Viaggi nel tempo
UNA LETTERA DALLE ANDE
di Daniele M. (Seconda C)
14/12/1400
Caro Tommaso,
sai che sono stato in vacanza sulle Ande peruviane? Lì ci abitano ancora gli Incas, che sono un popolo molto particolare.
Quando sono stato con loro ho notato che sono abili orafi e che da quelle parti è normale utilizzare l’oro, anche in grosse quantità, dato che ne hanno tantissimo! Infatti lo usano non solo per i gioielli, ma anche per gli oggetti, per le decorazioni etc. Sono stato anche a Machu Pichu, la città dove risiede l’imperatore Incas in inverno, come se fosse una e propria città per le vacanze. In quel luogo c’è un clima più favorevole rispetto a Cuzco, dove vive di solito, e in più è nascosto tra le nuvole e le montagne e quindi è più sicuro. Io, fortunatamente, sono riuscito ad incontrarlo con alcuni suoi funzionari, quelli che si occupano della contabilità usando i quipu, le cordicelle a nodi.
Poi, però, andando in alcuni templi con i sacerdoti, purtroppo, ho visto alcuni di loro che compivano sacrifici umani, più in particolare di bambini, ma non solo, anche di animali, al loro dio Sole!
Secondo me è un viaggio che vale la pena di fare e te lo consiglio molto vivamente: se sei fortunato, non vieni sacrificato e torni a casa con ricordi a dir poco unici!
UN INCONTRO CON CRISTOFORO COLOMBO
di Beatrice C. (Seconda C)
Sono qui con il mitico Cristoforo Colombo per un’intervista esclusiva.
Salve Signor Colombo. Sono Beatrice. Come sta?
Ciao Beatrice, io oggi sto benissimo, e tu?
Io sto alla grande! Potrei farle delle domande sulla sua scoperta?
Ma certo!
Come si è sentito prima della partenza da Palos in quel 3 agosto 1492?
Ero eccitato, molto contento, però un po' spaventato! Ero convinto di aver trovato la strada...anzi la rotta più breve per raggiungere le Indie. Moltissimi miei contemporanei credevano che fossi un incosciente.
Comunque quello del 1492 è stato il primo dei miei quattro viaggi: quante speranze, quante paure!
Perché ha voluto affrontare quell’impresa? E da chi è stato incoraggiato?
Perché volevo dimostrare la mia teoria, ovvero che potessi arrivare in Cina e in Giappone passando da ovest, visto che la Terra è tonda. E anche per arricchirmi. Nessuno mi ha mai incoraggiato, però sono riuscito a convincere i sovrani spagnoli Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia a finanziarmi.
Ma perché non ha chiamato l'America con il suo nome, visto che è stato lei a scoprirla?
Perché io non pensavo che quello fosse un nuovo continente: ero convinto di aver messo piede in Asia. Chiamavo le popolazioni Indios perché credevo che fossero Indiani! Spetterà invece ad Amerigo Vespucci riconoscere che quelle terre non erano asiatiche. Ne sono un po' invidioso!
Che emozione ha provato quando è approdato a San Salvador?
Ero felice perché ero riuscito, secondo me, a raggiungere il mio obiettivo, pensavo che la mia vita sarebbe stata perfetta. Ma nessuno, quando ero in vita, mi ha dato l’importanza che ora mi assegnate nei libri di Storia. Anzi, sono stato accusato di incompetenza e sono caduto presto in disgrazia presso i sovrani spagnoli.
Qual è stata una delle prime cose che ha fatto appena sbarcato in America?
Anzitutto, ho controllato che ci fossero vessilli del Portogallo, di Venezia o di qualche altra potenza europea.
Sebastiano del Piombo, "Ritratto di Cristoforo Colombo", 1519 Metropolitan Museum of Art di New York
In loro mancanza, ho dedotto che quelle terre fossero di nessuno e che spettassero alla gloriosa corona ispanica. Dunque, accompagnato da due capitani e da un notaio, ho fissato a terra il vessillo del re di Spagna e ho fatto scrivere un atto ufficiale di presa di possesso.
Grazie, ammiraglio, per aver risposto alle mie domande e per essere stato con noi, è stato un onore averla conosciuta. Arrivederci.
VASCO DE GAMA SI RACCONTA
di Caterina P. (Seconda C)
In questo momento mi trovo a Lisbona in compagnia di Vasco de Gama, l’uomo che passando per le coste africane raggiunse le Indie.
Buonasera, signor de Gama
Buonasera a te. In cosa posso esserti utile?
Mi piacerebbe rivolgerle qualche domanda, se non le dispiace.
Certo, dimmi pure.
Vorrei iniziare col chiederle come mai ha deciso di affrontare questo viaggio.
Volevo scoprire una rotta strategica per i sovrani portoghesi e desideravo diventare ricco e importante egli occhi di tutti. Ho affrontato senza paura la traversata sino al Capo di Buona Speranza, poi l'ho doppiato in direzione dell'India. Per la prima volta una nave europea raggiungeva le coste indiane! Che impresa ho compiuto! E non vorrei sembrare presuntuoso...
Un’altra domanda. Una volta arrivato a Calicut, le è piaciuta la città?.
Sì, molto, anche se in quel momento ero interessato e prendere i doni di quella terra e tornare a Lisbona.
E quale bottino riuscì a riportare a casa?
Prima di tutto spezie, in quel tempo sconosciute e preziose
Come mai importanti?
Importanti perché conservano il cibo e lo insaporiscono. Non conosciamo ancora i conservanti e i frigoriferi, noi del XVI secolo!
Mi immagino che non abbia trovato solo quello…
No certo. Oltre le spezie era pieno di tessuti pregiati.
Un’ultima domanda e poi la lascio andare. Nel viaggio di ritorno era più rilassato rispetto al viaggio di andata?
Certo, anche se devo ammettere che un po’ di ansia c’è sempre. Magari si sbaglia rotta o la nave affonda. Non si può mai sapere. Per fortuna è tutto filato per il meglio.
Bene, grazie per la disponibilità!
Arrivederci e buon proseguimento!
Gregorio Lopes, "Ritratto di Vasco de Gama", 1524 circa,
L'itinerario della flotta di Ferdinando Magellano
Ritratto di Ferdinando Magellano
DUE CHIACCHIERE CON FERDINANDO MAGELLANO
di Matteo M. (Seconda C)
9/11/2021
Buongiorno, signor Magellano!
Buongiorno a te! Come posso aiutarti?
Vorrei sapere qualcosa di più sui suoi viaggi. Lei è nientemeno che il primo navigatore a compiere la prima circumnavigazione del globo! O meglio: ci è arrivato quasi, prima di essere ucciso nel 1521. Ma andiamo con ordine. Quale impresa le è rimasta nel cuore?
C’è molto da raccontare: ad esempio l'attraversamento dello Stretto della Terra del fuoco e dell'oceano Pacifico, dopo essere partito da Sanlúcar de Barradema, in Spagna, verso ovest, grazie al finanziamento di Carlo V.
Wow! In che anno?
Nel 1519.
Partì da solo?
No, la mia flotta enumerava cinque navi e 237 uomini!
Dopo cosa è successo?
Dopo un lungo e difficile viaggio una delle mie navi, con i miei subordinati decise, di tornare indietro in Europa ma io non mi arresi, quindi proseguii il viaggio.
E le scorte di cibo?
Beh quelle c’erano, ma non era rimasta molta frutta e verdura, quindi molti dei miei compagni morirono di scorbuto.
Non ti sei scoraggiato neanche un po'?
No, infatti dopo un po' trovai un’isola dell’arcipelago delle Marianne e le Filippine dove, purtroppo, sono rimasto ucciso in uno scontro con gli indigeni di quelle parti. Il mio nome sarà sempre presente, non solo nei libri di Storia, ma anche nelle carte geografiche! Guarda un po' come si chiama lo stretto tra il Sud America e la Terra del Fuoco....
Eccolo! Proprio Stretto di Magellano! Grazie, ammiraglio!
Di niente! Ora, se non ti dispiace, torno a controllare le mie vecchie carte nautiche e a ripensare alla mia gloriosa impresa.
Arrivederci signor Magellano!