Tutti in piazza per solidarietà
Un Natale sempre generoso grazie alla Città dei Bambini di Corbetta
Grande successo per l’Isola della solidarietà 2024. L’evento, che si svolge ogni anno in piazza del Popolo a Corbetta, è promosso dalla associazione Città dei bambini di Corbetta: un grande mercatino solidale in cui viene venduto il materiale creato dalle scuole primarie e secondarie, con una varietà di attività per piccoli e grandi, organizzate dagli studenti della scuola secondaria di primo grado. Alberi addobbati e ben posizionati davanti alle botteghe di Corbetta, grazie ai bimbi della scuola dell'Infanzia, lavoretti graziosi e decorativi per abbellire case e uffici, simpatici elfi a spasso per la piazza del Popolo, capaci di creare la giusta atmosfera.
Le classi della scuola primaria hanno rallegrato con canti natalizi il pomeriggio, presentati dall'immancabile Ester Grassi.
Il titolo della manifestazione, "Isola della solidarietà”, non è stato scelto a caso dalla Città dei bambini: i ben 6.870 euro raccolti dalle vendite di lavoretti e dai vari laboratori viene dato in beneficenza. 5.000 euro sono destinati al Fondo di Prossimità parrocchiale, 1.870 euro al progetto “NON LASCIATELI A PIEDI”, 450 euro, ricevuti ad inizio anno, saranno devoluti alla Croce Azzurra.
Gioele Semeraro e Matteo Gulifa
I manufatti degli alunni regaleranno una speranza grazie a CENACLE ONG
Durante l'Isola della solidarietà, evento organizzato dalla Città dei bambini con l’aiuto degli studenti dell’Istituto comprensivo Aldo Moro di Corbetta, sono stati venduti lavori realizzati dai ragazzi. Tutto il ricavato, 6.870 euro, è stato donato a diverse associazioni benefiche, fra cui CENACLE ONG, che li impiegherà per il progetto “Non lasciateli a piedi“, un’iniziativa a sostegno di una casa famiglia in Congo, casa Laura, che accoglie bambini abbandonati.
CENACLE è un'associazione fondata da un prete della diocesi di Milano. Oltre alle persone che aiutano in Congo ci sono anche altri cittadini che aiutano senza essere veri e propri volontari, fra cui la professoressa della nostra scuola, Mariagrazia Francese, attiva da due anni. "Ho conosciuto questa associazione grazie ai sacerdoti don Francesco e don Maurizio - ha spiegato - Non sono mai stata in Congo a incontrare i ragazzi accolti nella casa famiglia, ma i preti che gestiscono Casa Laura mi tengono informata con foto dei ragazzi che crescono e delle attività da loro svolte". L'associazione Cenacle riceve solo donazioni da privati e preferisce ricevere soldi al posto di materiali da costruzione perché in aeroporto in Congo si deve pagare per ricevere i propri materiali.
Casa Laura non è l’unica casa famiglia fondata dall'associazione: infatti, sempre in Congo, è stata fondata anche Casa Lyon. Oltre alle case famiglia, l’associazione ha costruito un pozzo per rendere accessibile a tutti l’acqua visto che nelle zone in cui operano non c’è acqua potabile nelle case e nei piccoli market la bottiglia da cinquanta cl supera il prezzo di un dollaro. Questa associazione presta cure a ragazzi abbandonati per strada sia con una clinica sia con un veicolo che cura sul posto i bambini malati.
Il prete in Congo ha ringraziato tutti i ragazzi e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo di Corbetta che hanno venduto per beneficenza i loro lavoretti fornendo all'associazione un sostegno importante per dare una speranza ai suoi piccoli ospiti.
Fabio Berra e Marta Restelli
Le lettere di ringraziamento ricevute dalla Città dei Bambini
Tutti i colori della solidarietà in mostra
Esposizione creativa degli studenti e delle studentesse di terza media
La solidarietà raccontata con i disegni. Durante la tradizionale manifestazione in piazza del Popolo, in mostra i disegni dei ragazzi di terza media. I pezzi forti erano i dipinti su tela che rappresentavano la stella cometa, l’arcangelo Gabriele, il bue e l’asinello, una pecorella, Maria, Giuseppe, Gesù e la città di Nazaret. In totale c’erano 60 disegni, disposti in 10 gruppi da sei.
I lavori rappresentavano concetti inerenti alla solidarietà: per esempio, due mani di colori diversi che si stringevano con le scritte “Love” su una e “Peace” sull’altra, che simboleggiavano il rifiuto del razzismo e della guerra e il desiderio di aiuto verso il prossimo.
Oltre ai 60 disegni appesi in mostra sono stati realizzati altri lavori, uno per ogni ragazzo/a di terza media, per un totale di circa 150 opere non esposte. Un progetto artistico che ha coinvolto l'istituto in una vera e propria sfida creativa e di solidarietà.
Gioele Semeraro e Matteo Gulifa
I disegni realizzati dai ragazzi