CHIMICA MATERIALI E BIOTECNOLOGIE
E BIENNIO NAUTICO
SEDE di via Carlo Marx, 2 - POLO TECNOLOGICO
Indirizzo Chimica e Biotecnologie
Nell'ambito dell'indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie è possibile scegliere tra le seguenti articolazioni:
Biotecnologie ambientali
Biotecnologie sanitarie
I due percorsi hanno in comune il primo biennio con le stesse materie per lo stesso numero di ore, mentre si differenziano nel successivo triennio in coerenza con le caratteristiche di ciascun profilo formativo.
Nel biennio tecnologico è attiva la "curvatura nautica" che prevede un raccordo con il triennio nautico presso l’IIS “Ferraris-Pancaldo” di Savona (in convenzione con l'Istituto).
Descrizione del Profilo Formativo
L'indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie affronta, in generale, lo studio della chimica, della fisica, della biologia e della matematica allo scopo di preparare lo studente nella conoscenza dei materiali, delle analisi di laboratorio e dei processi produttivi che caratterizzano i settori chimico, biochimico e biotecnologico, con attenzione anche agli aspetti della prevenzione e gestione di situazioni a rischio ambientale e sanitario.
L'articolazione Biotecnologie sanitarie, in particolare, approfondisce lo studio dei sistemi biochimici, biologici, microbiologici e anatomici, compreso l'uso delle principali tecnologie sanitarie nel campo biomedico, farmaceutico e alimentare.
L'articolazione Biotecnologie ambientali approfondisce, in particolare, lo studio dei sistemi biochimici e microbiologici, degli ecosistemi, della genetica, delle biotecnologie, dell'interazione tra sistemi energetici e ambiente e dell'impatto ambientale prodotto dagli impianti e alle relative emissioni inquinanti.
Durante il corso di studi, oltre alle competenze relative alle discipline generali (lingua italiana e straniera, matematica, materie scientifico-tecnologiche, materie storico-socio-economiche) e oltre ai risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi di istruzione tecnica, saranno acquisite competenze specifiche di indirizzo, quali per esempio:
utilizzare i concetti, i principi e i modelli della chimica fisica per interpretare la struttura dei sistemi biochimici e microbiologici e le loro trasformazioni;
essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui sono applicate;
elaborare progetti chimici e biotecnologici e gestire attività di laboratorio;
identificare i fattori di rischio e le cause di patologie, contribuendo alla promozione della salute personale e collettiva;
prevenire e gestire situazioni a rischio sanitario, nel rispetto delle normative italiane ed europee per la tutela della salute della persona.
Biotecnologie Ambientali
Diploma in biotecnologie ambientali: sbocchi lavorativi e opportunità di carriera
Gli sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali sono molteplici e piuttosto vari. Questo titolo di studio, infatti, permette di acquisire competenze molto richieste e applicabili in diversi settori.
Cosa sono le biotecnologie ambientali?
Sotto la definizione di biotecnologie ambientali rientra un ampio insieme di tecniche e tecnologie accomunate dall'utilizzo di organismi dei diversi regni (cellule vegetali, batteriche, funghi e così via). Appartengono a questa categoria anche le biotecnologie del suolo, una branca che si concentra sulla bonifica dei terreni, anche attraverso l’utilizzo di microrganismi attivi.
Grazie alla peculiare fusione tra tecnologie ingegneristiche e scienze naturali, le biotecnologie ambientali possono essere sfruttate per la creazione di prodotti innovativi o per lo sviluppo di tecniche all'avanguardia che trovano crescente impiego in numerosi settori produttivi, in particolare quelli agroindustriale e chimico.
Perché diplomarsi in biotecnologie ambientali?
Le biotecnologie ambientali sono in continua espansione e hanno un campo di applicazione molto vasto: possono essere utilizzate sia in un'ottica di difesa ambientale che per migliorare la qualità delle produzioni industriali. Queste tecnologie, ad esempio, possono essere sfruttate per ridurre l'inquinamento degli impianti industriali, per individuare materie prime rinnovabili o più economiche e per sviluppare processi produttivi sostenibili.
Di conseguenza, gli sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali sono davvero interessanti e destinati ad aumentare progressivamente. La sempre maggiore attenzione verso i temi della sostenibilità ambientale, dell'ottimizzazione delle risorse e della conservazione della biodiversità, infatti, sta portando ad un crescente utilizzo di questo tipo di tecnologie. Pensiamo, ad esempio, al settore agricolo: oggi le biotecnologie ambientali sono spesso impiegate come alternativa ai metodi di coltivazioni più inquinanti e in uso ormai da tempo.
Quali competenze sviluppano i diplomati in biotecnologie ambientali?
L'articolazione di biotecnologie ambientali è uno dei tre corsi che fa capo all'indirizzo di chimica, materiali e biotecnologie. Il piano di studi prevede una solida preparazione nelle discipline scientifiche quali biologia, microbiologia e tecniche di controllo ambientale, fisica ambientale, chimica analitica e strumentale, chimica organica e biochimica. Durante il periodo di formazione si sviluppano competenze relative alle analisi strumentali chimiche e biologiche, oltre che allo studio dei materiali e ai processi di produzione.
Il diplomato in biotecnologie ambientali, inoltre, studia l'ambiente, la genetica e gli ecosistemi, con particolare riferimento alle interazioni tra i sistemi energetici e l'ambiente. Questo si traduce nella capacità di:
effettuare determinazioni di tipo microbiologico e chimico;
svolgere diagnosi tecniche circa il controllo e il monitoraggio ambientale;
applicare adeguate tecniche di depurazione, con l'ausilio delle relative biotecnologie;
prevenire e gestire situazioni a rischio ambientale e sanitario.
Tali competenze possono essere impiegate in relazione alle necessità specifiche delle realtà territoriali operanti in vari settori: alimentare, farmaceutico, biologico, chimico, ma anche tintorio e merceologico.
Dove si può lavorare con un diploma in biotecnologie ambientali?
Gli sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali sono dunque molteplici.
Tra i principali ricordiamo:
Laboratori di analisi chimiche e ambientali: all'interno di questi ambienti di lavoro le competenze di un diplomato possono essere fondamentali per svolgere numerose attività. Dall'analisi dei campioni ambientali all'identificazione dei microrganismi che vivono al loro interno, i laboratori rappresentano una delle principali opportunità d'impiego in diversi settori: alimentare, farmaceutico, dei materiali e chimico ambientale, solo per citarne alcuni.
Enti e agenzie pubbliche di tutela ambientale: i biotecnologi diplomati possono trovare impiego presso società come ARPA (agenzia regionale per la protezione ambientale) o altri organismi statali deputati al controllo ambientale. Qui svolgono un importante lavoro di monitoraggio dei fattori di inquinamento e, più in generale, di valutazione dell'impatto delle attività umane sull'ambiente.
Impianti di trattamento dei rifiuti: tra i possibili sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie ambientali c'è anche l'impiego presso i centri di trattamento dei rifiuti e di depurazione delle acque, con l'obiettivo di rendere meno inquinanti tali processi.
Assistenza clienti e vendite: grazie alle conoscenze acquisite, il diplomato in biotecnologie ambientali può lavorare anche in ambito vendite e assistenza clienti presso le aziende che sfruttano le biotecnologie. In particolare, può ricoprire il ruolo di rappresentante di prodotti biotecnologici oppure fornire assistenza tecnica sul corretto utilizzo delle apparecchiature scientifiche.
Aziende del settore alimentare: in ambito alimentare, il biotecnologo ambientale può intervenire nei processi di trasformazione degli alimenti e le sue competenze possono essere sfruttate per effettuare dei controlli sulla qualità del cibo, oltre che per rendere più sostenibile e sicura la produzione alimentare.
Imprese private che sfruttano le biotecnologie ambientali: in generale, questa figura professionale può trovare impiego in aziende e start up attive in campo industriale o che si occupano di tutela ambientale. All'interno di queste realtà svolge soprattutto un lavoro di ricerca, contribuendo allo sviluppo di tecnologie innovative nell'ambito, ad esempio, dell'energia sostenibile o della depurazione ambientale.
Dipendente o libero professionista?
Le opportunità di carriera riguardano diversi settori industriali e abbracciano sia l'ambito privato che quello pubblico.
Con un diploma in biotecnologie ambientali puoi lavorare sia come dipendente, presso il settore pubblico e privato, che in autonomia. Questo titolo di studio, infatti, oltre a fornire le competenze necessarie per candidarsi a un'offerta di lavoro presso un'azienda privata, consente di partecipare a tutti i concorsi pubblici che prevedono come requisito un diploma di scuola secondaria di secondo grado.
In alternativa, si può provare la strada del lavoro autonomo e della libera professione. Così facendo, potrai offrire le tue competenze ad aziende diverse, prevalentemente come consulente e per l'analisi di campioni ambientali. In questo caso, dovrai seguire un iter preciso, che prevede l’apertura di una partita IVA. Se questa opzione ti affascina, potresti iniziare la tua carriera come dipendente, per avere la possibilità di affinare le tue competenze prima di dare avvio ad una carriera da freelance.
Studi universitari
Se ti interessa proseguire gli studi, questo tipo di diploma apre la strada anche alla formazione universitaria. Offre infatti solide basi scientifiche ed è la scelta ideale per i corsi di Ingegneria per l'ambiente e il territorio, Biotecnologie per l’ambiente e la salute, Biologia, Chimica, Geologia, Agraria e tutte le nuove “lauree green”. Il conseguimento della laurea permette di specializzarsi ulteriormente, rendendo il profilo professionale più completo e versatile.
Biotecnologie Sanitarie
Diploma in biotecnologie sanitarie
594 ore di igiene, anatomia, fisiologia, patologia, 396 ore di microbiologia e tecnologie di controllo sanitario, 330 ore di chimica organica e biochimica, 198 ore di chimica analitica e strumentale, 99 ore di legislazione sanitaria, 891 ore di laboratorio, tutte caratterizzate dalla presenza contemporanea di un docente di teoria e di un docente di attività pratiche, almeno 150 ore di stage presso ambulatori, farmacie, laboratori di analisi. Un elevato numero di conferenze, seminari, visite guidate presso atenei, associazioni e mondo del lavoro.
Questo il percorso scolastico di uno studente che frequenta il corso di Biotecnologie sanitarie nel nostro Istituto.
Che cosa sono le biotecnologie sanitarie?
Sono tecnologie che sfruttano le proprietà dei sistemi viventi per la messa a punto di principi attivi, la produzione di vaccini e lo sviluppo di nuove tecniche di analisi, di diagnosi delle malattie e delle relative terapie geniche e cellulari.
Perché diplomarsi in biotecnologie sanitarie?
L’interesse per il mondo della sanità è in continua crescita, man mano che la società evolve dal punto di vista economico e culturale e nella popolazione aumenta la speranza di vita.
Il nostro corso in biotecnologie sanitarie, pertanto, riscuote un gradimento molto elevato da parte dell’utenza, per il grado di approfondimento delle discipline d’indirizzo, per la qualità della didattica , per le tecnologie innovative che vengono utilizzate nei laboratori e per i risultati lusinghieri che gli alunni ottengono al momento in cui lasciano la scuola e accedono al mondo del lavoro ed alle facoltà biomediche.
Quali competenze sviluppano i diplomati in biotecnologie sanitarie?
L'articolazione di biotecnologie sanitarie è uno dei corsi che fa capo all'indirizzo di Chimica, materiali e biotecnologie, insieme a quello di biotecnologie ambientali. Il piano di studi comprende materie caratterizzanti, come igiene, anatomia, fisiologia e patologia, biologia, microbiologia e tecnologie di controllo sanitario, nonché chimica analitica e strumentale, chimica organica e biochimica.
Durante il periodo di formazione si sviluppano competenze relative
alle analisi strumentali chimiche e biologiche,
allo studio dei materiali e ai processi di produzione
alle metodiche per la caratterizzazione dei sistemi biochimici, biologici, microbiologici e anatomici
all’uso delle principali tecnologie sanitarie nel campo biomedicale, farmaceutico e alimentare, al fine di identificare i fattori di rischio e causali di patologie
all’effettuazione ed interpretazione di studi epidemiologici, contribuendo alla promozione della salute personale e collettiva
all’analisi ed applicazione delle normative sanitarie italiane ed europee per la tutela della persona.
Dove si può lavorare con un diploma in biotecnologie sanitarie?
Laboratori di analisi chimiche e sanitarie: all'interno di questi ambienti di lavoro le competenze di un diplomato possono essere fondamentali per svolgere numerose attività. Dall'analisi chimica dei campioni biologici all'identificazione dei microrganismi che vivono al loro interno, i laboratori rappresentano una delle principali opportunità d'impiego in diversi settori: sanitario, farmaceutico, alimentare.
Enti e agenzie pubbliche di tutela sanitaria e ambientale : i biotecnologi diplomati possono trovare impiego presso società come Amag, che si occupa della potabilizzazione delle acque, o ARPA (agenzia regionale per la protezione ambientale) o presso le ASL.
Impianti di trattamento dei rifiuti: tra i possibili sbocchi lavorativi con un diploma in biotecnologie sanitarie c'è anche l'impiego presso i centri di trattamento dei rifiuti e di depurazione delle acque, con l'obiettivo di rendere meno inquinanti tali processi.
Assistenza clienti e vendite: grazie alle conoscenze acquisite, il diplomato in biotecnologie sanitarie può lavorare anche in ambito vendite e assistenza clienti presso le aziende che sfruttano le biotecnologie. In particolare, può ricoprire il ruolo di rappresentante di prodotti biotecnologici oppure fornire assistenza tecnica circa il corretto utilizzo delle apparecchiature scientifiche.
Aziende del settore alimentare e farmaceutico: il biotecnologo sanitario può intervenire nei processi di trasformazione degli alimenti e di produzione di farmaci. Le sue competenze, inoltre, possono essere sfruttate per effettuare controlli sulla qualità del cibo, delle bevande e dei prodotti farmaceutici
Dipendente o libero professionista?
Con un diploma in biotecnologie sanitarie si può lavorare sia come dipendente, presso il settore pubblico e privato, che in autonomia.
Questo titolo di studio, infatti, oltre a fornire le competenze necessarie per candidarsi a un'offerta di lavoro presso un'azienda privata, consente di partecipare a tutti i concorsi pubblici che prevedono come requisito un diploma di scuola secondaria di secondo grado.
In alternativa, è possibile provare la strada del lavoro autonomo e proporsi come libero professionista, offrendo le proprie competenze ad aziende diverse, occupandosi prevalentemente di consulenze e di analisi.
Studi universitari
Il diploma in biotecnologie sanitarie apre la strada anche alla formazione universitaria. Offre, infatti, solide basi scientifiche che permettono al diplomato di frequentare con successo numerosi corsi di laurea, in particolare Medicina e Chirurgia, Lauree delle Professioni Sanitarie, Veterinaria, Biotecnologie, Farmacia, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Biologia, Agraria, Enologia ed altre ancora, come risulta dalle statistiche elaborate dagli osservatori specializzati nazionali.
Biennio curvatura nautica
Nel biennio tecnologico è attiva la "curvatura nautica" che prevede un raccordo con il triennio nautico presso l’IIS “Ferraris-Pancaldo” di Savona (in convenzione con l'Istituto).
La curvatura si realizza con un progetto di ampliamento del curricolo obbligatorio e lo svolgimento in orario extrascolastico del laboratorio di Arti marinaresche, attraverso il coinvolgimento di esperti esterni.
Il laboratorio approfondisce le tematiche strettamente legate alla nautica:
rotta, distanza e coordinate geografiche
studio a livello generale delle varie tipologie di navi mercantili, militari e del diporto
scomposizione elementare degli scafi navali e nomenclatura delle parti costruttive principali
funzioni professionali e gradi di bordo e di terra nell’ambito dello shipping
comunicazione a bordo, tra nave-terra, terra-nave e nave-nave
Oltre alle lezioni in aula si svolgono numerose uscite didattiche: visite a cantieri navali, visite a bordo di unità navali, uscite in mare, ...
Laboratori - Biotecnologico
Il corso in Chimica e Biotecnologie dispone di tre laboratori situati al pianoterra dell'istituto tecnico in corso Carlo Marx.
Il laboratorio di Fisica - Ecologia - Microscopia
Qui gli allievi, soprattutto del biennio, sviluppano le prime attività relative allo studio dei fenomeni, alla comprensione dei livelli di organizzazione della vita partendo dalla biosfera fino alla cellula.
Il laboratorio di Chimica
dedicato allo sviluppo delle discipline Chimica analitica e strumentale, Chimica organica e Biochimica. Gli studenti sono seguiti dall'insegnante tecnico pratico, che si affianca al docente "teorico", e svolgono esperienze, anche complesse, sfruttando le ottime strumentazioni e dotazioni.
Il laboratorio di Microbiologia
è in grado di offrire le attrezzature professionali per lo studio ravvicinato del mondo degli organismi microscopici, mettendo i ragazzi nelle condizioni di gestire in modo completo le analisi microbiologiche. Si eseguono test clinici nel rispetto delle norme in materia di sicurezza, gli accertamenti di tipo sanitario e ambientale sulle divers ematrici: aria, acqua, suolo e alimenti.
LABORATORI CORSO CHIMICO - BIOTECNOLOGICO