SPORT

COME LA PASSIONE PER LO SPORT

PUÒ  CAMBIARE LA VITA

a cura di Daniel (1B)

Lo sport per molti ragazzi è un momento di svago, per alcuni è una passione, per altri è una parte così importante della propria vita a tal punto da averla cambiata del tutto.


Un esempio è la storia del cestista Giannis Antetokounmpo, che oggi è fra i migliori giocatori NBA.


Giannis è di origine nigeriana, ma è nato ad Atene, in Grecia, dove la sua famiglia aveva deciso di trasferirsi nella prospettiva di vivere una vita più dignitosa e cercare un lavoro. I suoi genitori, però, non trovarono un lavoro stabile e Giannis, insieme al fratello maggiore, iniziarono a fare i venditori ambulanti per strada. Inoltre, sprovvisti di un regolare permesso di soggiorno, vivevano sempre con la paura di essere fermati dalla polizia.

 

Nonostante le difficoltà del momento, la famiglia di Giannis era molto unita e questa forte unione li aiutava a non perdere la speranza di superare le difficoltà.


Un giorno il padre portò Giannis e il fratello a giocare a calcio, ma, incuriositi da altri ragazzi che giocavano a basket, chiesero se potevano unirsi a loro. Da quel momento il basket diventò la loro passione.


I ragazzi greci, vedendo il loro impegno, li invitarono ad allenarsi in una palestra che dava lezioni gratis. I due decisero così di frequentarla, ma lo fecero di nascosto dal padre; per loro allontanarsi da casa era pericoloso in quanto, senza documenti, rischiavano l'espulsione dalla Grecia.


Un altro ostacolo che dovettero superare fu la condizione di povertà; infatti avevano solo un paio di scarpe per allenarsi e quindi facevano a turno. Mettevano però così tanta passione e voglia di migliorare in questo sport che, nel giro di pochi anni, crebbero a vista d’occhio, mettendo in mostra mezzi atletici incredibili e un talento cestistico naturale, soprattutto Giannis.


La svolta per lui arrivò nel 2013, quando, dopo aver giocato nella serie A2 greca, partecipò al Draft NBA, un evento durante il quale le squadre possono scegliere nuovi giocatori. Giannis venne notato e scelto dai Milwaukee Bucks, dove gioca tuttora e con cui ha vinto tanti titoli individuali e di squadra.


Questa storia è una lezione di vita, che ricorda a tutti noi di non perdere mai la speranza in un futuro migliore, di non smettere mai di sognare e di coltivare i nostri sogni; come è successo a Giannis, la sua passione per il basket e i numerosi sacrifici fatti durante la difficile infanzia gli hanno davvero cambiato la vita.

ALLA SCOPERTA DI NUOVI SPORT

a cura di Matteo (3C)

Rally: è una disciplina sportiva che si svolge su strade asfaltate o sterrate, utilizzando vetture da competizione derivate da modelli stradali.

È uno sport molto divertente in alternativa alla formula 1 o al motociclismo!


Curling: è uno sport invernale di squadra, originario della Scozia, nel quale si gioca sul ghiaccio. Due squadre, ciascuna di quattro giocatori, fanno scivolare su una superficie ghiacciata pesanti pietre di granito levigate, dotate di impugnatura. L’obiettivo del gioco è far sì che le pietre si avvicinino al centro del bersaglio disegnato sul ghiaccio, tramite una traiettoria curvilinea, influenzata anche dall’azione delle scope da curling. 

È uno sport avvincente in alternativa all’hockey!


Pallamano: è uno sport di squadra che riprende caratteristiche del calcio e della pallacanestro. A differenza del calcio, si gioca però con le mani con squadre composte da 7 atleti. Si pratica nei campi a 5 al chiuso e ci sono molti trick divertenti da imparare. 

È uno sport divertente alternativo al calcio.


Badminton: è uno sport simile al tennis che consiste nel colpire con una racchetta, in un campo rettangolare, una pallina chiamata volano, facendogli superare la rete e mandandolo nella metà campo avversaria. Si può giocare in due o in quattro a seconda che si gioca un torneo di singolo o di doppio.

È un’ottima alternativa al tennis!


Rugby: è uno sport di squadra, che si gioca prevalentemente con le mani, che può sembrare violento in un primo momento ma che quando si pratica insegna valori importanti della vita come la determinazione, il senso di squadra, di responsabilità, impegno, amicizia, lealtà, generosità, altruismo e rispetto per gli avversari.  Si gioca in 15 e per fare punto si deve arrivare a fare meta o a trasformare un calcio tra i pali e al di sopra della traversa della porta avversaria. 

È uno sport bellissimo e consiglio a tutti di provarlo!


Qual è lo sport che vi ha incuriosito di più? Quello che vi è piaciuto di meno? Quale tra questi vorreste provare almeno una volta nella vostra vita?

ALL BLACKS: 

QUANDO LO SPORT DIVENTA RELIGIONE E TRADIZIONI

a cura di Leonardo (3C)

In questo numero parleremo di una delle squadre nazionali di rugby più importanti al mondo e del modo in cui sono riusciti a legare lo sport alla loro tradizione e religione. 

Ma procediamo con ordine, la nazionale neozelandese di rugby è attiva internazionalmente dal 1903 ed è la rappresentativa che vanta il maggior numero di giocatori all’interno della International Rugby Hall Of Fame. Dopo più di 50 anni di storia sportiva videro terminare la loro prima serie di vittorie consecutive nel 1956, contro gli storici rivali del Sud Africa. 

Un decennio più tardi batterono il loro stesso record vincendo 17 match consecutivi tra il 1965 e il 1970, record superato ancora una volta nel 2016 grazie a una vittoria sull’Australia. Inoltre, nel 1978 completarono il Grande Slam, vincendo il Sei Nazioni a punteggio pieno. 


«Ka mate? Ka mate? Ka Ora! Ka Ora! Ka mate? Ka mate? Ka Ora! K

Nana nei i tiki mai

Whakawhiti te ra

A upa...ne! A upa...ne!

A upane kaupane whiti te ra!

Hi!!!»


Così recita l’Haka, una danza tipica Maori che gli All Blacks eseguono prima di ogni partita internazionale. L’Haka è strettamente associata al rugby neozelandese sin dal 1884. Nel 1905 gli All Blacks diedero inizio alla tradizione di usare questa danza e dal 1914 ne fu fermamente stabilito l’utilizzo prima di ogni partita. 


La Haka non è una danza come tutte le altre, poiché può assumere diversi significati ed esprime il sentimento interiore di chi la esegue. Molta gente pensa che sia solamente un canto di guerra e mirato ad intimidire gli avversari, ma può essere anche una danza di gioia, di felicità, di dolore, una via di espressione che lascia libero nei movimenti chi la esegue. È comunque un rituale che cerca di impressionare e dare un simbolo di potenza e coraggio, che si ricollega allo spirito guerriero dei Maori.


La Haka è eseguita anche nel rugby a 13 e nella pallacanestro, occupa una parte molto importante nella vita dei neozelandesi e costituisce un elemento fondamentale della loro identità nazionale. La Haka è infatti praticata dappertutto: nei college, all’università, nell’esercito, ecc…


Gli elementi principali di questa danza sono: gli occhi dilatati, la “linguaccia”, in segno di sfida (viene fatta solo da uomini ad altri uomini), l’emissione di un verso acuto e stridulo insieme agli occhi dilatati e, infine, la chiusura degli occhi in alcune parti della danza (viene fatto solo dalle donne).