progetto etwinning 'EU voices over the limits'
ETIMOLOGIA DI LIMES
Limes è una parola latina che originariamente significava "sentiero", indicando quindi una linea tracciata di traverso dall’agrimensore soprattutto attraverso il terreno. Infatti il termine denotava le strade che si spingevano all'interno di territori di recente conquista (o ancora da conquistare), come nel caso del limes germanico augusteo. In epoca imperiale iniziò però a indicare una strada militare rafforzata e quindi l’insieme di fortificazioni che si trovavano lungo il confine.
ESEMPI DI DIFESE E LIMINA PRINCIPALI
Parte integrante della linea difensiva erano anche castelli, per ospitare guarnigioni, e torri, per ospitare guarnigioni minori: in epoca flavia erano ancora di terra e in legno, successivamente divennero opere murarie. Gli stessi campi legionari, debitamente fortificati, avevano la possibilità di diventare un elemento importante nella costituzione di una linea difensiva. Alcuni rilevanti esempi di limes da ricordare sono:
Il Vallo di Adriano
Il Limes Danubiano
Il Vallo Antonino
Il Limes Renico
Il Limes Romano differisce principalmente nella sua struttura: è composto da una serie di calcari che si sono legati insieme per decenni, piuttosto che da un unico muro di parti. Le difese romane potevano estendersi anche per centinaia di chilometri senza interruzioni, oppure essere limitate a delimitare solo i punti di confine strategicamente più vulnerabili. I confini dell'impero consistevano in difese naturali o artificiali. La barriera paesaggistica del territorio, che separava il mondo romano da barbari o stranieri, si può considerare nella prima categoria. Poteva essere costituita da:
Fiumi (Reno, Danubio o Eufrate)
Monti
Deserto
Nella seconda categoria, le barriere sono state costruite dal lavoro umano con una superficie costituita da una palizzata o da un muro di pietra..
Tra gli elementi fondamentali figuravano l’agger (terrapieno),il fossato, la palizzata e il muro.
Il limes era il confine al di là di cui le legioni romane avevano deciso di non addentrarsi. Ai tempi di Agostino e della dinastia Giulio-Claudia era in realtà anche una via d'attacco, tracciata durante le operazioni militari per far fronte alle esigenze dell'esercito, e talvolta richiusa al termine dell'operazione. L'insediamento dei limes difensivi fu notevolmente facilitato dai Flavi attraverso campagne volte alla costruzione di specifiche fortificazioni. Vi era per esempio la praetentura, cioè un’area all’interno dell’impero stesso sotto il comando militare che serviva a prevenire e bloccare qualsiasi invasione. Queste linee furono rinforzate e raffinate fino al tempo dei Severi ma, soprattutto a causa della pressione dovuta alle invasioni dei barbari, a partire dalla seconda metà del III secolo, molte difese cominciarono a sgretolarsi, ritirandosi in tutte le direzioni, e presto persero la loro funzione di contenimento e di arresto. Quando crollò l'Impero d'Occidente, in Oriente e in Africa, le fortificazioni romane furono ancora sfruttate dai bizantini che le collocarono al centro della loro strategia militare.