BIOGRAFIA
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JOSEPH ANTON KOCH
Joseph Anton Koch nacque il 27 Luglio 1768 a Obergieblen, un villaggio nella valle del Lech, situato fra le montagne del Tirolo occidentale.
Suo padre era un piccolo operatore agricolo, che Joseph Anton Koch, sin dalla tenera età, aiutava occupandosi soprattutto del gregge di famiglia.
Sua madre, Anna Elisabetta Burdi, era originaria di Coblenza sul Reno. Dei dieci fratelli di Joseph Anton Koch, solo due sorelle hanno superato l’ infanzia.
L' INFANZIA E LA SCOPERTA DEL SUO TALENTO
Molto presto le attitudini artistiche del giovane Koch furono notate dagli intenditori e all’età di 15 anni, per interessamento del vescovo di Asburgo, l'artista seguì dei corsi di formazione in Svevia, e infine studiò per sei anni nella rinominata Accademia delle Belle Arti di Stoccarda.
Intanto a Parigi era scoppiata la Rivoluzione del 1789 e aveva contagiato molti intellettuali in tutta l’Europa, fra cui anche il nostro Koch.
La carriera politica non era la sua vocazione, infatti per quasi tre anni si mise a girovagare per le Alpi svizzere eseguendo centinaia di schizzi e disegni che poi a Roma trasformò in bellissimi quadri ad olio.
JOSEPH ANTON KOCH E CASSANDRA RANALDI
In Italia iniziò una nuova fase della sua vita. Prese subito contatto con i capolavori della pittura italiana a Bologna, Firenze, Napoli e Salerno. Nella primavera del 1795 raggiunse Roma.
A partire dal 1803 Koch cominciò le sue peregrinazioni fino al borgo di Olevano Romano ed è qui che l' oggetto delle sue pitture divenne la campagna romana: amava il paesaggio del Lazio, in particolare il bosco di querce della Serpentara e il caratteristico borgo di Olevano Romano.
E' qui che nel 1806 Koch si sposò con Cassandra Ranaldi, ebbero tre figli, tra i loro discendenti si distinse un altro grande artista della fine del XIX secolo: l’ architetto romano Gaetano Koch.
Nel 1812 Koch e Cassandra Ranaldi lasciarono l’Italia e andarono a vivere per tre anni a Vienna. Nella città austriaca l'artista non sopportava le avverse condizioni meteorologiche, le ristrettezze economiche e le incomprensioni con l’ ambiente culturale.
GLI ULTIMI ANNI A ROMA
Tornato a Roma nel 1815, Koch vi trascorse gli ultimi 24 anni della vita dedicandosi al lavoro, alla famiglia e agli amici, e continuando piuttosto assiduamente a visitare Olevano Romano.
Morì a Roma il 12 gennaio 1839 nella sua ultima abitazione di Palazzo Galoppi alle Quattro Fontane.
Joseph Anton Koch è sepolto nel cimitero teutonico del Vaticano, all’ombra della cupola della basilica di San Pietro.
LA DIVINA COMMEDIA
Koch iniziò lo studio della Divina Commedia fin dal suo arrivo a Roma. Del poema imparò a memoria interi canti e ne trasse ispirazione per i suoi disegni eseguiti tra il 1800 e il 1805. Se ne conoscono 210, relativi quasi esclusivamente all’ Inferno e al Purgatorio, e conservati a Karlsruhe, Dresda, Innsbruck e Vienna. I dipinti di Koch interpretano la drammaticità dell’ Inferno dantesco e sono più consoni allo spirito del Medioevo.
Ispirandosi alle composizioni di Carstens, l'artista “narra” figurativamente i momenti salienti e le complesse allegorie di cui è ricca la poesia della Commedia.
Nel 1825, dopo un precedente rifiuto, Koch accettò di affrescare le pareti della stanza di Dante nel Casino Massimo di Roma. In tre anni portò a termine i quattro affreschi sull’ Inferno e il Purgatorio.