docenti: Emanuela Bonini Lessing, Gabriele Toneguzzi
collaboratori: Michael Carion, Damiano Fraccaro, Marco Paolini
L’obiettivo del progetto è quello di creare un’esperienza che si pone come compito la valorizzazione dei reperti e la loro storia, nonché il territorio dove sono stati ritrovati, in modo semplice, da qui il concept del “portare alla luce”.
Il percorso, organizzato in ordine cronologico, fa sì che l’utente si senta trasportato all’interno di un “viaggio nel tempo”, con la possibilità di potersi muovere liberamente, creando così una connessione che permette di avvicinarsi alla storia, raccontata attraverso l’esperienza museale.
Questo progetto nasce con lo scopo di riscrivere l’esperienza museale classica, stabilendo un’inedita narrazione emotivo-drammatica tra ambiente, reperto e uomo.
Gli artefatti, guidati da un’attenta scenografia, raccontano indirettamente i segreti della loro vita. Attraverso il mistero di un passato lontano, veniamo condotti in una ricerca ancestrale di conoscenza, dove solo guardando nella caliginosa foschia dell’antico, possiamo intensificare la nostra vita presente.
Il progetto si sviluppa attorno a un concetto cardine: esporre lo scavo. L’esperienza museale che proponiamo si concentra sulle fasi del ritrovamento e sul ruolo dell’archeologo, facendo scoprire al turista passo per passo il ciclo del reperto, dal sottosuolo alla sua estrazione, fino ad arrivare allo studio in laboratorio. Miriamo quindi a far percepire l’emozione
della scoperta valorizzando la ricchezza del territorio di Zuglio, tenendo a mente l’importanza della comunità locale.
Il nostro progetto ha come obiettivo quello di portare alla luce e rimarcare l’importanza di Zuglio per gli scambi commerciali che la interessavano durante il periodo romano. Facciamo ciò ripercorrendo le tappe di un mercante di vino, consentendo all’utente di immedesimarsi nei panni di questo personaggio, toccando tre luoghi cardine del paese: museo, foro e padiglione. Lo stile che caratterizza il progetto si basa su: tecnica della line art, trasparenza dei materiali e giochi di punti di vista.
Il nostro progetto ruota intorno a tre concetti fondamentali: il territorio, la linea del tempo e la contestualizzazione. L’obiettivo è quello di mettere in diretto contatto il visitatore con il reperto e con la ricca storia che contiene l’antica Zuglio.
La nostra idea di allestimento e di museo nasce grazie ad un’attenta e accurata ricerca effettuata dopo la visita in loco. Il progetto vuole offrire piena accessibilità alle strutture le quali sono il museo, il foro e il padiglione. Per i visitatori che mancano nell’utilizzo
di uno o più sensi, l’allestimento multisensoriale propone un percorso esplorativo attraverso otto reperti interattivi. La funzione del museo è quella di custodire e raccontare la storia di Zuglio.
L’allestimento si basa sul contrasto tra l’ambiente museale e del padiglione. Il museo, infatti, esprime l’idea dell’andare in profondità, della scoperta del passato e di quello che si nasconde sotto i nostri piedi. Il padiglione, al contrario, rispecchia il tema del riportare alla luce e di guardare al presente. L’esperienza è caratterizzata dalla visita che comincia dal secondo piano, terminando al piano terra, per poi passare al foro e/o al padiglione.
Il nostro concept è incentrato sul tema della leggerezza visiva, che si ritrova nella comunicazione e nel sistema allestitivo, data dall’essenzialità di un delicato tono su tono. Lo scopo del progetto è quello di catturare l’attenzione dell’utente con stimoli sensoriali sempre differenti.
Con il nostro progetto vogliamo portare l’estrema essenzialità all’interno dell’ambiente, alleggerendolo sia dal punto di vista fisico, sia per quanto riguarda i contenuti, per portare al centro i reperti, protagonisti del nostro racconto, grazie a diversi punti di vista. Nuove visioni grazie agli spazi aperti, leggeri, che rendono facile e interessante l’apprendimento. Allestimento pensato per creare un percorso al fine di guidare i visitatori nel racconto degli scavi di Zuglio che si snoda dall’interno del museo, archivio vivo della narrazione, passando per il padiglione, per vedere e tastare con mano il lavoro dell’archeologo, fino agli scavi del foro, vero e proprio sito archeologico.
Laboratorio integrato con i corsi di Storia degli Allestimenti e Interaction Design