progetto etwinning 'EU voices over the limits'
INTRODUZIONE:
The Rhenic limes was the frontier of the Roman Empire, therefore a border that divided the Roman world from the barbarians. It is a system of fortifications located along river to defende the territories of Gaul, it could be divided into three sections and connected the mouth of the Rhine river with that of the Danube.
Il Limes Romano Germanicus was deided in sectors:
limes romanicus of the middle-bottom Rhenic, was built after the Druso Maggiore's conqueror campaigns in Magna Germany in 12 B.C. and stayed untached until the Francs incursions;
The High Rhenic Romanus limes, was builr after the defeat that happened in Germany and was afterwards substituted with the Germanicus-Rheticus one of the Flavian dynasty that lasted until 260;
The third sector was the one created in Magna Germany during the twenty year's Germany occupation under Emperor August.
Often from the Roman legionaries' camps and fortifications, cores of the first civilizations were formed. According to some sources, from this camps cities like Pars, Belgrade, London and many others were born. These cities around which agriculturals and commercials activities developed, had a sqart area surruonded by a vallum and four doors, one by each side that end in a roun inside a square.
LE POPOLAZIONI OLTRE IL LIMES:
Aldilà del confine renano era stanziate le popolazioni germaniche, che si dividevano in:
Popoli germanici occidentali ( divisi in Ingevoni, Erminoni ed Istivoni)
Popoli germanici orientali (le tribù germaniche orientali erano delle popolazioni che migrarono dalla Scandinavia nell'area tra i fiumi Oder e Vistola dal 600 a.C. al 300 a.C. In seguito si stanziarono nel sud dell’Europa. Diversamente dalle altre tribù germaniche, si mescolarono sempre di più nel corso della storia con i Romani)
Popoli germanici settentrionali ( erano quelle tribù germaniche non lasciarono la Scandinavia, se non dopo le Invasioni Barbariche ,tra il 500 e il 900 d.C., e ancora oggi abitano la regione. A causa dell’assimilazione culturale di altre popolazioni germaniche si formarono molti dialetti, come il norvegese, l’islandese o lo svedese).
Le tribù germaniche orientali erano delle popolazioni che migrarono dalla Scandinavia nell'area tra i fiumi Oder e Vistola dal 600 a.C. al 300 a.C. In seguito si stanziarono nel sud dell’Europa. Diversamente dalle altre tribù germaniche, si mescolarono sempre di più nel corso della storia con i Romani.
CULTURA:
Riguardo la cultura e in particolare l’aspetto religioso dei Germani, questi erano politeisti e le divinità riguardavano spesso la dimensione della guerra oppure le forze della natura. Gli dei più importanti per i Germani erano:
Odino,
la figura più importante, dio della guerra e arbitro delle battaglie;
Thor,
figlio di Odino e dio del fulmine e del tuono;
Loki,
fedele compagno di Thor anche se spesso di natura ingannevole, infatti nella cultura cristiana viene paragonato a Satana;
Frigg, probabilmente moglie di Odino, era la dea della fecondità, della casa e dell’amore.
USI E COSTUMI:
I Germani erano principalmente seminomadi, poiché una volta sfruttato un villaggio si spostavano. Praticavano la caccia, l’allevamento e l’agricoltura ed erano organizzati in famiglie, più famiglie formavano un clan, più clan alleati formavano una tribù, ognuna con un re. Le leggi ,invece, venivano tramandate oralmente, si “facevano giustizia da sè” appunto. I Germani erano inoltre analfabeti, poiché la loro cultura era esclusivamente orale basata su miti e leggende.
STORIA:
Claudio, imperatore governante durante l’anno 47, fu in grado di fermare una nuova avanzata in Germania, in un secondo momento ordinò il definitivo rientro delle truppe romane stanziate sulla riva destra del Reno. Sul fiume Reno, successivamente, vennero conquistati in successione lineare diversi forti posti ad una distanza compresa tra i 7 e gli 8 kilometri l’uno dall'altro, questi partivano dalla costa del Mare del Nord fino alla confluenza tra il fiume Reno ed il Waal.
Augusto, prima di dare inizio alle conquiste a nord dei fiumi Danubio e ad est del Reno, ordinò ai suoi due figliastri di conquistare l'intero arco alpino; inizialmente vennero occupate Rezia e Vindelicia, e negli anni successivi anche il regno del Norico. Attorno al 15 a.C., quando le diverse campagne militari terminarono, vennero fondati non solo i castra legionari di Dangstetten e Augusta Vindelicorum ma anche diversi forti ausiliari e torri di avvistamento e segnalazione lungo il limes.
In seguito alle campagne militari condotte dall’imperatore Vespasiano, sotto il figlio Tito iniziò la costruzione di un forte a nord del Danubio situato a Kösching. Negli anni a venire Domiziano iniziò l'occupazione dell'area del Taunus, riuscendo a collegare Mogontiacum ad Augusta Vindelicorum, riducendo i confini tra Reno e Danubio.
Il nuovo limes realizzato durante l’impero di Domiziano, era costituito semplicemente da strade percorrenti i suoi confini, da forti e fortini e da torrette di segnalazione realizzate con il legno, (queste avevano il compito di avvistare e sorvegliare i nemici sui confini).
Lo sviluppo della frontiera proseguì anche negli a venire con la costruzione di nuovi forti a Butzbach, Arnsberg, a Echzell, spostandosi verso sud vennero costruiti i forti ad Heidenheim ed a Degerfeld.
Quando salì Giulio Cesare al potere e riuscì ad ampliare il territorio romano, conquistando la Gallia, il Reno diventò il confine tra la Repubblica romana e i Germani.
Collegandosi all’attualità il Reno rappresenta un confine tra la lingua neo-latina e quella germanica.
Salito Traiano al potere venne creato il limes Odenwald in grado di collegare il fiume Meno con il fiume Neckar, tale limes era una strada militare aventi delle torri d'osservazione e dei forti.
Dopo Traiano gli succedette Adriano che fece ricostruire la linea dell'Alb lungo la frontiera germano-retica, ciò determinava uno spostamento degli auxilia sulla nuova frontiera con il conseguente abbandono dei forti del Wiesbaden e Heddernheim.
A partire dagli anni 170-172 le tribù germaniche dei Cauci attaccarono le rive della Gallia Belgica, durante questo periodo delle guerre marcomanniche la frontiera fluviale nel tratto del Reno subì una continua manutenzione.
Tra il 275 e il 276 l’impero subì delle invasioni da parte dei Franchi quindi venne costruito un limes fortificato, che univa la costa gallica a Nimega sul Reno.
Quando arrivò Valentiniano I decise di occuparsi della razionalizzazione e del potenziamento delle difese della Gallia.
Poi arrivò Antonino Pio che decise di abbandonare il confine Odenwald-Neckar per avanzare di 30 km edificando palizzate e torri in pietra, per poi modificare definitivamente il limes tra Germania superiore e Rezia.
Gallieno, nel 270 circa, abbandonò i territori ad est del Reno e anche quelli a nord del Danubio e nonostante Probo nel 275 provò a recuperare la zona del Taunus, le terre che si estendevano oltre il Reno e il Danubio erano state perse definitivamente.
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI:
Gli scavi archeologici effettuati fino ad oggi hanno portato alla luce molte parti del confine romano sul Reno, si è scoperto, infatti, che si trattava di una palizzata di solidi tronchi di quercia piantati nel terreno per più di un metro e che si ergevano al di sopra della sua superficie per non meno di tre.
Questa barriera in realtà non è stata concepita per scopi bellici, ma più che altro per delimitare i confini dell'impero a nord, nelle zone in cui non scorreva il fiume Reno e non vi erano altre forme di confine naturale.
Questa linea immaginaria cominciava dalla riva sinistra del fiume, passava per la catena montuosa del Taunus, per la pianura del Wetterau, per poi spegnersi sulla riva del fiume Meno, soltanto per ricominciare inseguito sul gruppo montuoso dell’ Odenwald, fare una pausa presso il fiume Neckar, riprendere e cessare definitivamente sulle rive del Danubio. Andando più nello specifico, la zona tra il Taunus e il Wetterau, fu completata da Antonino Pio che aggiunse una ulteriore palizzata di rinforzo e un fossato largo tra i sei ed i sette metri, profondo tre, che prendeva il nome di "Pfahlgraben". Fu poi anche Marco Aurelio, a seguito delle invasioni dei Marcomanni a far addirittura aggiungere uno strato di massicce pietre alla preesistente palizzata, in particolare in Rezia, in cui la suddetta era stata del tutto sostituita. Al giorno d'oggi, infine questo confine viene chiamato dagli storici "Teufelsmauer" che in tedesco vuol dire "muro del Diavolo".
Questo soprannome ha dato a questo muro una fama notevole in Germania, infatti, ad oggi, è una celebre meta turistica e anche "escursionistica".
Tutta questa notorietà, e questo soprannome, deriverebbero da alcuni incidenti avvenuti durante il periodo degli scavi, che ferirono una mezza dozzina di persone e ne portarono alla morte altre due, anche se resta ancora il dubbio che queste siano tutte voci inventate.