METODO DI STUDIO

PER PARLARE DI METODO DI STUDIO PRIMA BISOGNA FARE UN CENNO SUGLI STILI DI APPRENDIMENTO .



IL METODO DI STUDIO E MNEMOTECNICHE


Un proverbio cinese dice:

“Non dare un pesce a un affamato, ma forniscilo di un amo da pesca; se gli dai un pesce, mangerà per un


giorno, se gli fornisci un amo, mangerà tutti i giorni.”


Il metodo di studio è imparare a “pescare” le informazioni utili per la vita e nutrienti per la mente. Un buon metodo di studio è utile perché insegna a risparmiare tempo e a evitare sforzi sterili e improduttivi. Non c’è metodo senza meta. Per avere un metodo bisogna avere un traguardo, un obiettivo: senza questi è come avere una faretra piena di frecce, un arco ben teso, ma nessun bersaglio a cui mirare.

“Metodo” è un termine che contiene la parola greca òdos, che significa “strada”: il metodo di studio è l’organizzazione del percorso da seguire, della strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo di imparare qualcosa. Il termine studio, invece, deriva dal latino studere e significa “applicarsi con impegno o attivamente a qualcosa”. Lo studio implica, dunque, il concetto dello sforzo, che, però, può essere alleviato dal metodo e dalla motivazione.

Secondo Mario Polito (2007), i fattori fondamentali del metodo di studio sono cinque:


1. Il metodo

2. La motivazione

3. Le abilità metacognitive

4. Le strategie e le mnemotecniche

5. Lo studio.


Il metodo è la conoscenza della strada più efficace, più rapida ed economica per ottenere risultati soddisfacenti.


Il metodo di studio comprende le seguenti abilità:

  • Sapere cosa è lo studio e cosa comporta;

  • Sapere gestire in modo efficace il proprio tempo di studio;

  • Sapere come automotivarsi verso lo studio;

  • Sapere progettare un piano di studio giornaliero, settimanale, mensile;

  • Sapere verificare e autovalutare i risultati del proprio modo di studiare;

  • Saper utilizzare i suggerimenti offerti dalle leggi dell’apprendimento e della memoria, per elaborare efficaci piani di studio e ingegnose mnemotecniche;

  • Saper elaborare strategie per prendere appunti, per costruire mappe e per produrre un testo;

  • Saper migliorare il proprio metodo di studio, imparando dai propri errori e dalle strategie che hanno avuto successo.


La motivazione è la spinta a raggiungere ciò che si ritiene importante, dà valore e significato a ciò che si fa. Senza motivazione studiare appare inutile e improduttivo.


Le abilità metacognitive più importanti sono:

  • Guidare l’attenzione;

  • Adottare strategie di apprendimento;

  • Conoscere le leggi della memoria;

  • Elaborare strategie di recupero delle informazioni già acquisite;

  • Rielaborare le informazioni in mappe cognitive;

  • Trasferire le informazioni nella pratica o nell’acquisizione di altre informazioni.


LE MNEMOTECNICHE


Le mnemotecniche sono delle tecniche per raggiungere la completa padronanza di una materia di studio. Tra le più importanti:

  • Schemi e mappe;

  • Le mnemotecniche dei “luoghi”: creazione di rappresentazioni mentali in cui ogni elemento da ricordare è associato a un ambiente specifico che si conosce bene;

  • Le mnemotecniche delle immagini: creazione di rappresentazioni mentali in cui ogni elemento da ricordare è associato a un’immagine;

  • Le mnemotecniche delle associazioni: creazione di rappresentazioni mentali in cui ogni elemento da ricordare è associato a un altro elemento che facilita la memorizzazione;

  • Gli acronimi e gli acrostici;

  • Le rime e le filastrocche.


Lo studio è la quantità e la qualità di investimento della propria energia per imparare.


Studiare con metodo significa:

  • Cogliere il significato profondo delle informazioni lette (i concetti);

  • Collegare i concetti, organizzarli, strutturarli, impararli, ricordarli;

  • Utilizzare ragionamento, memoria, intelligenza, facoltà sensibili;

  • Usare un insieme di procedimenti ragionati, coerenti, per raggiungere uno scopo in modo efficace (cercare di comprendere) ed efficiente (in tempi brevi, con il minimo spreco di energia).


Studiare è alimentare il pensiero. Parafrasando Cartesio, potremmo dire “Studio, dunque penso”. Alimentare il pensiero è, in un certo senso, alimentare la vita.

Di seguito trovi un primo autotest per valutare alcuni aspetti del tuo metodo di studio.


Test sul metodo di studio


Di seguito trovi un elenco di affermazioni che descrivono delle tecniche che possono essere comunemente

utilizzate per studiare. Rifletti attentamente sui tuoi comportamenti abituali e indica quanto ciascuna

affermazione rispecchia il tuo stile e il tuo modo di studiare. Fai, poi, la somma dei punteggi e vedi qual è il

profilo relativo alle tue risposte.


Punteggi che corrispondono alle risposte:

PER NIENTE= 1

POCO= 2

ABBASTANZA= 3

MOLTO = 4


  • Cerco di studiare in ambienti comuni (biblioteche, sale studio) per farmi ispirare dall’esempio di altri e per non disperdermi 1 2 3 4


  • Rispetto le scadenze che mi prefiggo 1 2 3 4

  • Mi faccio una tabella di marcia per lo studio 1 2 3 4

  • Mi aiuto con un amico 1 2 3 4

  • Confronto diversi argomenti sulla stessa materia 1 2 3 4

  • Do una prima lettura veloce al testo per averne un quadrogenerale 1 2 3 4


  • Studiando un argomento nuovo, cerco tutti i collegamenti possibili con quelli già studiati. 1 2 3 4


  • Cerco di non distrarmi 1 2 3 4

  • Studio in un luogo isolato dai rumori 1 2 3 4

  • Riesco a portare avanti in parallelo lo studio di diverse materie 1 2 3 4

  • Alterno lo studio di contenuti diversi per facilitare l’apprendimento 1 2 3 4


  • Cerco di non rimandare nel tempo lo studio 1 2 3 4


Fai la somma dei punteggi e scopri il tuo profilo.


Profilo 1: metodo organizzato ed efficace (da 45 a 48)

Hai sviluppato delle buone strategie di studio che ti consentono di organizzarti adeguatamente, dedicando la

giusta attenzione ai contenuti che devi apprendere.


Profilo 2: metodo abbastanza efficace (da 25 a 44)

Il tuo modo di affrontare lo studio è sufficientemente adeguato, anche se, seguendo degli utili accorgimenti,

potresti migliorare l’organizzazione dello studio, limitare le distrazioni e mantenere un’attenzione più

elevata, ottenendo, così, risultati più soddisfacenti.


Profilo 3: metodo approssimativo e disorganizzato (da 12 a 24)

Il modo di approcciarsi allo studio lascia troppo spazio alle distrazioni che non consentono di apprendere

con costanza e con la giusta attenzione. L’inadeguata programmazione dello studio rende faticoso il ricordo

dei contenuti e la possibilità di padroneggiare la materia efficacemente. È importante rivedere il proprio

metodo di studio e adottare delle strategie più adeguate.







IL METODO PQ4R. COME STUDIARE

Lo studente deve compiere le seguenti operazioni:

1. Preview: scorrere preliminarmente il testo per individuarne gli argomenti principali, individuare le

sezioni che lo compongono, esaminare figure e grafici;

2. Question: porsi domande che riguardano il nocciolo del testo;

3. Read: leggere attentamente il capitoletto, cercando di individuare le risposte alle domande appena

formulate;

4. Reflect: riflettere su quanto si sta leggendo o si è appena finito di leggere, mettere in relazione quanto di

nuovo è contenuto nel testo con quello che precedentemente già si sapeva, per acquisire un

apprendimento significativo;

5. Recite: cercare di ripetersi quanto letto senza guardare il testo;

6. Review: passare in rassegna l’intera parte cercando di ricordarne i principali concetti e fare un ripasso

generale.





Costruire una mappa concettuale

Le mappe concettuali possono servire a rendere chiari i collegamenti tra le varie parti di un argomento. Con. questa attività lo studente impara a fare una mappa ben schematizzata, creando un percorso tra le varie parti del discorso. Di seguito è riportata una mappa che lo studente può utilizzare come linea guida nella costruzione delle mappe concettuali.


COME FARE UNA MAPPA (ESEMPIO)

Leggi un testo sugli ominidi e successivamente, partendo dal modello, crea una mappa concettuale.


SCHEMA DA SEGUIRE PER FARE:

Elaborazione attiva dei materiali di studio

ESEMPIO N.1

Per raggiungere un risultato è necessario sapere dove si vuole arrivare ed essere consapevoli, passo passo, di come si sta sviluppando il lavoro. Con questa attività lo studente impara che studiare con metodo non significa solo saper ricordare il contenuto di un brano ma cogliere il significato dei singoli concetti, collegarli fra di loro e con l’insieme delle sue conoscenze.

Prima di tutto, ti consiglio di fare una lettura orientativa, dando un’occhiata globale ai segni

tipografici, cioè:


  • Il titolo del capitolo, che rappresenta una sintesi precisa del brano e ti consente di prevedere in

anticipo il suo contenuto, attivando le tue conoscenze sull’argomento;

  • Il titolo dei singoli paragrafi, che indica lo sviluppo dell’argomento;

  • Le illustrazioni, che consentono di fare delle ipotesi iniziali sul tema trattato, oltre a chiarire

meglio i concetti e a facilitarne la memorizzazione in una fase successiva;

  • Le parole-chiave, evidenziate in grassetto, in corsivo, tra virgolette o sottolineate;

  • I capoversi, ossia le parti del testo comprese tra un “a capo” e l’altro, spesso rientrate rispetto al

resto della pagina.

Ora puoi passare alla seconda fase, cioè a una lettura attenta e approfondita:

  • Dividi ogni paragrafo in capoversi, contenenti un argomento in particolare;

  • Sottolinea le informazioni più importanti dei vari passi, che unite insieme danno l’idea centrale;

  • Utilizza l’evidenziatore e la matita colorata: con il primo metti in risalto le parole chiave; con la

seconda metti in risalto i concetti legati a ogni parola da ricordare... in questo modo, la seconda

lettura sarà facilitata e potrai saltare le parti non sottolineate;

  • Successivamente alla sottolineatura, inizia ad annotare. Le annotazioni costituiscono

un’integrazione personale al testo e vengono scritte a margine delle pagine di libri e quaderni.

Le annotazioni, per essere efficaci, devono essere brevi ma esaurienti, e avere una collocazione

nello spazio della pagina tale da individuare facilmente con quale elemento del testo sono in

relazione;

  • Per individuare l’argomento poniti via via domande che ti aiuteranno a capire il senso di ciò

che leggi;

  • Considera esempi e dati che definiscono in modo più preciso gli argomenti principali;

  • Valuta parole o espressioni che sono sinonimi;

  • Cerca di comprendere il significato di un termine in base al contesto nel quale è inserito.

Elaborazione attiva dei materiali

ESEMPIO N.2

  • Dopo aver letto e individuato i punti salienti, ripeti a voce alta;

  • Rileggi per confrontare quanto è stato ripetuto e quanto invece tralasciato;

  • Ripeti l’operazione più volte, finché non avrai tralasciato nulla:

  • Scrivi un semplice schema riportando tutti i punti importanti, uno dopo l’altro;

  • Ripeteli nel giusto ordine;

  • Immagina di trovarti a spiegare ciò che hai letto a una persona che non ne sa nulla, che non

conosce l’argomento. Il tuo compito non è semplicemente ripetere qualcosa, ma assicurarti che

venga compresa;

  • Se hai qualcuno realmente disposto ad ascoltarti, l’attività ti darà più soddisfazione.

Flessibilità di studio

Prima di iniziare a studiare rispondi alle seguenti domande:

Cosa sto facendo?


Perché lo sto facendo?


Cosa posso fare per rendere l’apprendimento più efficace?


A che cosa può essere utile, nella vita, questo argomento?