Go! Atheneum Koekelberg è una scuola situata nel quartiere di Koekelberg a Bruxelles, in Belgio. Fa parte della rete di scuole GO!, scuole pubbliche in lingua olandese (in Belgio esistono anche scuole di lingua francese). La scuola è stata riconosciuta dall'UNESCO (Unesco School), il che significa che è affiliata all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.
Essere una scuola UNESCO implica un impegno verso determinati valori e obiettivi, tra cui la promozione dell'educazione di qualità, la valorizzazione della diversità culturale e linguistica, la promozione dei diritti umani e della pace. Le scuole UNESCO sono incoraggiate a integrare questi principi nei loro programmi educativi e ad adottare pratiche che contribuiscano alla realizzazione di tali obiettivi. In Belgio esistono 34 scuole Unesco che si incontrano più volte durante l'anno, decidendo insieme a comitati studenteschi su che obiettivo dell'Agenda 2030 lavorare contemporaneamente, condividendone a fine anno progetti e risultati.
La scuola parte dall'asilo (solo per 30 bambini) e termina con il secondo grado. Ci sono circa 1200 studenti in totale.
Gli studenti iniziano il ciclo della scuola superiore a 12 anni, con un biennio comune in cui 4 ore sono di approfondimento, a scelta, tra lingue classiche e indirizzo moderno (STEM + ECO); nei 4 anni successivi, i rami di approfondimento aumentano, e le varie opzioni (Latino, Eco, Scienze Naturali, Scienze Umane) aumentano.
La scuola è obbligatoria fino ai 18 anni e prevede che si continui all'Università. In alternativa, se si vuole lavorare, lo studente del 5° anno può scegliere di passare il 6° anno in un istituto di educazione 'tecnica' o 'professionale'
La scuola è organizzata in aule tematiche per materia, e gli studenti si spostano da un'aula all'altra, a seconda della lezione. Le ore sono di 50 minuti con delle pause per permettere di spostarsi da un'aula all'altra.
Dispongono di ampi spazi per lo studio individuale, e di una grande zona verde che viene curata dagli stessi studenti, sia nelle ore pomeridiane, sia all'interno di moduli di altre materie (scienze, inglese, ecc).
Le aule sono grandi e luminose, e vengono arredate dai docenti utilizzando un budget annuale che possono richiedere all'Amministrazione.
La sala dei docenti è fornita di salottino, cucina, un grande tavolo condiviso dove i docenti passano tutto il loro tempo libero, e dove ci si sente molto a proprio agio.
La mattina di Mercoledì 17 Aprile, i ragazzi in scambio culturale che accompagno (20 in totale) seguono delle presentazioni preparate dagli studenti della scuola sul Belgio e sul sistema scolastico nella cosiddetta 'aula studio', un'aula molto grande dove gli studenti possono passare il tempo libero.
Io vengo accolta da Anne-Katrin, responsabile dell'Internazionalizzazione. E' lei che mi mostra gli spazi principali e mi introduce alle caratteristiche del loro sistema scolastico e che mi spiega cosa vuol dire essere una 'Scuola Unesco'.
Incontro anche la responsabile del benessere scolastico, che osserva e si prende cura di tutti gli studenti della scuola, si accerta che tutti stiano bene e che il regolamento della scuola venga rispettato. Gli studenti possono essere inviati dai alcuni insegnanti, convocati da lei in seguito ad osservazione, o possono andare volontariamente a parlare dei loro problemi. C'è anche un centro che lavora con loro in caso di problemi più importanti da affrontare.
Questi colloqui possono avvenire liberamente, senza il permesso dei genitori, ma con il consenso dei ragazzi o in base alla gravità della situazione, le famiglie possono venire contattate in un secondo momento.
Assisto ad una lezione di inglese di terzo anno (14 anni circa), nell'aula dell'insegnante. L'insegnante avverte che non è una lezione 'tipica' ma che aveva promesso che avrebbe fatto dei giochi e che così faranno. Questo lo schema della lezione:
La seconda lezione a cui assisto è inglese di 6° anno (l'ultimo del ciclo). Il docente spiega come si svolgeranno gli esami (orali) di fine anno, di cui trovo molto interessante la modalità e da cui penso di prendere spunto per la mia programmazione. Scopro infatti che gli studenti, ogni anno, dal primo al sesto, devono leggere obbligatoriamente tre libri (per ogni materia umanistica, non solo per inglese). Nell'esame finale, parte dell'orale verterà proprio sulla discussione di un libro con determinate caratteristiche (vedi schema lezione)
L'aula di questo docente è particolarmente bella ed è fornita di una libreria in cui i ragazzi possono scegliere liberamente dei libri da leggere. I libri hanno delle legende per genere e dei bollini per difficoltà, che li guidano nella scelta.
Anche la seconda parte dell'esame orale mi colpisce: 'person of interest' è un esame in cui gli studenti devono parlare per 5 minuti - non 5, non 6 - di un personaggio che viene scelto mesi prima. Possono aiutarsi con una presentazione, ma che contiene al massimo immagini e parole chiave. Questo esame varrà il 20% della valutazione di fine anno.
Trovo questo sistema di valutazione originale e valido per i vari skills coinvolti. La seconda parte della lezione è piuttosto frontale con poca interazione da parte degli studenti ma, trattandosi di una fase iniziale e non avendo la possibilità di vedere cosa il docente ha in programma di fare nelle lezioni dopo, non mi permette di vederne gli obiettivi.
Qui di seguito la divisione del tempo nell'ora di questa lezione:
Il secondo giorno, come da programma dello scambio culturale tra la nostra scuola e la scuola belga, è stata organizzata un'attività in città. Gli studenti belgi, in 4 gruppi (ogni gruppo accompagnato da un docente) hanno accompagnato i loro ospiti italiani in giro per il centro storico di Bruxelles, raccontando storie e aneddoti dei vari luoghi su cui si sono soffermati, tra cui la Grand Place, la Galleria Reale, l'ex Borsa.
Dopo pranzo, tutto il gruppo ha visitato il Museo di MAGRITTE.
Negli stessi giorni, sono presenti a scuola anche due scuole spagnole in scambio culturale: una scuola galiziana, e una di Barcellona, con cui faranno un'attività insieme Venerdì 19 Aprile 2024
La mattina del terzo giorno, mentre gli studenti in scambio culturale frequentano le lezioni con i loro host belgi (in base all'indirizzo scolastico in Italia) Anne Katrin mi mostra due progetti di cui la scuola va molto fiera. Per questi progetti vengono utilizzate delle aule open space molto grandi e luminose, con tavoli modulabili per lavorare sempre in piccoli gruppi.
Una docente 'coach' responsabile di questo progetto, lavora in una grande aula con tavoli di più tipo e in piccoli gruppi su progetti. A questa lezione partecipano due tipologie: studenti rimasti indietro/che hanno bisogno di aiuto e studenti più dotati che hanno bisogno di motivazione. A volte lavorano peer-to-peer. A questa classe lavorano anche docenti di disciplina, che dedicano un tot di ore a questo progetto. Questa mattina, insieme a lei, c'è una docente di storia. La docente coach mi dice che a volte lavorano anche peer-to-peer.
In questa istituzione non esiste l'insegnante di sostegno sull'individuo.
Il secondo progetto che mi viene illustrato cattura la mia attenzione. Si chiama 'Tutor Reading' perchè si concentra particolarmente sul vocabolario e la lettura. Diversi futuri insegnanti che fanno ore di tirocinio vengono utilizzati all'interno della scuola per quello che potrebbe corrispondere in italia al nostro sportello didattico.
Chi partecipa: studenti che all'inizio dell'anno, nell'entry test di L1 (olandese) sono sotto la media
Chi insegna: studenti dell'Università che studiano per insegnare
In una sala grande dell'ultimo piano, 6 futuri insegnanti lavorano in piccoli gruppi sull'Egitto. Anne Katrin mi spiega che ognuno di loro deve trovare metodi creativi per coinvolgere i ragazzi e far loro imparare il vocabolario relativo all'Egitto e alla storia.
A loro volta, i futuri insegnanti vengono osservati e valutati sia dai responsabili della scuola (che possono in queste occasioni 'adocchiare' futuri docenti da assumere) e da un responsabile esterno che lavora a livello di gruppo di scuole.
Anne Katrin mi chiede quale degli studenti-insegnanti sta lavorando meglio secondo me. Io ne indico uno in particolare, e lei conferma che per capirlo, bisogna guardare gli studenti. Se si annoiano, non stanno lavorando bene.
Mi colpiscono in particolare due studenti/docenti: uno sta facendo lavorare i ragazzi sul vocabolario relativo all'Egitto con dei rotoli di carta igienica. Più parole vengono scritte, più i ragazzi possono coprirsi e vestirsi da mummie!
Un altro studente/insegnante colpisce la mia attenzione: ha organizzato un gioco simile al 'Twister' collegando delle parole con le loro definizioni. Abbiamo i due vincitori!😁
Vocabolario 1
Gioco 1
Vocabolario 2
Gioco 2
Gli studenti, già dal primo anno della scuola superiore, affrontano due periodi d'esame in tutte le materie: gli esami durano due settimane.
L'anno scolastico è diviso in due semestri, e gli esami corrispondono con la fine di ogni singolo semestre.
Viene effettuata una valutazione formativa (tramite quiz e test) che, a seconda dell'anno, vale in percentuali diverse rispetto all'esame finale, per esempio:
Durante il primo anno: 60% quiz e test + 50% esame finale
Secondo-quinto anno: 50% quiz e test + 50% esame finale
Ultimo anno: 40% quiz e 60% esame finale
I docenti, durante l'anno, cercano di somministrare prove simili sia nel numero sia nella tipologia (sono spesso uguali) e, periodicamente, il loro lavoro e tutte le prove somministrate vengono controllate tramite ispezioni dal Dipartimento dell'Educazione. Le prove però sono solo scritte.
Per i nostri studenti, e per gli studenti della scuola spagnola, è l'ultimo giorno a scuola. Dopo aver frequentato le lezioni, viene organizzato un grande quiz in gruppi misti (studenti belgi/italiani/spagnoli) nell'aula studio. Alla fine, viene preparato un grande buffet in cui ogni famiglia ospitante ha preparato qualcosa. I ragazzi ricevono in regalo una borsa della scuola con la borraccia personalizzata e questo li fa molto felici!! Salutiamo i colleghi che non rivedremo (alcuni verranno con noi l'indomani a Gand), e ci avviamo verso il Museo della Storia d'Europa, l'attività organizzata per il pomeriggio dalla scuola.
La scuola belga ha organizzato un'uscita di un giorno intero a Gand, città portuale medievale.
Partiamo in treno dalla stazione Bruxelles Midi e, dopo una lunga camminata, arriviamo sul canale dove ci aspetta una barca coperta da vetro con un'ottima guida che ci racconta la storia della città e soprattutto le funzioni di tutti i meravigliosi edifici sul canale: la lega navale, la dogana, il mercato del pesce (che vendevano solo le donne) e il mercato della carne (che vendevano solo gli uomini), il castello, il convento e tanti simpatici aneddoti. Il giro sul battello è piaciuto tantissimo ai ragazzi!
Dopo una piccola pausa di tempo libero, siamo andati tutti insieme in un ristorante tipico (in esclusiva per noi) dove abbiamo assaggiato tre piatti tipici: Stofvlees (lo stufato tipico di manzo cotto nella birra), Vol-au-vent (uno stufato cremoso di pollo in pasta sfoglia) e infine il Gentsee Waterzooi, tipico di Gand e piatto povero, una zuppa con patate e verdure con pesce o carne. Dopo qualche ora libera per girare le bellissime stradine di Gand, il gruppo è tornato a Bruxelles e i ragazzi sono rientrati con i loro ospiti per passare la serata e la domenica in famiglia. L'appuntamento è a domenica 21, per il volo di ritorno!
Domenica 22 Aprile 2024
Durante questa settimana ho avuto modo di confrontarmi con i nostri studenti italiani, di cui mi interessava molto il punto di vista da diretti interessati.
La 'libertà all'interno della scuola e la possibilità di poter scegliere alcune materie all'interno del loro percorso è la cosa che li ha colpiti maggiormente, così come gli spazi e la possibilità di avere 'ore di buco' in cui potersi rigenerare o poter studiare ciò che si vuole.Allo stesso tempo, la percezione dei ragazzi è che, tutto sommato, preferiscono le nostre interrogazioni orali e le verifiche scritte approfondite durante l'anno invece che ritrovarsi a fare gli esami tutti insieme a fine anno. Vogliamo crederci?😄
Tra i lati positivi della nostra scuola nel confronto, parlano di una maggiore coesione del gruppo classe nella nostra scuola, mentre nella scuola visitata, conseguentemente alla frequenza di vari corsi scelti dai singoli, la conoscenza e il rapporto sembra rimanere più in superficie.
Tutti, ovviamente, hanno trovato l'esperienza divertente e costruttiva, e qualche lacrima e tanti abbracci all'aeroporto lo possono confermare. Al prossimo progetto!!