COSA IMPARANO I NOSTRI ALUNNI
L'offerta formativa e il curricolo
La scuola dell'infanzia è parte integrante di un percorso educativo unitario che accompagna gli alunni per tutto il primo ciclo, e si articola nei campi di esperienza: il sé e l'altro; il corpo in movimento; i linguaggi, la creatività, l'espressione; i discorsi e le parole; la conoscenza del mondo. Ciascun campo mette al centro dell’apprendimento l’operare del bambino, la sua corporeità, le sue azioni e i suoi linguaggi, per creare - grazie all'azione dell'insegnante - contesti culturali, pratici e di relazione attraverso cui il bambino può dare significato alle sue attività, promuovendone le competenze cognitive, emotive, sociali, l'autonomia e la maturazione dell'identità.
Una scuola in un cui si impara assieme, in una dimensione di relazioni profonde, scambiando pratiche e facendo esperienze di cittadinanza per costruire le competenze sociali e civiche, sperimentare la partecipazione attiva alla vita della comunità e sviluppare atteggiamenti di cooperazione, aiuto reciproco e solidarietà (la scuola come “palestra” di processi e strumenti democratici).
Spazi e ambienti sono curati, accoglienti e policentrici: si rompono i confini dell’aula per disegnare un paesaggio di apprendimento in cui gli spazi comuni e connettivi diventano luoghi dell’accoglienza, della socialità e dell’imparare, mentre gli spazi esterni diventano vere e proprie aule all’aperto per lo svolgimento di attività didattiche a contatto con la natura.
I bambini hanno il diritto a vivere ogni giorno esperienze significative per imparare divertendosi e sperimentando: dalla manualità al primo approccio alle nuove tecnologie; dalla parola, il racconto e l'ascolto alle prime esperienze con le lingue straniere; dalla conoscenza di sé alla dimensione di comunità e condivisione per stare bene con gli altri.
L’organizzazione delle attività e dei momenti della giornata educativa è serena e rispettosa delle modalità e dei ritmi dei bambini, per metterli in condizione di potersi esprimere con naturalezza, ma anche per garantire la qualità delle relazioni, con particolare riferimento all’accoglienza, alla relazione di cura, alla vicinanza fisica e al contatto, allo scambio e condivisione di esperienze, al bisogno di esplorare e di muoversi.
Le attività educative sono strutturate e libere, differenziate, progressive e mediate, per consentire la manifestazione del gioco del bambino, l’osservazione e l’esplorazione dell’ambiente naturale all’esterno (negli spazi all'aperto attrezzati, nel piccolo orto a scuola, nel territorio). Il pasto e la merenda sono consumati direttamente in ciascuna sezione, in un momento importante di vita in comunità e routine educativa.
Le attività proposte coinvolgono ciascun bambino in modo attivo, costante e globale, attraverso:
la valorizzazione del gioco, che costituisce una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazione
l'esplorazione e la ricerca di esperienze che stimolano la curiosità del bambino confrontando situazioni, ponendo problemi, costruendo ipotesi, etc.
la vita di relazione che favorisce gli scambi e rende possibile l'interazione, la risoluzione dei problemi, il gioco simbolico in un clima sociale positivo e caratterizzato dalla qualità delle relazioni
una mediazione didattica che si avvale di tutte le strategie e le strumentazioni che consentono di orientare, sostenere e guidare lo sviluppo e l'apprendimento del bambino
l'osservazione e la progettazione per valutare le esigenze del bambino e proporre una progettazione mirata e conforme ai suoi modi di essere, i suoi ritmi di sviluppo e di apprendimento
la verifica e la documentazione per valutare la validità e l'adeguatezza del processo educativo, permettendo di rievocare, riesaminare, analizzare, ricostruire e socializzare le esperienze.
La dimensione fondamentale è quella della comunità: vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni e rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise. Implica il primo esercizio di un dialogo fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti. Significa porre le fondamenta di un comportamento rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.
La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia.
Il progetto educativo della nostra scuola (“testa, cuore, mani”) si esprime nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), il documento costitutivo dell’identità della scuola che racchiude le scelte culturali e metodologiche alla base delle nostre attività.
L’ottica è quella di un approccio globale al curricolo, che mette al centro la persona per valorizzare i diversi stili di apprendimento, gli interessi e i talenti di ciascuno; per stimolare gli alunni a sentirsi responsabili nei confronti della propria maturazione, degli altri e dell’ambiente che ci circonda; per costruire le conoscenze e le competenze che ci rendono in grado di scegliere e agire in autonomia e responsabilità.
In questa prospettiva l’errore costituisce una risorsa e una chiave di lettura dell’apprendimento, mentre l’insegnante diventa osservatore e alleato di ciascun alunno per individualizzare le strategie, predisporre un ambiente di apprendimento adatto alle caratteristiche dei suoi studenti e sostenerne le emozioni positive e il senso di autoefficacia.
Lo strumento per realizzare il nostro progetto educativo è il curricolo verticale di istituto, che garantisce l'unitarietà del percorso di crescita adattando contenuti, linguaggi e metodologie all'età e al grado di maturazione degli studenti.
Al centro del nostro curricolo sono collocate le competenze individuate da UNESCO/MGIEP per la promozione di forme di un apprendimento sociale ed emozionale (Social and Emotional Learning):
mindfulness, intesa come la consapevolezza cosciente che deriva dal prestare attenzione all’esperienza del momento, in modo non giudicante, per imparare a coltivare l’attenzione, conoscere sé stessi e il mondo attorno.
Empatia, come capacità di comprendere l’altro a partire dalla sua prospettiva e non dalla propria, di riconoscere le emozioni e di mettersi in sintonia con gli stati emotivi dell’altro. L’empatia è naturalmente incorporata nel cervello umano entro la “rete dei neuroni specchio” e costituisce la base della struttura sociale.
Compassion, come espressione della gentilezza e capacità di “mettere l’empatia in pratica” e di agire positivamente per alleviare la sofferenza dell’altro, motivati dal desiderio di migliorarne il benessere.
Indagine critica e cioè la continua capacità di mettere in discussione e valutare decisioni, azioni e cambiamenti comportamentali attraverso l’osservazione, l’esperienza, la riflessione, il ragionamento e il giudizio.