Progetto impollinatori
Tutto quello che non sappiamo sulle api
Tutti i nostri quesiti sono raccolti in questa scatolina.
Troveremo qualcuno in grado di risponderci?
Ecco l'intervista agli apicoltori
Che cosa ne pensa l’apicoltore?
Chi sono gli impollinatori?
Per cominciare l’intervista abbiamo chiesto alla signora quali sono i principali insetti impollinatori; ci ha risposto che tra gli insetti i più conosciuti ci sono le api, le vespe, i calabroni, le farfalle e i sirfidi.
Come si difendono gli impollinatori?
Tutti sappiamo che la maggior parte degli impollinatori sono dotati di pungiglioni per la difesa, però, chiedendo alla signora come si difendono, questa ci ha risposto che solo alcuni degli insetti impollinatori sono dotati di un pungiglione e di aculei, tutti gli altri non hanno strumenti per difendersi, perciò utilizzano dei colori mimetici
In quali stagioni avviene l’impollinazione?
La parola impollinatori contiene a sua volta la parola polline, perciò incuriositi abbiamo chiesto all’esperta in quali stagioni avviene il processo di impollinazione. L’esperta ci ha risposto che ovviamente il processo può variare in base agli insetti, solitamente va dalla primavera all’autunno.
Quali sono i principali fiori da cui prendono il polline?
In primavera i fiori sbocciano e le api ne prendono il polline, però, più precisamente, da quali? L’esperta ci è stata un po’ a pensare, alla fine ci siamo accorti insieme che effettivamente gli insetti prendono il polline da ogni tipo di fiore e non ne preferiscono nessuno.
Quali sono i tre principali insetti impollinatori?
Dopo aver chiesto quali sono i principali fiori da cui gli insetti prendono il polline ci siamo chiesti anche quali sono i tre principali insetti impollinatori, l’esperta ci ha spiegato che tra i tanti, i tre principali sono: le farfalle, le api e i bombi.
Come avviene il processo dell'impollinazione?
Per la produzione del miele le api hanno bisogno del polline, per questo, incuriositi abbiamo chiesto alla signora come avviene il processo di impollinazione. Ci ha risposto che le api si posano su un fiore e qui si sporcano di polline e poi, prendendo il volo, trasportano il polline in un’altro fiore non fecondato.
Per essere fecondo un fiore deve avere sia la componente maschile (stame) che quella femminile (pistillo).
I fiori in cui le api non hanno ancora portato il polline sono composti soltanto di pistillo e le api mettendoci il polline lo fecondano.
Di che materiale è fatto il nido d’ape in natura?
Nonostante la struttura molto complessa dei nidi, l’esperta ci ha sorpreso dicendoci che le strutture che li compongono sono fatte unicamente di cera.
Quali sono i principali tipi di alberi su cui fanno il nido le api?
Proseguendo l’intervista abbiamo chiesto incuriositi anche quali sono i principali tipi di alberi su cui le api fanno il nido.
Le api fanno i nidi su tutti gli alberi esclusi i pini e le piante resinose.
Come sono strutturate le arnie?
Essendo le arnie delle strutture molto complesse abbiamo deciso di rappresentare come sono fatte con una foto:
Quali sono i predatori delle api?
Un aspetto di cui l’esperta non ci aveva ancora parlato era quello circa i predatori delle api. I principali sono: gli uccelli e i calabroni essendo entrambi di dimensioni drasticamente maggiori. I calabroni, in particolare, se infastiditi, possono essere artefici di punture fatali sia per gli insetti che per noi umani.
Come avviene la riproduzione delle api?
Il processo di riproduzione è molto complesso. In sintesi l’esperta ci ha spiegato che l’ape regina si accoppia con uno o più fuchi, il criterio con cui li sceglie dipende da quanto resistono i fuchi nel volo nuziale: l’ ape regina vola molto in alto e i fuchi che riescono a raggiungerla si accoppiano con lei. Dopo la riproduzione il fuco morirà poiché non servirà più.
Quali sono i tipi di miele in Italia?
L’esperta ci ha riposto che sono tanti tipi di miele esistenti. Tra i più diffusi in Italia troviamo: il miele di acacia, il miele di castagno, il miele di millefiori e il miele di tiglio.
Qual è il miele più antico? Quando è stato prodotto?
Il miele è uno dei pochi alimenti a non scadere mai; per curiosità abbiamo chiesto alla signora a quando risale e qual è il miele più antico, ci ha risposto che esso risale addirittura all’epoca primitiva, talmente antico da non avere nemmeno un nome.
Quali altri prodotti producono gli impollinatori?
Quasi tutti sappiamo che il miele non è l'unico prodotto delle api, infatti, vengono riconosciuti anche: la propoli, la pappa reale e la cera.
Cos’è la propoli?
La propoli, sostanza prodotta dalle api, viene utilizzata a scopi curativi. Noi umani la usiamo come disinfettante naturale e come cicatrizzante. (Esiste anche uno sciroppo per la cura del mal di gola fatto di propoli).
Quanta propoli producono le api al giorno?
L'esperta ci ha spiegato che fino ad ora, nonostante le nuove tecnologie, nessun esperto/a ha ancora calcolato quanta propoli viene prodotta ogni giorno.
Cos’è la Pappa Reale?
La Pappa Reale è un nettare prodotto per l’ape regina. La Pappa Reale è fondamentale per la crescita delle api.
Quanta Pappa Reale producono le api al giorno?
L’esperta ci ha detto che fino ad oggi ancora nessuno ha calcolato quanta Pappa Reale viene prodotta ogni giorno.
In che modo gli impollinatori interagiscono con il processo di produzione del miele?
La signora ci ha risposto dicendoci che il nettare ricavato dai fiori viene utilizzato per il nutrimento delle api produttrici che rigurgitandolo ne danno una parte ai figli per nutrirli mentre un’altra parte viene lavorata così da diventare miele.Si può dire che il miele è un prodotto di scarto delle api.
Quale specie di impollinatori è maggiormente in rischio di estinzione?
Con la distruzione dell’ habitat e con il cambiamento climatico molti animali sono in via di estinzione, per questo abbiamo deciso di chiedere all’esperta quali specie di impollinatori sono maggiormente in pericolo.
La signora ci ha detto che sono le api, i bombi e le farfalle.
Per quali altri scopi viene utilizzato il miele?
Il miele oltre ad essere utilizzato come medicinale, viene utilizzato anche per la produzione di cosmetici, ricostituenti e prodotti alimentari.
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