L'abc della gentilezza


Le parole gentili non costano nulla. Non irritano mai la lingua o le labbra. Rendono le altre persone di buon umore. Proiettano la loro stessa immagine sulle anime delle persone, ed è una bella immagine.

(Blaise Pascal)

Il manifesto della comunicazione non ostile in emoji!

Le classi prime della scuola secondaria si cimentano con un insolito esercizio di traduzione, quello che ha per parole gli emoji, simboli molto diffusi, ma non sempre conosciuti e utilizzati correttamente. L'attività, quasi un gioco, è però l'occasione per riflettere sulla necessità di utilizzare in ogni situazione, e in particolare in rete, un linguaggio non violento, che ha lo scopo di avvicinarci agli altri, nella consapevolezza che anche opinioni divergenti possono essere espresse nel riconoscimento rispettoso dei reciproci punti di vista.

Comunicare, farsi capire, ricercare il simbolo più appropriato, rispettare le regole di grammatica* concordate insieme, sono stati passaggi essenziali per ogni articolo tradotto e forse anche una buona palestra in cui sperimentare l'ascolto delle idee e delle proposte di tutti. Le riflessioni emerse in itinere e a conclusione del lavoro possono essere visualizzate nelle bacheche virtuali delle singole classi.

Il decalogo della comunicazione non ostile tradotto in emojii viene dunque adottato dalle classi della scuola e diventa un'infografica portatrice di valori a cui tendere e su cui ritornare a riflettere nella comunicazione di tutti i giorni.



*Per le regole di grammatica abbiamo preso a riferimento l' appendice del testo "PInocchio in emojiitaliano" di Francesca Chiusaroli , docente di Glottologia e Linguistica presso l'Università di Macerata.