Laurea triennale in Design del prodotto, della comunicazione visiva e degli interni / curr. Product e Visual design / primo anno

Modellistica e materiali / A

docente: Gaetano Di Gregorio

collaboratore: Michael Carion

Dopo una prima fase esplorativa sull’uso della carta e una intermedia di costruzione di modelli, il lavoro condotto nel laboratorio ha indagato caratteristiche dei materiali e processi attraverso tre linee metodologiche: per associazione, facendo collaborare materiali diversi; per evoluzione, rendendo un materiale lo stampo di un altro; e per trasformazione di materiali esistenti.

La ricerca ha messo al centro i materiali, a partire dai quali sono stati realizzati dei prototipi/modelli.

Gallery dei progetti

METODOLOGIA ASSOCIATIVA

A1

Maria Benuzzi, Leonardo Borgato, Vera Donadello, Veronica Rossi

In seguito a un’approfondita indagine su materiali e processi studiati durante il corso, abbiamo deciso di lavorare sull’esplorazione delle potenzialità tra la plastica e il metallo. Due materiali molto differenti, con necessità e lavorazioni diverse, trattati con una tecnica associativa, danno vita a un “gioco di contrasti”, tra la parte più scultorea di una plastica modellata attraverso la fusione e la parte geometrizzata del metallo lavorato. Essi interagiscono tra di loro restando però autonomi, distinguibili e necessari.


A2

Emily Bianco, Marta Della Frera, Elisabetta Stefani, Francesca Zurlo

La nostra idea è nata dal voler unire due materiali con l’intento di vedere quale effetto ottico assumessero una volta sottoposti ad una fonte luminosa. Lo scopo del progetto è quello di ottenere un disco con un contrasto chiaroscurale che, grazie ai punti di trasparenza, e sottoposto a diverse fonti luminose naturali o artificiali che siano, sia in grado proiettare la luce generando diversi effetti ottici e talvolta caleidoscopici. 

A3

Giulia Bertoncello, Caterina Manzati, Filippo Vivardi, Giovanni Zara

In seguito ad aver deciso i materiali da utilizzare per le loro qualità tecniche e fisiche, quali legno, acciaio/alluminio e cemento, abbiamo ideato alcuni metodi e tipologie di associazione per i prototipi realizzati;

gli incastri si riferiscono al concetto di oggetti facilmente componibili e privi di giunzioni secondarie, mentre nel caso del secondo prototipo l’associazione avviene grazie alla solidificazione, realizzando così un pezzo unico.

A4

Alessandro Basso, Pietro Morandina, Denise Pellicini, Maia Piccinonno

Nel nostro progetto, basandoci sulle proprietà fisiche dei materiali, volevamo studiare i diversi modi di unire il feltro, leggero e compatto, e il metallo, duttile e resistente.

A5

Sidi Ceka, Filippo Pighin, Nicole Pucci

Il nostro progetto unisce il mondo del tessuto e delle fibre con quello dell'argilla, ispirandoci a pattern di tappeti albanesi e ad alcuni capi di moda. Utilizziamo la metodologia associativa, dove materiali distinti ma interconnessi creano moduli, pattern e mosaici unici, riflettendo la nostra visione di separabilità e individualità.

METODOLOGIA EVOLUTIVA

E0

Davide Carcagni

Ho voluto sperimentare con l’argilla poiché questo materiale risulta essere molto malleabile e adatto a realizzare oggetti di media complessità attraverso varie tecniche. In questo caso ho deciso di utilizzare degli stampi in gesso. 

E1

Roberta Bottari, Vanni Dainese, Alice Facchin, Lucrezia Menossi

Il nostro progetto comincia dallo studio delle proprietà e dell'impiego dell’argilla.

Attraverso l’utilizzo di diversi stampi, abbiamo creato delle forme semplici, unite successivamente per creare oggetti più complessi.

E2

Lorenzo Casetta, Elisa Mizzoni, Valentina Pombo Quinteros, Matilde Silvano

Volendo applicare la forma dell’esagono a degli oggetti abbiamo sperimentato l’utilizzo di diversi materiali, utilizzando tecniche differenti e concentrandoci sulle proprietà dell’argilla. 

E3

Stefania Pizzinato, Chiara Giangiacomi, Sara Boccalon, Glenda Buratto, Matteo Barbiero

Per questo progetto siamo partiti dallo studio dei materiali più adatti per la realizzazione degli stampi. Da questa punto siamo poi arrivati alla progettazione di una lampada con base in cemento e paralume realizzato in stampa 3D e resina epossidica.

E4

Enrico Babato, Lucrezia Dalle Vedove, Edoardo Rasa, Lorenzo Rinaldi

Partendo dalla ricerca dei materiali per il binomio stampo-oggetto, abbiamo deciso di utilizzare legno, materie plastiche e cemento.

Il nostro obiettivo è stato riprodurre le cementine utilizzando l’evoluzione dello stampo e semplificando il processo di produzione.

E5

Andrea Gambaro, Robert Nisi, Massimo Piovesan, Lisa Sartori

Il nostro progetto si basa sull’idea di uno stampo, la cui forma ricavata potesse fare parte dell’oggetto finale stesso.

Dopo alcuni tentativi abbiamo ottenuto una forma cilindrica unita a una semisfera, creando così una sorta di bicchiere.

METODOLOGIA TRASFORMATIVA

T1

Alice Bellotto, Eleonora Cominato, Ilaria Gregato, Gaia Lorenzon

Volevamo progettare una bioplastica che potesse risultare compatibile con un diverso materiale per crearne uno nuovo e con proprietà diverse. La bioplastica scelta dopo varie sperimentazioni, è realizzata con la fecola di patate o amido di mais. Mediante l’utilizzo di essa abbiamo realizzato utensili e contenitori da cucina.

T2


Daniel Bortoluzzi, Alessio Gambarotto, Diletta Terilli, Ginevra Varotto

Abbiamo pensato di realizzare, anche tramite l’associazione con altri materiali naturali quali le alghe e le fibre della lana, tre diverse tipologie di bioplastiche, sperimentando l’efficienza del materiale ottenuto attraverso la realizzazione di alcuni oggetti comuni il cui risultato è stato sorprendente.

T3

Sofia Friso, Giulia Padovan, Francesca Roncato, Giuseppe Savegnago

Volevamo progettare un materiale innovativo e resistente, facilmente modellabile appena realizzato, e solidifica in una forma compatta e resistente al fuoco. Sostenibile e sicuro per molteplici applicazioni industriali e domestiche.

T4

Riccardo Aceti, Maria Iris Bavia, Domenica Cristina Chiriboga, Luigi Fiorindo

Il nostro progetto si basa sullo studio delle bioplastiche, unite ad altre sostanze. Ci siamo interessati anche a come e cosa si trasforma del materiale nel tempo, in quanto non è realizzato con prodotti chimici e durevoli.

T5

Federico Coccia, Pietro Ferrini, Lorenzo Garziera, Giulia Giampetruzzi

Sviluppo di bioplastica innovativa con materiali facilmente reperibili: un approccio sostenibile anche con risorse limitate. Unendo creatività e responsabilità ambientale, dimostriamo che anche con pochi mezzi è possibile affrontare l'inquinamento in modo efficace.

HANNO PARTECIPATO AL LABORATORIO

Riccardo Aceti, Enrico Babato, Matteo Barbiero, Alessandro Basso, Maria Iris Bavia, Alice Bellotto, Maria Benuzzi, Giulia Bertoncello, Emily Bianco, Sara Boccalon, Leonardo Borgato, Daniel Bortoluzzi, Roberta Bottari, Glenda Buratto, Davide Carcagni, Lorenzo Casetta, Sindi Ceka, Domenica Cristina Chiriboga, Federico Coccia, Eleonora Cominato, Vanni Dainese, Lucrezia Dalle Vedove, Marta Della Frera, Vera Donadello, Alice Facchin Pietro Ferrini, Luigi Fiorindo, Sofia Friso, Andrea Gambaro, Alessio Gambarotto, Lorenzo Garziera, Giulia Giampetruzzi, Chiara Giangiacomi, Ilaria Gregato, Gaia Lorenzon, Caterina Manzati, Lucrezia Menossi, Elisa Mizzoni, Pietro Morandina, Robert Nisi, Giulia Padovan, Denise Pellicini, Maia Piccinonno, Filippo Pighin, Massimo Piovesan, Stafania Pizzinato, Valentina Pombo Quinteros, Nicole Pucci, Edoardo Rasa, Lorenzo Rinaldi, Francesca Roncato, Veronica Rossi, Lisa Sartori, Giuseppe Savegnago, Matilde Silvano, Elisabetta Stefani, Diletta Terilli, Ginevra Varotto, Filippo Vivardi, Giovanni Zara, Francesca Zurlo
RINGRAZIAMENTI:Si ringrazia tutto il personale dei Laboratori per la didattica, in particolare: Diego Forno, Alberto Favretto, Joaquin Corvalane il collega della partizione B Alessandro Mason con Michele De Chirico
Pagine realizzate con il coordinamento di Alessandra Bosco, Giulia Ciliberto, Pietro Costa, Maddalena Dalla Mura, Annapaola Vacanti,
e in condivisione con i docenti e i collaboratori citati.