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opinioni in prima linea

Occhio a Squid game

di Pia C. (Terza C)

13/12/2021

Molte ragazze e molti ragazzi di età inferiore ai 14 anni guardano serie tv, come la coerana Squid Game, non adatte a spettatori così giovani.

I suoi contenuti potrebbero creare una reazione emotiva molto forte in alcuni, potrebbe impressionarli, anche con il rischio di traumatizzarli, di causare loro uno shock, per cui ritengo sia opportuna sempre la supervisione di un adulto.

Questa serie TV trasmette a mio avviso un insegnamento sbagliato: sì, è vero, insegna ad avere un obiettivo e raggiungerlo ad ogni costo, ma quel costo è la propria vita. Infatti, racconta la storia di alcune persone indebitate che partecipano a delle gare, ispirate ai giochi di infanzia, per cercare di guadagnare un sacco di soldi; chi subisce la sconfitta, verrà punito con la morte. Le conseguenze per chi perde, per chi sbaglia anche solo di un millimetro, per chi non rispetta le regole, sono quindi irrimediabili: non è possibile tornare indietro. Invece l’insegnamento che i giovanissimi e i giovani dovrebbero acquisire è completamente diverso, cioè che sbagliare è la cosa più giusta al mondo: se non sbagli, non impari, non cresci.

Facendo questo esempio voglio semplicemente dire che serie di questo tipo potrebbero dare un insegnamento sbagliato, addirittura pericoloso, a chi non ha una personalità strutturata e le conoscenze adatte, o semplicemente non è abbastanza maturo da capire tutti i significati di un prodotto televisivo.

Su Internazionale Kids di dicembre ho letto che la serie riflette la cultura coreana del K-pop, e che punta il dito contro il potere del denaro e le disuguaglianze. Ma un nostro coetaneo può cogliere questi riferimenti?

Ci sono sicuramente pareri contrari al mio. Per esempio, si potrebbe obiettare che non tutti i preadolescenti sono uguali: alcuni sono ancora infantili, ma altri maturi .

Si può crescere bene, nonostante i cattivi insegnamenti esterni, inclusi quelli televisivi. Inoltre, qualcuno pensa che gli adolescenti di oggi siano ormai abituati a vedere scene di violenza, e non siano quindi molto sensibili a immagini forti, diversamente dagli adolescenti del passato.

Tuttavia a mio parere non è corretto accettare che i miei coetanei e le mie coetanee si abituino a scene inadatte per la loro fascia di età, anche perché non si conoscono gli effetti a lungo termine che l’esposizione a certi contenuti potrebbe causare nella loro crescita.