Alla cascina Salvaraja per creare lo spirito di classe
Una gita alla cascina Salvaraja di Robecco per rafforzare il legame nelle classi.
L’iniziativa ha coinvolto le prime e la 2B, nelle giornate del 26, 27, 28 novembre e del 2 dicembre.
Un percorso che sarà riproposto anche in futuro, vista la soddisfazione dei docenti.
Si tratta di un percorso in mezzo alla natura dove si deve collaborare per superare le innumerevoli prove date. Si impara che, collaborando, le cose diventano più semplici e si creano legami con altre persone che possono non essere sempre le stesse.
La giornata è iniziata come una delle tante: i ragazzi si sono ritrovati tutti in classe pieni di impazienza per l'avventura che li avrebbe aspettati più avanti. Ad attendere le scolaresche in cascina uno degli istruttori che ha accompagnato i ragazzi in questa esperienza mozzafiato, raccontando la storia del luogo e accompagnandoli ad esplorare il luogo incantato.
L'interno della cascina era pieno di animali imbalsamati, foglie rare, libri sulla natura e oggetti vari che sembravano essere molto antichi, tutti erano però stupiti del paesaggio mozzafiato che le finestre mostravano.
L’esterno sembrava essere immerso tra le colline e circondato da ampi campi coltivati.
La caratteristica migliore era il silenzio che circondava il luogo, spezzato soltanto dagli sbuffi che provenivano dai cavalli. Poi la sfida di collaborazione: ogni classe aveva una mappa e una bussola, dovevano usarle per prendere la giusta via e non perdersi. Sembrava facile ma non lo era.
A ogni tappa c'era una prova.
All'esterno la tappa 0 attendeva i ragazzi: dovevano passarsi la palla il più velocemente possibile, tutti dovevano toccarla ma non potevano farla cadere o toccarla contemporaneamente, e dopo vari tentativi e varie pensate su come fare sono riusciti a ottenere un buon risultato.
E da qui è iniziata la vera avventura, la prova più difficile: trovare la strada giusta essendo tutti d'accordo.
Le prove sono state molte, alcune di coordinazione con tutti gli altri, altre invece dove dovevi fidarti ciecamente, e non era facile perché li facevano bendare e fare stare con qualcuno che non si sarebbero mai aspettati.
Quindi la prova finale: costruire una capanna fatta solo di rami, dello spago, forbici e una paletta per scavare.
Infine è stata piantata una piantina che un giorno diventerà un imponente albero di castagno, prima di rientrare con un nuovo dono nell'animo: non serve stare con le stesse persone, bisogna fare nuove esperienze e legami, fidarci perché significa questo essere una classe unita.
Giulia Giada Villa
Un'occasione di condivisione per studenti e studentesse
Una lezione alternativa alla Cascina Salvaraja
"The Great Britain show": un'occasione unica di apprendimento
Un'immagine dello show (foto Arcadia)
Mercoledì 18 dicembre le classi 3B, 3C, 3D, 3F e 3H della nostra scuola si sono recate al CinemateatroNuovo di Magenta per assistere allo spettacolo teatrale intitolato “The Great Britain Show", messo in scena dalla compagnia teatrale Arcadia Productions.
Lo spettacolo è concepito per far conoscere la cultura inglese e confrontarla con quella italiana, ma in forma ironica e completamente in inglese. Il linguaggio usato è di facile comprensione, adatto ai ragazzi e alle ragazze della scuola secondaria di primo grado.
Lo spettacolo è costituito da una serie di scene con l’intento di descrivere la Gran Bretagna grazie ad una struttura lineare e semplice da seguire. Ad animare lo spettacolo in modo divertente sono intervenuti attori travestiti da personaggi famosi inglesi come Charlie Chaplin, Freddie Mercury, William Shakespeare e anche personaggi inventati come le esilaranti Dame Italia e Dame Britannia. Parecchi sono anche i riferimenti alla variegata attività culturale ed al costume britannico: il culto del “Tea”, la monarchia e il whisky scozzese. Tanti di questi elementi sono enfatizzati, stereotipi che tendono a rispecchiare la realtà, oppure la nostra concezione della realtà, offrendo così la possibilità di riflettere sulla validità di questi luoghi comuni. La musica utilizzata è sia quella popolare, danze folcloristiche ed inni nazionali, sia quella tratta da spettacoli teatrali e film incentrati sulla nazione. Lo spettacolo è stato ben compreso dalla maggior parte dei ragazzi ed è stato apprezzato da tutti gli spettatori.
Riccardo Baroli e Riccardo Colombari
Sulle... "Tracce della memoria"
Per celebrare il Giorno della Memoria, che ricorre il 27 gennaio, l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), sezione Pierino Beretta di Corbetta, ha organizzato una mostra commemorativa.
L'iniziativa è stata realizzata con la collaborazione dei ragazzi del liceo artistico Einaudi di Magenta che, attraverso disegno e opere tridimensionali, spiegano in modo innovativo la ricorrenza, ponendo al centro delle loro opere il concetto della memoria in ricordo delle vittime della deportazione nei lager nazisti, avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale e conclusasi, simbolicamente, con la Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz il 27 gennaio 1945.
La mostra, che si intitola “Tracce di Memoria”, è rimasta aperta fino al 30 gennaio nella sala del Comune “Artemisia Gentileschi” e guarda con gli occhi dei ragazzi di oggi i fatti storici accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale, facendo capire l’importanza del loro ricordo in modo che non si ripetano. L'esposizione fa riflettere sulla situazione attuale caratterizzata da numerose persecuzioni e guerre in atto in diverse parti del mondo.
Un laboratorio proposto dai ragazzi dell'Einaudi aperto a ogni visitatore della mostra è quello di creare degli "ossi di seppia" realizzati con delle palline di argilla: lo scopo è quello di simboleggiare la stretta di mano tra due persone e il ricordo di quando è avvenuta. Inoltre le conchiglie, se ordinate in linea formano una colonna vertebrale, se messe in cerchio formano una collana di perle o un rosario.
Molte classi dell'Istituto Comprensivo Aldo Moro sono state guidate all'interno del percorso espositivo dai volontari dell'ANPI, riflettendo poi in classe sul senso profondo della memoria.
Davide Lesmo
Scatti della mostra