docente: Anna Saetta
collaboratrici: Luisa Berto, Irene Rocca
Durante il periodo di lockdown è emersa la percezione rallentata del tempo e con essa la sensazione di perdita di tempo: il tempo sembrava sospeso, immobile. Per rappresentare il concetto di tempo abbiamo pensato di usare una clessidra, simbolo del fluire del tempo. Nell’installazione, però, la clessidra è collocata orizzontalmente, alterandone la funzione, per sottolineare l’idea di immobilità.
Un grosso masso appuntito al centro (peso pandemia), sopra il quale un uomo simboleggia tutti coloro che hanno “aggiunto peso al peso” preoccupati solo di fare i loro interessi, mentre nella parte sottostante un uomo giace sconsolato, simbolo di coloro che più hanno risentito delle gravi conseguenze di questa situazione. Tutto sta in equilibrio grazie alla forza di due donne e due uomini che tirano le funi tese, alludendo a tutti coloro che si sono messi a disposizione della comunità per dare una mano.
L’installazione prende spunto dall’impatto che la pandemia ha avuto sulla nostra quotidianità, e in particolare sul nostro modo di vedere la realtà che ci circonda. “Nuovi occhi” espressi tramite quattro cornici contenenti vetri colorati.