L'anno scolastico è organizzato in "periodi" che durano circa 7 settimane ciascuno. Ogni periodo, gli studenti seguono corsi diversi, alcuni più accademici (finlandese, matematica, inglese, chimica, filosofia etc.), altri più creativi o ricreativi (musica, arte, teatro, sport): questo riduce il numero di materie accademiche che devono gestire contemporaneamente.
All'inizio del percorso, gli studenti devono obbligatoriamente frequentare i moduli di base di tutte, o quasi tutte le discipline. Successivamente, scelgono quali approfondire: ad esempio devono frequentare Biologia 1 e 2 ma possono scegliere se frequentare Biologia 2, 4, 5 e 6. Le materie su cui si focalizzano saranno oggetto del loro Esame di Stato. Le materie che scelgono e il risultato conseguito negli esami determineranno, al contrario di quanto succede in Italia, le facoltà universitarie a loro accessibili. Dunque, gli studenti hanno moltissima libertà di scelta, possono combinare discipline anche lontane fra di loro e hanno un certo margine per i ripensamenti. Possono anche allungare il percorso o ripetere moduli che non hanno passato, senza che questo sia vissuto in modo traumatico come una bocciatura.
Gli Esami di Stato sono divisi per materie, sono scritti e da qualche anno sono interamente informatizzati. Le prove vengono valutate in modo centralizzato e la scuola non ha controllo sulla valutazione finale. I diversi moduli seguiti a scuola, tuttavia, sono seguiti tutti da un esame finale preparato dall'insegnante. I voti di questi esami non hanno impatto sul voto finale come da noi, ma possono decidere se lo studente potrà affrontare l'esame. Un esame di fine modulo è "passato" con 5 o superiore. Si può affrontare l'esame finale con alcuni moduli insufficienti, a certe condizioni.
La correttezza nelle valutazioni è presa estremamente sul serio: durante gli Esami di Stato ci sono una serie di procedure per assicurare che gli studenti lavorino da soli e non abbiano accesso ad alcuna apparecchiatura elettronica. Se si viene sorpresi ad imbrogliare all'Esame di Stato, si perde tutto il lavoro fatto fino a quel momento e si devono ripetere tutti i moduli (praticamente rifare il Liceo da capo!) Se si viene sorpresi ad imbrogliare in un esame di fine modulo, bisogna ripetere quel modulo l'anno successivo.
20 - 21 Aprile: il contesto
I nostri contatti a Kemi, Ritva e Asser Miettunen, ci guidano alla scoperta della cittadina e dei suoi dintorni. Ritva è un'insegnante in pensione che ha studiato Italiano per molti anni ai corsi per stranieri di Perugia e Urbania. Asser, suo marito, è appassionato di cultura (e cucina!) italiana. Insieme, hanno visitato l'Italia molte volte e fondato la locale sezione della Società Dante Alighieri, l'istituto che si occupa di promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo.
La natura è onnipresente: appena si esce dalla cittadina ci si trova in foreste di abeti e betulle ininterrotte per centinaia di chilometri. I fiumi sono ampi e tranquilli, gli orizzonti sconfinati. Fa ancora freddo, nonostante sia la fine di Aprile: c'è neve dappertutto (e nevicherà durante la nostra permanenza) e il mare è ancora gelato, così come parte dei fiumi. La natura, qui più che altrove, ha un impatto importante sulle abitudini e sulle scelte di giovani, adulti, famiglie.
Nonostante ci sembri così remota e silenziosa, scopriamo che la cittadina è vivace dal punto di vista culturale e che in essa sono presenti numerose minoranze etniche. Apprendiamo alcune tradizioni relative al mondo della scuola e alcuni problemi legato al taglio dei fondi per l'inclusione e per il supporto economico degli studenti
22 Aprile: a scuola... e alla "Dante Alighieri"
Riceviamo un cordiale benvenuto da Timo Tikkala, il preside della scuola dove svolgeremo il grosso del nostro programma. Timo si presenta in modo molto informale e ci mette subito a nostro agio. Con lui faremo pranzo e un tour della scuola, fra una lezione e l'altra.
Scienze Politiche
Partecipiamo ad una conferenza sull'Unione Europea tenuta di tre politiche finlandesi, fra cui un'ex-ministra dell'Interno e due giovani candidate al Parlamento Europeo.
E' il nostro primo incontro con i ragazzi della scuola. Ci colpisce il loro silenzio: non tutti sembrano ugualmente interessati, ma nessuno fa nulla che possa disturbare. I cellulari sono tollerati, ma nessuno ne abusa. Se hanno bisogno di andare al bagno, si alzano ed escono senza chiedere, ma sempre uno per volta e senza restare troppo fuori. Ci si sente in un conteso adulto, un po' come un'aula universitaria. Questa impressione proseguirà nelle prossime lezioni.
Inglese
Quello che colpisce fin da subito è che gli studenti sono fondamentalmente silenziosi e che, anche se stimolati, parlano poco e a bassa voce. La lezione è principalmente mirata a un rafforzamento linguistico e di vocabolario. Tutti gli esercizi si svolgono su una piattaforma informatica fornita dall'editore del libro di testo da cui il professore può controllare il lavoro di ogni studente. Il testo su cui gli studenti lavorano è un articolo che analizza l'uso degli stereotipi di genere in Shakespeare. Nella scuola finlandese, lo studio della letteratura di lingua inglese non è previsto: gli studenti leggeranno solo un sonetto, ma probabilmente verrà analizzato principalmente dal punto di vista linguistico.
Matematica
In quest'ora è previsto un test, ma Tuula, l'insegnante, mi accoglie per mostrarmi il tipo di esercizi e la piattaforma online a disposizione per creare i test. Parliamo un po' del sistema nazionale di esami e dei vantaggi/ svantaggi di avere lo stesso esame, lo stesso giorno per tutto il Paese. I ragazzi hanno consegnato cellulari, smartwatch e auricolari e fanno il loro test in assoluto silenzio. Chiedo a Tuula cosa succederebbe se qualcuno venisse sorpreso ad imbrogliare. La risposta è molto semplice: espulsione immediata dal corso e necessità di ripeterlo il prossimo anno.
Biologia
La lezione è molto "universitaria": l'insegnante spiega e i ragazzi prendono appunti. Dopo, come ho già visto e vedremo in altre lezioni, c'è una parte di lavoro indipendente in cui, da soli o in piccoli gruppi, possono approfondire e articolare quello che hanno imparato attraverso consegne ed esercizi, sul libro o sul computer. Con Aule, l'insegnante di Biologia, parliamo di strategie per coinvolgere più attivamente gli studenti. Un difetto del loro sistema scolastico, mi dice, è che spinge gli insegnanti a coprire moltissimi contenuti in moduli relativamente corti. Dunque, è difficile per loro pensare a rendere le lezioni meno accademiche e più coinvolgenti o interessanti. Una cosa che fanno, tuttavia, è il laboratorio di Biologia, facoltativo, dove i ragazzi possono vedere applicati in pratica alcuni dei concetti che hanno imparato nelle lezioni.
Learning Workshop
Tutti i lunedì pomeriggio c'è la possibilità di fermarsi a studiare in biblioteca e di ricevere supporto e spiegazioni dagli insegnanti. L'atmosfera è calma e informale: gli insegnanti presenti seguono il lavoro degli studenti e rispondono alle loro domande.
Tour della scuola.
La scuola si trova in un edificio tutto sommato non molto diverso dagli edifici scolastici storici che si possono trovare a Roma, con aule ampie e comode. Ogni aula è personalizzata per le materia o le materie che vi si insegnano: tra l'altro, ogni aula è sempre occupata solo in parte, in quanto ogni lezione ha sempre meno di 20 alunni che seguono. La scuola è dotata di un'aula di musica completamente attrezzata, una biblioteca, uno spazio per gli incontri degli studenti. La palestra non è grande, ma è perfettamente attrezzata e ha a disposizione materiali per diversi sport.
La zona dedicata ai docenti è ampia e comoda, con tavoli per lavorare, stanze dedicate ai singoli dipartimenti, divani e poltrone e anche una cucina che i docenti usano per preparare i propri pasti. Nel sotterraneo della scuola è presente anche una sauna a disposizione dei professori (che, a quanto ci dicono, viene usata troppo poco). All'esterno dell'edificio c'è la caffetteria, dove gli studenti mangiano (il sistema scolastico prevede un pasto caldo al giorno per ogni studente). Poco lontano dalla scuola si trova il vecchio edificio del liceo femminile, che sarà abbattuto a breve e diventerà parte del campus del liceo, ospitando spazi per lo sport all'aperto e non solo.
L'atmosfera tra i colleghi è rilassata e collaborativa: ci sono una ventina di insegnanti al Liceo e sembrano andare d'accordo. Ci diranno che la conflittualità è molto rara e che gli insegnanti sono lasciati liberi di scegliere lo stile e le metodologie che preferiscono, purché gli studenti arrivino ben preparati agli Esami di Stato.
Pomeriggio con il Consiglio Direttivo della Società Dante Alighieri di Kemi
Oggi era prevista una riunione di Consiglio della Dante Alighieri locale. Il Consiglio, di cui fanno parte anche il preside e un paio di insegnanti del Liceo, ha deciso di invitarci per uno scambio di esperienze, particolarmente sui sistemi scolastici italiano e finlandese e sulle opportunità di cooperazione con la nostra scuola. Successivamente, prepareranno un evento in occasione del Primo Maggio con film in Italiano, cibo e bevande italiane e attività incentrate sulla lingua e la cultura italiana.
Ci stupisce, una volta di più, quanto la cultura italiana (dall'arte, al cinema, al cibo) sia apprezzata all'estero, in particolare in posti come questo che hanno condizioni e cultura così diversi. E non è una conoscenza superficiale: apprendiamo che Timo, lo scorso anno, ha pubblicato un libro in Finlandese in cui presenta una serie di personaggi italiani del ventesimo secolo non abbastanza conosciuti all'estero: fra gli altri Primo Levi, Giorgio Perlasca e Fabrizio De André.
23 Aprile: lezioni e scuola elementare
Oggi un programma particolare: dopo le lezioni osservate a scuola, Timo ha organizzato per noi una visita alla locale scuola elementare per darci modo di osservare questo importante aspetto del sistema finlandese.
Laboratorio di Biologia. Aule, l'insegnante di Biologia, ci accoglie anche oggi in una lezione ma il gruppo è diverso. Visto che i moduli di preparazione all'esame sono così intensi, la scuola offre un corso opzionale di laboratorio perché gli studenti possano fare esperienza dei vari tipi di esperimenti e pratiche in Biologia in un tempo dedicato, senza la pressione degli argomenti da concludere. Oggi un esperimento che non so se sarebbe permesso in Italia: gli studenti testeranno il proprio gruppo sanguigno! Bisogna dire che il piccolo campione di sangue non è preso dall'insegnante o dallo studente stesso ma dall'infermiera presente a scuola tre giorni a settimana. L'insegnante inizia con un'introduzione teorica sui gruppi sanguigni e sul funzionamento dei reagenti utilizzati per testarli. Successivamente, seguendo una procedura data, gli studenti lavorano autonomamente.
Chimica. L'argomento della lezione sono gli orbitali atomici. Tuula, l'insegnante che ho visto ieri in Matematica, introduce la teoria con una spiegazione abbastanza rapida, poi gli studenti lavorano in modo largamente autonomo, svolgendo una sequenza di esercizi. L'insegnante gira per i banchi ad offrire supporto se ce n'è bisogno. Visto che tutti i ragazzi svolgono gli esercizi via computer in piattaforma (anche se alcuni fanno una "brutta" cartacea), Tuula può seguire il lavoro di tutti in tempo reale dal proprio computer.
Incontro con Minna, insegnante di lingue. La discussione ha a che vedere con il sistema scolastico e le sue complicazioni. Dalla scuola sono in attesa di risposte da parte del ministero su come gestire alcuni studenti che hanno studiato alcuni anni di svedese, ma non abbastanza per poter sostenere gli esami finali, e che in questo momento sono in una specie di "vuoto". È interessante che, per alcuni corsi lingue con pochi iscritti, le lezioni si possono svolgere in parte online: per "completare" la classe, alcuni studenti si collegano da Tornio (una città vicina a Kemi) con Google Meet e seguono le lezioni dalla loro scuola o viceversa.
Visita alla scuola elementare Sauvosaari
Heli, l'energica e carismatica preside della scuola, ci accoglie sulla porta. Trascorrendo con lei un paio d'ore in giro per la scuola, troveremo un'appassionata "testimonial" del sistema finlandese. La scuola è incentrata sulla cura personalizzata per il singolo bambino, sui suoi bisogni, sui suoi tempi. Nelle classi, l'atmosfera è calda e accogliente per l'atteggiamento di bambini e insegnanti e anche per la sistemazione fisica: ci sono pavimenti di legno ovunque, tappeti, posti e occasioni di mettersi a proprio agio. Oltre all'acquisizione delle competenze accademiche di base, linguistiche e matematiche, c'è grande attenzione al gioco, al contatto con la natura, all'esercizio fisico, alla socialità, alla creatività e anche al lavoro manuale. L'ambiente è calmo e sicuro, ma anche spontaneo e rilassato. Ogni mattina, ad esempio, i bambini possono scegliere fra quattro modi diversi di salutare l'insegnante sulla porta della classe: la stretta di mano, il "cinque", un balletto e un abbraccio.
Alcuni aspetti ci interrogano in modo diverso: in Finlandia i bambini con problemi cognitivi o comportamentali seri seguono alcune classi separate per le materie più accademiche, in gruppi molto piccoli con molti adulti, mentre si uniscono agli altri per le attività di socialità, gioco e creatività. Discutiamo con la nostra ospite le differenze con il modello italiano che include, nella grande maggioranza dei casi, questi bambini e ragazzi nelle classi "normali".
24 Aprile: lezioni
Musica. La lezione si svolge nell'aula apposita. Si parla del Blues. Nella prima parte, il professore spiega alcuni concetti teorici sullo stile musicale (le 12 battute, il ritmo, ecc.) e nella seconda parte si passa alla pratica. Tutti gli studenti hanno uno strumento (chitarra, basso, xilofono) e, tutti insieme, mettono in pratica ciò che è stato spiegato suonando una semplice canzone. Tutti i ragazzi sanno suonare almeno un po', ma ovviamente ci sono alcuni che sono più dotati - e che studiano indipendentemente - che si occupano degli assoli.
Chimica. Sono con la stessa insegnante di ieri e questa volta si parla di equilibrio chimico. La lezione è più strutturata di ieri perché, mi spiega Tuula, ieri eravamo con un gruppo non suo per cui stava facendo supplenza. La disposizione della classe (banchi individuali modulari arrangiati in modi differenti) permette agli studenti di scegliere come lavorare: c'è un gruppo di sei ragazzi intorno ad un tavolo centrale, ci sono gruppetti da due o da tre ragazze o ragazzi, un paio di studenti hanno scelto di lavorare da soli e sono seduti per conto proprio.
Per spiegare, l'insegnante usa delle ampie lavagne tradizionali presenti su tre pareti dell'aula, un proiettore e una tavola periodica che si può srotolare dal soffitto. C'è anche, come in altre classe, uno strumento che consente di proiettare quello che si sta scrivendo su carta, o una pagina di libro aperto. Come ieri, agli episodi di spiegazione si alternano momenti di esercizio e lavoro indipendente, supportato e monitorato dall'insegnante.
La classe è molto concentrata sul lavoro ma un po' più vivace e comunicativa delle altre classi che ho visto, sempre in modo molto rispettoso e contenuto.
Biologia. Una lezione diversa dalle altre: una ragazza, che ha studiato al Liceo anni fa e che si sta per laureare in Biochimica all'Università di Oulu, presenta il proprio corso di studi e gli argomenti della tesi che si prepara a discutere. Ci dicono che è una prassi comune di collaborazione fra scuole ed università.
Sport. Il corso di sport che si svolge in quest'ora rientra in quelli non obbligatori. La professoressa sceglie ogni volta delle attività diverse da svolgere: oggi si gioca a floorball, una variante dell'hockey senza pattini. Dopo uh breve riscaldamento, gli studenti (circa 15) si dividono in due squadre e la partita può iniziare. Il floorball è uno sport di contatto e i ragazzi non si risparmiano, ma il tutto avviene sempre in un contesto rilassato.
Sport (ice swimming). L'ultima attività della giornata è una lezione di un corso obbligatorio del gruppo di sport, che si cimenta con un'attività tradizionale da queste parti: i ragazzi che vogliono, possono fare una nuotata (o semplicemente immergersi) nel mare, che in questi giorni è quasi completamente ghiacciato. Per i finlandesi è un'attività ritenuta molto salutare - secondo un registro presente vicino agli spogliatoi, ci sono abitanti che si sono immersi oltre 200 volte solo quest'inverno - e quasi tutti i ragazzi della classe decidono di provare. Dalla scuola ci si reca a piedi al molo (si tratta di una decina di minuti) dove si svolge l'attività. I ragazzi si cambiano e si immergono. Una volta riemersi, si cambiano di nuovo e sono liberi di andare.
25 Aprile: Sciopero
Il 25 aprile è stata una giornata molto particolare nel nostro soggiorno. In corrispondenza con la festa italiana della Liberazione dal nazifascismo, che ha segnato la rinascita della democrazia nel nostro paese, in Finlandia si è verificato un evento che i nostri colleghi locali hanno definito unico. Per la prima volta, forse in assoluto, forse da molto tempo, gli studenti dei licei finlandesi hanno organizzato e messo in atto uno sciopero. Alle 12.15, poco dopo l’inizio del terzo periodo di lezioni della giornata, gli studenti si sono alzati e sono usciti dalla scuola.
Le ragioni della protesta sono da ricercare in una recente proposta di legge che prevede che la fornitura gratuita per tutti gli studenti di computer e di libri di testo, che fino a oggi copre l’intero percorso scolastico, venga interrotta al compimento dei 18 anni. Probabilmente l’idea del legislatore è di spingere gli studenti a concludere gli studi più velocemente, ma le nostre discussioni con docenti e studenti del liceo di Kemi ci hanno fatto capire che questo non è possibile e che quindi, se questa proposta venisse approvata, molti studenti dovrebbero pagare di tasca propria libri e computer, che sono necessari per lo svolgimento del programma scolastico. Come ci hanno spiegato i colleghi con cui abbiamo parlato, molti studenti hanno scelto il liceo sapendo che non ci sarebbero state spese da affrontare e con la muova legge si troverebbero in difficoltà. In generale, quest'idea ci sembra un ritorno al passato: veramente ci devono essere studenti che, pur avendo le capacità e la motivazione, rinunciano ad uno studio liceale perché "non se lo possono permettere"? Ma poi ripensiamo all'Italia: qui nessun governo ha mai pensato di pagare le risorse didattiche ai ragazzi: i libri di testo hanno prezzi fuori controllo, con un impatto molto pesante sulle famiglie, e nessuno sembra curarsene. Di nuovo, questo posto così lontano e diverso ci obbliga a riflettere sulle contraddizioni del nostro sistema.
Alla fine, la partecipazione allo sciopero è stata decisamente elevata: su circa 300 studenti della scuola, solo 5 - 10 sono rimasti a lezione, e anche i docenti hanno mostrato solidarietà con i ragazzi. Non c’è stata però nessuna manifestazione pubblica al di fuori della scuola per spiegare le ragioni della protesta. Questo, forse, si può spiegare anche con l’inesperienza dei ragazzi, che non avevano mai messo in atto azioni di questo genere.
Prima che iniziasse la protesta, abbiamo avuto modo di osservare alcune lezioni.
Laboratorio di Biologia.
L'esperimento consiste nella semina di legumi che saranno fatti crescere in diverse condizioni di luce, nutrienti, temperatura etc. Oltre a preparare i vasetti, i ragazzi iniziano la loro relazione decidendo quali variabili osserveranno e e formulando alcune ipotesi sui risultati che pensano di ottenere.
Sport (La Guerra delle Città).
I ragazzi si dividono in squadre e ogni squadra costruisce una serie di fortificazioni dal proprio lato della palestra. Ognuno indossa un fratino con del velcro. Lo scopo è colpire gli avversari con delle palle che si attaccano ai fratini e conquistare la bandiera nascosta nella "città" degli avversari. Chi viene colpito è temporaneamente eliminato e deve fare una penitenza (addominali, salire le scale di corsa o saltare la corda). Anche in questo caso la competizione è accesa e ci sono anche degli scontri abbastanza duri, ma leale.
Educazione alla Salute
Prima che i ragazzi diano vita alla loro protesta, l'insegnante introduce l'argomento: l'importanza dell'attività fisica per la salute. Dopo il commento di un articolo su uno sportivo locale (campione di sci nordico), assegna loro un attività di gruppo a classe capovolta: ciascuno dei membri del gruppo approfondirà un aspetto dell'argomento e dovrà spiegarlo al resto del gruppo nella lezione successiva. Alle 12.15 in punto, i ragazzi chiudono pc e quaderni, si alzano e lasciano l'aula. C'è qualcosa di solenne nel modo in cui salutano l'insegnante con un cenno di rispetto: sanno bene che lei è dalla loro parte e tuttavia sanno che dovranno svolgere del lavoro in più per recuperare la parte di lezione di cui si stanno privando.
26 Aprile: lezioni, colloquio con gli studenti e saluti
Il giorno di partenza visitiamo un'ultima lezione e abbiamo un colloquio con Timo su quello che abbiamo imparato e sulle possibilità di cooperazione futura fra le nostre scuole. Infine, prima di iniziare il lungo viaggio di ritorno a casa, avremo l'opportunità di parlare con un gruppo di studenti del Liceo.
Musica
La lezione si svolge nello stesso modo di quella dei giorni precedenti, ma stavolta il professore fa ascoltare un po' di esempi e parla dei diversi stili del Blues. Si conclude anche questa volta suonando, ma alcuni ragazzi cambiano strumento.
Colloquio con gli studenti
Un gruppo di studenti, reclutati dalla collega di Sport, dedicano un po' della loro pausa pranzo a rispondere alle nostre domande. Abbiamo deciso che la discussione si concentrerà su questi aspetti:
Hai già scelto su quali materie focalizzarti? Se sì, come hai scelto?
Sai già cosa fare dopo il Liceo, in termini di studi e di carriera?
Cosa apprezzi e cosa non apprezzi della scuola finlandese?
Cosa apprezzi e cosa non apprezzi della vita da adolescente in Finlandia, e a Kemi in particolare?
Alcuni dei ragazzi hanno già scelto quali materie approfondire, in genere sulla base dei loro interessi. Per scoprire cosa li stimola maggiormente si possono basare sui corsi obbligatori, che introducono tutte le materie di studio a livello base, e sulla loro esperienza nel grado di scuola precedente. Hanno anche delle sessioni di "counselling", in gruppo e da soli, con alcuni insegnanti come Minna che li aiutano e supportano in questa scelta e, in seguito, nella scelta del percorso post-Diploma. Gli stessi insegnanti sono disponibili per incontri individuali su qualunque cosa di cui i ragazzi vogliano parlare a livello individuale.
Di quattro ragazzi, tre hanno delle ambizioni chiare, legate ad un percorso già in atto. Quello che vogliono fare suona un po' irrealistico (calciatore, attore, pompiere) ma parlandoci si capisce che stanno lavorando molto seriamente per realizzare i loro sogni. Uno svolge già attività sportiva a livello nazionale, un altro recita nella compagnia giovanile del teatro locale, un altro fa il volontario con i vigili del fuoco. Quasi tutti lavorano part-time dopo scuola.
Della scuola, tutti apprezzano la libertà di scelta e la flessibilità di gestione del loro lavoro. In generale, si sentono trattati da adulti in grado di decidere per sé e di assumersi delle responsabilità. Concordano che il loro "status" è cambiato molto con il passaggio dalla scuola secondaria (dove non hanno molta autonomia decisionale e sono trattati più da "ragazzi") al Liceo dove si sentono responsabilizzati e indipendenti. Un aspetto che apprezzano di meno, per quanto necessario, è il livello di impegno e di stress al quale sono sottoposti: i contenuti degli Esami di Stato sono approfonditi, il ritmo dei moduli e dei test è serrato.
Come ci aspettavamo, il loro problema principale con Kemi è che "non c'è molto da fare", soprattutto durante l'inverno, mentre in estate c'è più movimento legato alla vita del mare e della spiaggia - che immaginiamo molto diversi dall'Italia, visto che ora anche il mare è coperto di neve! A loro dire, comunque, "ci si arrangia" per divertirsi insieme (non abbiamo ritenuto di approfondire il "come"...) anche perché ci si conosce un po' tutti. Ammettono che, in positivo, la Lapponia offre una natura meravigliosa, un ambiente pulito e la possibilità di attività all'aria aperta: tutte cose preziose, anche se chi ci è nato e cresciuto tende a darle per scontate.