Attualità


Le giovani voci dell'ambiente

Da ormai molti anni si parla di cambiamento climatico, ma l'uomo, pur sapendo che la Terra sta morendo, non fa niente. Per fortuna, le giovani attiviste stanno aumentando. Il loro obiettivo? Salvare il pianeta.

a cura di Verena

La svedese Greta Thunberg da quando aveva 15 anni manifesta per la difesa dell'ambiente.

Vanessa Nakate è un'attivista ugandese.

Xiye Bastida è una delle principali fondatrici del Fridays for Futures New York City.

Da molti anni si sta ripetutamente parlando del cambiamento climatico causato dall’inquinamento ambientale, dalle emissioni di anidride carbonica e di tutte le attività svolte quotidianamente dall’uomo.

Ma perché si continua a parlare dei problemi ambientali?

La risposta è semplicissima: le persone non agiscono, la maggior parte della popolazione, non solo il governo e gli operatori ecologici, trattano questo argomento con troppa superficialità.

Esisteva l’Agenda 2030, ora l’Agenda 2050, perché, insomma, 20 anni non fanno poi così tanto la differenza, giusto? Noi dobbiamo agire, ora più che mai, prima che sia troppo tardi.

“The Earth is speaking. She tells us that we have no more time” (La Terra sta parlando. Ci dice che non abbiamo più tempo) dice la brasiliana Txai Suruí, attivista indigena.

Per fortuna ci sono sempre più persone che si occupano di lottare per i diritti, i diritti umani, i diritti della Terra… ovvero gli attivisti.

Durante la fine di ottobre e inizio novembre del 2021 c’è stata la Cop26. Si tratta della 26esima edizione di una conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, ambientata a Glasgow sotto la presidenza del Regno Unito.

Questa conferenza è stata un’occasione irripetibile per molti giovani attivisti di far sentire la loro voce, e l’hanno colta.

Molti ragazzi stanno dedicandosi alla salvaguardia del pianeta e si stanno rendendo conto che non c’è un "Pianeta B”: Greta Thunberg, Vanessa Nakate, Xiye Bastida ne sono alcuni esempi.

Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg, conosciuta semplicemente come Greta Thunberg, è un'attivista svedese nata nel 2003 che organizza manifestazioni per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico.

Pianifica costantemente movimenti di protesta coinvolgendo migliaia di ragazzi, arrivando fino a 100.000, uno dei più celebri è il “Fridays for future” (FFF) che ha organizzato per la conferenza Cop26, a cui hanno partecipato anche Vanessa Nakate in Uganda e Xiye Bastida a New York.

Greta ha persino scritto un libro “La nostra casa è in fiamme” nel 2020 che tratta argomenti quali sono il rispetto per l’ambiente, il cambiamento climatico e come evitarlo.

Sostiene che i grandi leader ovvero quelle persone che hanno davvero il potere di agire, dicono solo “blah blah blah”, ma non c’è tempo da perdere è l’insieme delle forze, delle voci di molte persone, e del nostro contributo farà la vera differenza.

Un’attivista Ugandese 25enne la cui voce è emersa tra tante partecipando alla Cop26 è Vanessa Nakate.

Ha fondato il Rise up Climate Movement, un movimento per amplificare le voci degli attivisti africani contro il cambiamento climatico, e ha guidato la campagna per salvare la foresta pluviale del Congo, che sta affrontando una grave deforestazione.

Questa campagna si è poi diffusa in altri paesi, dall'Africa all'Europa.

Xiye Bastida è un'attivista di 19 anni ed è messicano-cilena, ma attualmente risiede a New York, è stata una voce fondamentale per la visibilità degli indigeni e degli immigrati nell'attivismo per il clima.

Oggi Xiye sta dando vita ad un nuovo progetto che lei stessa racconta al quotidiano Repubblica: “Re-Earth Initiative è un'organizzazione internazionale guidata dai giovani, vuole evidenziare le interconnessioni della crisi climatica: il nostro obiettivo principale è rendere sia il movimento per il clima, che le informazioni sul clima accessibili a tutti. Per farlo raccontiamo come l'acqua si colleghi alla giustizia climatica, così come l'inquinamento atmosferico o la plastica. E traduciamo tutti i nostri contenuti in sette o otto lingue diverse. Siamo un movimento giovanile e quindi cerchiamo di fare tutto questo con divertimento e allegria, in modo solidale e inclusivo, per creare uno spazio in cui ci rispettiamo e ci sentiamo al sicuro”.

Un giorno prezioso per la giovane messaggera di pace

Malala, Premio Nobel per la pace, ha diffuso la notizia di essersi sposata. Un avvenimento importante per la giovane attivista, che da sempre si batte per il diritto all'istruzione dei bambini.

a cura di Sara

Il 9 novembre 2021 è stato un giorno molto importante per la giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai. Ha dato, infatti, la notizia di essersi sposata all’età di 24 anni con Asser Malik, giovane manager. La cerimonia si è tenuta a Birmingham con il rito musulmano. Nonostante Malala abbia già vissuto momenti altrettanto speciali, è sicura di affermare che il suo matrimonio è stato l’avvenimento più prezioso della sua vita.

Malala Yousafzai è un attivista pakistana che si batte per l’istruzione e i diritti delle donne. E’ ammirata in molte parti del mondo, soprattutto in Occidente, grazie al coraggio con cui porta avanti le sue battaglie per un mondo più giusto e la forza con la quale diffonde il suo messaggio di libertà ed emancipazione.

Iniziò molto presto a divulgare le sue idee. A 13 anni aprì, infatti, un blog per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e il diritto dell’istruzione dei bambini, scatenando così l’odio dei talebani verso di sé. Nel 2012, mentre si trovava a bordo dello scuolabus con cui stava tornando a casa da scuola, venne colpita gravemente alla testa da uomini armati. Ma nonostante la gravità delle sue condizioni riuscì a sopravvivere all’attentato.

Anche dopo questo evento Malala non si è fermata, infatti, ha continuato a portare avanti la sua lotta. Nel 2013 ha parlato nel Palazzo di Vetro a New York lanciando un appello per il diritto all'istruzione per i bambini e le bambine di tutto il mondo. Nello stesso anno ha vinto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. Nel 2014, poi, a soli diciassette anni è arrivata ad un importantissimo traguardo, ossia la vittoria del Premio Nobel per la Pace, diventando così la più giovane vincitrice ad ottenere questa onorificenza.

Nel 2016, inoltre le è stato conferito il ruolo di Messaggera di Pace dell’ONU, con l'obiettivo di diffondere il valore dell’istruzione delle donne nel mondo. Con questo incarico è divenuta anche la più giovane messaggera della storia delle Nazioni Unite.

Malala ha inoltre fondato il Malala Fund, ossia un’associazione fondata da quest’ultima che si occupa principalmente dell’istruzione secondaria delle ragazze in difficoltà e di solidarietà sociale.

La natura non si tocca

Dopo essere stata vandalizzata la Scala dei Turchi è ritornata al suo antico splendore grazie all'intervento di un gruppo di volontari.

a cura di Andrea

Tra la notte del 7 e del 8 gennaio è stato compiuto un atto di vandalismo nella provincia di Agrigento a uno dei più importanti monumenti naturali della zona, la Scala dei Turchi. Alcuni vandali hanno imbrattato la scogliera con vernice rossa mischiata a polvere d'intonaco.

Grazie ad alcuni volontari la vernice è stata quasi completamente tolta e il danno non sembra irrimediabile. Tecnici e volontari della protezione civile muniti di ramazze e idropulitrice, hanno messo a disposizione tempo, impegno e fatica per far ritornare la Scala dei Turchi al suo perfetto splendore.

Questo non è uno dei primi monumenti naturali danneggiati in questa zona che sono stati sistemati da volontari per proteggere questi patrimoni. L’estate scorsa, altra vernice rossa era stata versata sulla scogliera di Punta Bianca, la scogliera che si trova nei pressi della Scala dei Turchi; anche in questo caso è stata subito ripulita da alcuni volontari siciliani del gruppo “Porto San Leone” che amareggiati dall’accaduto, si sono subito resi disponibili a far tornare la scogliera del suo colore originale.