La storia del progetto

IL FIORE DEL PARTIGIANO

La Resistenza a Roma e sul territorio di Monte Sacro, Val Melaina e Tufello


Lo spirito del progetto


La lotta per la libertà e l’affermazione della democrazia contro l’oppressione nazi-fascista in Italia ha un nome: Resistenza.

Uomini e donne di ogni età, estrazione sociale e con diversi riferimenti ideali e politici hanno creato il crogiolo, il grande ventre che viene chiamato Spirito Costituente.

E’ questo spirito da cui ha preso le mosse l’Assemblea Costituente, dando vita alla Costituzione delle Repubblica Italiana.

Avvicinare gli studenti allo studio della Resistenza nell’anno in cui si commemorano i 70 anni della Costituzione è. non solo opportuno, ma indispensabile per aiutare le giovani generazioni a non perdere il filo della memoria, a riconoscere le proprie radici civili.

In particolare, si propone una ricerca sulla Resistenza a Roma negli anni 1943-1944 che si avvicini a recuperare la storia di una pagina particolare: quella di un gruppo di giovani e giovanissimi partigiani, studenti e lavoratori, che sono stati attivi nei territori su cui insiste il nostro Istituto, il Liceo Classico e Linguistico Statale Aristofane. Si tratta dei quartieri Montesacro, Val Melaina, Tufello.

Instancabili attivisti, combattenti, animatori politici e culturali hanno pagato col martirio alle Fosse Ardeatine e a Forte Bravetta; alcuni, di religione ebraica, hanno subito, insieme alle loro famiglie, la deportazione e la morte nei lager nazisti.

Il progetto di Alternanza Scuola Lavoro (ora PCTO, Percorso per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento), ideato dalla professoressa Maria Rosati, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo, e iniziato nel 2017, si configura come una collaborazione tra il Liceo Aristofane , l’IRSIFAR, nella persona della dott.sa Nina Quarenghi, il Terzo Municipio di Roma ed altre componenti. Punta alla conoscenza dei personaggi, dei luoghi e delle azioni dei gruppi resistenziali a Montesacro-Tufello-Val Melaina (1943-44) in una modalità di 'storia in situazione' che sia stimolante e coinvolgente e si serva di strumenti e linguaggi plurali e spesso poco proposti dalla scuola italiana: prevede, infatti, lo sviluppo di alcune competenze trasversali come l’acquisizione sul campo del metodo proprio della ricerca storica, della capacità di lavorare in gruppo, di competenze digitali, fotografiche, cinematografiche, pittorico-grafiche e di progettazione museale.


La storia del progetto


La prima fase del progetto prevedeva la conoscenza dei luoghi che hanno interessato la Resistenza romana ed un approfondimento bibliografico e sitografico.

Con la convinzione che la storia vada studiata nei luoghi coinvolti nella narrazione storiografica, gli studenti hanno partecipato a visite ed incontri:

  • la visita alle Fosse Ardeatine, come testimonianza della tragica fine della gran parte dei Partigiani del quartiere;

  • il Trekking Urbano della Memoria, un progetto del Polo per l'inclusione "Fratelli Lumière" della U.O. Disabili Adulti Asl Roma 1, guidato da esperti del Circolo Culturale di Monte Sacro e l’associazione Trekking Urbano Romano, che ha permesso di conoscere dove abitavano, dove si vedevano, dove andavano a scuola i protagonisti della ricerca in un percorso attraverso Val Melaina, Tufello, Montesacro;

  • la visita nel Ghetto di Roma e del Museo della Shoah, dove si è appresa la sorte del più giovane dei Partigiani, Dario Funaro, di appena tredici anni;

  • la visita dei principali luoghi dell’occupazione nazista a Roma, come Palazzo Braschi, sede del centro operativo dei fascisti, Piazza Farnese. e, per concludere, il Ghetto;

  • lo spettacolo Tante facce della Memoria al Teatro India, dedicato alla memoria delle Fosse Ardeatine;

  • la visita al Museo Storico della Liberazione di Roma a Via Tasso, nel quale due Partigiani del nostro territorio, Orlando Orlandi Posti e Ferdinando Agnini, sono stati brutalmente torturati per poi essere fucilati alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944;

  • la visita della mostra 1938: L’umanità negata, presso il Quirinale, dedicata alle leggi razziali e alla Shoah.


Accanto alla conoscenza dei luoghi della storia, è iniziata la vera e propria ricerca sul territorio: interviste agli anziani, ricerche negli archivi, tra cui l'Archivio centrale della Stato e quello della Comunità Ebraica di Roma (Asher), per arrivare a ricostruire la storia del giovane Dario Funaro.

È stata un’esperienza di ricerca in cui, con grande passione, raccogliendo informazioni utili, gli studenti hanno ricostruito una storia poco conosciuta: una parte di una grande storia.

Nel 2018 si e è conclusa la realizzazione del murales, inaugurato dal presidente del Terzo Municipio, il prof. Giovanni Caudo.

Sulla base delle ricerche portate avanti nell’ambito del progetto si è creata una collaborazione sinergica con il Laboratorio Teatrale del Liceo Aristofane coordinato da Gabriele Linari insieme con la prof.ssa Giorgia Pietropaoli, che ha realizzato uno spettacolo teatrale dal titolo Come neve. In occasione dello spettacolo è stato proiettato il corto realizzato dagli studenti del progetto dal titolo Il Fiore del Partigiano.

Nel 2019, gli studenti hanno partecipato a vari eventi sui temi della Memoria presso il Terzo Municipio e presso la Casa Della Memoria e della Storia, dove è stata allestita la mostra Il Fiore del partigiano, curata dai partecipanti al progetto, mostra ora esposta in forma permanente presso la sede centrale del Liceo Aristofane.

Il 16 gennaio 2019, alla presenza dei rappresentanti del Terzo Municipio di Roma e di diverse classi del Liceo, oltre a numerosi cittadini, sono state posate, in via Maiella 15, le Pietre d’inciampo a memoria della famiglia Funaro.

Il 27 gennaio 2019 il programma di RAI Radio 1 Donne in prima linea dedica una puntata alla Giornata della Memoria. Viene intervistata la Senatrice Liliana Segre ed interviene la professoressa Maria Rosati che presenta il progetto Il Fiore del Partigiano.

Un gruppo si è occupato della ricerca storica sul giovane Dario Funaro, presso archivi, biblioteche e raccogliendo testimonianze orali. Durante queste ricerche, gli studenti hanno scoperto che la cugina di Dario, Perla, è ancora viva, come riportato dal libro di Antonio D'Ettorre, Piero De Gennaro, Stefano Prosperi e Massimo Taborri I ribelli dell’Oltre Aniene, in cui viene citata un’intervista.

Si recano, così, alla Biblioteca del Senato e alla Biblioteca della Camera, per ritrovare questa intervista, ma non riescono a trovarla. Decidono così di rivolgersi all’Anagrafe centrale di Roma, da cui ricevono l’indirizzo. Anche dopo questa scoperta, i ragazzi aspettano nel contattarla, cercando altri riscontri.

La notizia della posa delle pietre d’inciampo in via Maiella, diffusa dalla stampa romana e nazionale, ha suscitato l'interesse di molti e, in particolare, proprio della signora Perla Funaro, che viene così a conoscenza della ricerca fatta dagli studenti.

A settembre del 2019, rientrando dalle vacanze, gli studenti scoprono che Perla vorrebbe incontrarli per ringraziarli. Così, il 1 ottobre, i quattro studenti del gruppo di ricerca e la Prof.ssa Maria Rosati si recano a trovare Perla Funaro a casa sua, proprio a quell’indirizzo che avevano trovato l’anno prima.

E’ stato un incontro molto emozionante per tutti.

Passano le ore: raccontano e ricordano Dario, ma soprattutto il piccolo Adolfo, tanto caro alla piccola Perletta. Si commuove ricordando il cuginetto, segno di una ferita mai chiusa. Racconta della sua famiglia, come la zia Giuditta, ostetrica di Montesacro, che manteneva i fratelli. Spiega come si sia salvata in quanto figlia di un matrimonio misto, tra una cattolica e un ebreo. Ricorda anche ciò che avvenne dopo: la fine della guerra e il dopo-guerra. Il terrore del padre e l’arrivo della notizia definitiva della scomparsa dei suoi familiari.

E’ una persona che ci è molto cara e che, superata la pandemia, vorremmo di nuovo incontrare.

A partire dai risultati della ricerca, alcuni studenti hanno sccritto due racconti con cui hanno partecipato al concorso nazionale Che storia! 2 a.s. 2018-2019 e Che storia! 3 a.s. 2019-2020 classificandosi al primo posto con il racconto Nun State Fermi e al terzo posto con il racconto Una perla.

Il 2020 ha visto, a causa della pandemia, una brusca interruzione degli incontri del progetto a cui, però, i ragazzi e le ragazze hanno continuato a partecipare, anche se da remoto e in modo molto rallentato.

E’ in corso la realizzazione di una Grafic Novel che racconta la storia dei ‘Nostri’ partigiani e, proprio per questo, le ragazze che se ne stanno occupando hanno avuto la possibilità di incontrare Zerocalcare.

Nel gennaio 2021, grazie al Liceo Aristofane ed al nostro progetto, sono state poste, alla presenza di cittadini e del presidente del Terzo Municipio, prof. Giovanni Caudo, le pietre d'inciampo a Via Monte Tomatico, in memoria di Ferdinando Agnini, e in via Monte Nevoso, in memoria di Orlando Orlandi Posti.

Il 7 Aprile 2021 il programma di RAI Storia Pietre d'inciampo dedica una puntata al nostro progetto ed ai partigiani del nostro territorio: è una grande soddisfazione per tutti noi aver creato qualcosa che ha sensibilizzato le coscienze fino al livello nazionale dell'informazione.

Grazie al lavoro di ricerca, il gruppo è recentemente entrato in contatto con i familiari dei Ferdinando Agnini: la sorellina di Nando, Gabriella Agnini, ancora viva, ci ha gentilmente concesso un'intervista scritta che è stata inserita in questo sito; il signor Giuseppe Agnini si è reso disponibile per accompagnare il gruppo a visitare il Mausoleo delle Fosse Ardeatine.

Le studentesse e gli studenti, anche in modalità da remoto, sono stati invitati a presentare il progetto al Terzo Municipio, in vista della realizzazione di un di percorso della memoria sul territorio, e presso l'Ottavo Municipio, nell’ambito di un progetto analogo.

Si sta ultimando, in collaborazione con il Terzo Municipio, l'installazione di un pannello che presenti il 'percorso della memoria nel territorio' i cui contenuti e la grafica sono stati curati dagli studenti del progetto.

La caratteristica di questo percorso progettuale è quella di essere un 'work in progress': tante storie sono ancora da scrivere, tante persone da riportare 'in vita' con la scrittura e la ricerca; tanti gruppi di studentesse e studenti si sono passati e continueranno a passarsi il testimone, mantenendo vivo l'interesse per la storia e le storie del nostro territorio.