Penne d'oro

i nostri racconti e le nostre poesie

I mostri di Island City

di Michele V. (Seconda C)

17/12/2021


Era la sera di Halloween, quando Erik, Johnny e Matt, tre ragazzi di dodici anni, stavano guardando un film horror comodamente seduti a sgranocchiare patatine.

Vivevano in un piccolo paese, Island City; anche se piccolo e con poche case, era un centro di villeggiatura con villette carine e graziose, grandi parchi. Si erano riuniti per la notte di Halloween a casa di Erik ed erano tutti felici per questo evento. Era il 1984 e la storia che vi sto per raccontare è davvero incredibile.

Dopo che i genitori di Erik ebbero preparato il buffet, arrivarono Johnny e Matt, entrambi vestiti da “ghostbusters”: si erano messi d’accordo di vestirsi così, giacché a quei tempi andava molto di moda.

“Ciao Matt! Ciao John!” disse Erik. “Ciao Erik!” risposero i due. Erik propose subito di guardare un film e i due accettarono. Però era tardi e i genitori non volevano che i ragazzi stessero troppo tempo davanti alla TV; così li mandarono a letto e ci andarono anche loro stessi. Ma i ragazzi volevano godersi quella fantastica serata, non sapendo che sarebbe diventata un inferno…

Erik disse agli altri: “Ragazzi, seguitemi! Di sotto c’è la TV e ci andremo piano piano, per vedere il film”. Matt disse: “Erik, non è un po’ pericoloso? I tuoi genitori potrebbero sentirci e mandarci a casa anche se è notte!”. “Sì, Erik, forse è meglio restare qui” disse Johnny. Ma Erik era un osso duro. “Tranquilli ragazzi, conosco questa casa come le mie tasche”. Si avviarono allora di sotto ma, ad un certo punto, Johnny toccò un' asse rotta delle scale, che fece un rumore così acuto e stridente che per poco svegliò i genitori.

“Accidenti Johnny! Ci stavi quasi per far scoprire!” disse Matt. “Scusate ragazzi” rispose Johnny. Dopo essere arrivati, accesero la TV e cominciarono a guardare il film. Dopo un po’ si sentì un rumore, che era un misto fra un fruscio ed una voce melmosa, metallica. “L’avete sentita anche voi?” chiese Johnny. “Si, ma che cos’è?” chiese Matt. “Sarà il cane del vicino! Siete troppo preoccupati, rilassat…” stava dicendo Erik, ma proprio in quel momento in cui rispondeva il rumore aumentò, più forte, più vicino. Si spaventarono e per vedere cosa c’era uscirono, impauriti.

Faceva freddissimo, era buio pesto e fuori non si sentiva neanche il fruscio del vento, solo i loro battiti del cuore. Camminarono e dopo un po' un rumore li attrasse. Erano vicini al campo da calcio del paese e videro una palla che volava in aria, senza nessuna spiegazione logica. Poco dopo, la palla cadde, come se li avesse visti e fosse scappata. La inseguirono e arrivarono alla vecchia discarica piena di cianfrusaglie e spazzatura. La palla sparì; i ragazzi si sentirono osservati e in quella notte, così buia e triste, si vedevano tante ombre che li guardavano. Faceva freddissimo, era buio pesto e fuori non si sentiva neanche il fruscio del vento, solo i loro battiti del cuore. Camminarono e dopo un po' un rumore li attrasse. Erano vicini al campo da calcio del paese e videro una palla che volava in aria, senza nessuna spiegazione logica. Poco dopo, la palla cadde, come se li avesse visti e fosse scappata. La inseguirono e arrivarono alla vecchia discarica piena di cianfrusaglie e spazzatura. La palla sparì; i ragazzi si sentirono osservati e in quella notte, così buia e triste, si vedevano tante ombre che li guardavano.



Queste sagome senza una forma precisa cominciarono a inseguirli e loro scapparono. Matt, però, inciampò e cadde. "Aiuto!", gridò. Eric, in lacrime, disse: "Nooooo, Matt!". E Matt sparì, senza nessuno scampo. Erik e Jhonny, disperati, corsero più veloci della luce. Era Mezzanotte in punto. Ritornarono a casa di Erik ed egli chiamò i genitori: "Mamma" Papà", ma nessuno gli rispose. Salirono le scale e su queste trovarono della melma verde, puzzolente e inquietante. In preda al panico uscirono e la terra tremò. Intanto Erik si era girato a vedere cosa succedesse alla sua casa, sprofondata nella lava, e notò anche un'ombra molto grande e deforme che portò via i suoi genitori, in fin di vita. La terra tremò e tremò, e si divise in spicchi, con sotto la lava. Erik vide Jhonny, era su un altro spicchio e scivolò in maniera brusca. Stava per cadere ed Erik, saltato nello spicchio vicino, gli disse: "Prendi la mia mano!". Gli tese la mano, ma era troppo tardi. Jhonny cadde ed Erik si rese conto di essere rimasto solo al mondo, senza i genitori, gli amici e una casa. Allora vide una sagoma nera, senza una faccia e inquietante davanti a lui, con dietro tutte le altre ombre. "È finita", disse Erik. Corse dalla parte opposta, ma le ombre erano troppo veloci e davanti a lui c'era un burrone. Non lo vide e cadde.


"Erik! Erik!". Erik si sentì una mano che lo scrollava. "Erik!". Erik si svegliò. "C, chi è?", chiese Erik. "Jhonny e Matt, chi dovrebbe essere?", chiese Matt. "Ma, dovreste essere morti!", disse Erik. "Erik, che cosa stai blaterando?" gli chiese Jhonny. "Ma voi dovreste essere morti, ve lo giuro!". "Un brutto incubo", disse Matt. E così Erik non parlò mai più di questoe vento nella sua vita. Ma, mentre tornavano a guardare il film alla TV, nessuno notò della melma, una strana sostanza, o qualcosa del genere, in un piccolo angolo della stanza.