MITI CLASSE 1^LORO PICENO

La nascita delle piante (di Alex Santochirico)


Nick era il dio della nascita ed era follemente innamorato della dea della morte Carlotta, ma lei lo ignorava del tutto e Nick era sempre più scoraggiato. Un giorno Afrodite, la dea dell’amore, lo aiutò e fece innamorare perdutamente la dea di Nick.

Il dio, che si era ormai arreso, un giorno incontrò Carlotta che gli si avvicinò correndo e lo baciò. In seguito si sposarono, ma la convivenza con Carlotta non fu facile perché la dea era molto possessiva e quindi un giorno Nick si suicidò.

Carlotta per la disperazione lo seppellì e da terra spuntarono le prime piante.


La creazione della montagne (di Emma Fusari)


Atena, dea della saggezza, amava dare a ciascun individuo sulla terra un proprio compito. A quei tempi esistevano dei giganti grandi e alti e nessuno di loro aveva un lavoro da svolgere. Allora Atena decise di consegnare loro una mansione. Scese dal monte Olimpo, attraversò un’ampia pianura, oltrepassò un limpido fiume, superò un fitto bosco e alla fine arrivò nella città dei giganti. La dea li radunò tutti e disse loro: <<Oggi vorrei assegnarvi un compito: dovete scegliere una pianura in qualsiasi parte del mondo. A quel punto passerò da ciascuno di voi e vi renderò parte della natura e vi farò partecipare alla creazione del mondo.>> I giganti accettarono e si distribuirono in varie parti del mondo: Italia, Francia, Cina, Inghilterra, Germania e tante altre ancora. Allora Atena, come aveva promesso, andò da ciascuno di loro. In un attimo i giganti furono ricoperti di neve, erba e alberi. Felici, si addormentarono sereni e trionfanti mentre diventavano le prime montagne. Ed ecco perché alcune di esse hanno la forma umana.


Selene scaccia dei (di Gioia Ciarlantini)


Selene era una magnifica ninfa, i ragazzi e gli uomini cadevano ai suoi piedi, innamorandosi della bellissima fanciulla.

La ragazza non era interessata a trovare l’uomo della sua vita, adorava la natura e aveva molte amiche a cui lei era molto affezionata, la sua migliore amica era Osteria, la tira essa delle stelle cadenti.

Una mattina mentre Selene giocava sguazzando insieme alle sue amiche in un ruscello, vide un uomo, stranamente affascinata dal ragazzo, si presentò. La ragazza scoprì che si era innamorata del Dio Apollo; questi non si era mai presentato a lei chiedendo la sua mano, quindi lo fece lei e lui affascinato dalla ragazza accettò la conoscenza.

I due ragazzi si innamorarono follemente, continuando la loro storia segreta, per la scelta del ragazzo di non farlo venire a sapere a nessuno.

Un pomeriggio mentre Selene e Osteria si trovavano con le amiche, la ninfa Selene si accorse che Apollo era proprio lì dove si trovava lei, con una strana presenza, la dea delle arti Atena.

La ragazza scoprì il tradimento di Apollo, si precipitò subito da lui e furiosa cercò delle spiegazioni.

Il Dio fece finta addirittura di non conoscere la sua amata e Selene lasciò disperata il ragazzo.

Apollo perseguitava Selene, insistendo di non volerlo perdonare chiese aiuto alla sua amica Osteria che fu felice di aiutarla. Dopo varie idee inventarono un’essenza, un profumo ma dall’odore orrendo che Selene avrebbe spruzzato su tutto il suo corpo, per risultare disgustosa al naso di Apollo.

La mattina successiva appena che il dio si avvicinò con l’ennesima scusa e pretesa alla fanciulla, sentì un odore che per quanto risultava puzzolente al naso del Dio, questi scappò via dalla ragazza non presentandosi più, inorridito e disgustato. Selene da quel giorno fu libera dalle persecuzioni e scuse del Dio Apollo.


La nascita dell'oceano e dei suoi abitanti (di Greta Santochirico)


Un lontanissimo giorno sull’Olimpo c’era il caos. Era infatti appena stato trovato morto assassinato l’unicorno domestico di Zeus. Mentre gli dei decidevano sul da farsi, il sangue blu della creatura magica colava fino al mondo dei comuni mortali. Prima ancora che se ne accorgessero il liquido aveva già sommerso molte terre, insieme a diverse città e tantissimi mortali. Zeus quindi decise di trasformare gli alberi in coralli dai colori lucenti, le abitazioni in anemoni e gli umani in bellissime creature, ognuna unica e di mille colori. Queste creature potevano respirare sott’ acqua, ma Zeus, per paura che superassero gli dei, tolse loro la possibilità di farlo sulla terraferma. Nacque così l’oceano, la casa di tutti i pesci.


La nascita della pioggia (di Lorenzo Lattanzi)

All'inizio del mondo nel grande monte dell'Olimpo vivevano Zeus e sua moglie Era. Zeus era il padre di tutti gli dei e si permetteva di fare ciò che voleva, infatti non aveva nessun rispetto per la coniuge e la tradiva continuamente.

Un giorno mentre lei era occupata, Zeus andò dalla bellissima Afrodite senza che Era lo sapesse. Apollo, certo che il dio e la dea dell’amore stessero insieme chiamò immediatamente Era, che appena venne a saperlo andò su tutte le furie e scoppiò a piangere per la mancanza di rispetto di Zeus.

Da quel giorno ogni volta che il padre degli dei tradisce Era, lei scoppia a piangere e le sue lacrime finiscono nel mondo degli umani.


Le lacrime di Ade e Demetra (di Matilde Rocchetti)


Apollo complice della scappatella di Zeus con Afrodite, fu costretto da Era ad entrare negli inferi e rubare una lacrima di Ade, che aveva poteri curativi e una lacrima di sua moglie Demetra che invece poteva uccidere anche gli dei. Apollo, consapevole di quello che avrebbe fatto Era se non avesse portato a termine il compito; quindi si addentra negli inferi e dopo molto tempo che Ade non piangeva più, finalmente riuscì a prendere una sua lacrima, ma si dimenticò che doveva prendere anche quella di Demetra. Quando portò la lacrima ad Era lei capì subito che era solo quella di Ade, andò su tutte le furie, così scese negli inferi, prese dieci lacrime di Demetra e le portò con sé al castello. Tornata alla sua dimora lei legò Apollo, gli fece cadere addosso le lacrime della moglie di Ade, Demetra, così Apollo morì. Per ricordare il dio Apollo, così Zeus decise di trasformare il suo corpo in un splendido e splendente sole.


Il segreto delle onde (di Siem Van Hilst)


Ad un tratto sul mare tutto silenzioso senza le onde. C’era Poseidone il dio del mare con i suoi amici su una barca a remi a giocare a carte. Ma dopo tanto tempo che stavano giocando a carte si staccavano a giocare, e cominciarono a remare per un po. Dopo un paio di metri sentirono la voce di una sirena, e navigarono verso la voce. Ad un tratto vedevano un’isola su cui c’era un drago e una gabbia piena di acqua. Il drago voleva mangiare la sirena e quando Poseidone lo vede si tuffa in mare e nuota verso l’isola. Arrivato all’isola il drago lo vide e volò verso Poseidone.

Il dio visto che ha i poteri dell’acqua fa un tornado che prende la gabbia in cui c'è la sirena e se la porta nella barca. Poseidone corre verso il drago salta in alto prende la sua spada e sale sul drago, manda un temporale sopra il drago così il drago si distrae, Poseidone prende il drago ad una gamba e lo butta in mare. Il drago visto che era così grosso e cicciottello. Quelle onde rimarranno per sempre e che prima non c’erano per colpa di quel drago che voleva mangiare quella sirena.


Il Colosseo (di Sofia Settembri)


Enea nasce a Roma, sa di non essere un comune mortale, ma il figlio di un dio. A lui era sempre piaciuto giocare e combattere. Quando un giorno una sua coetanea di nome Dayana lo vide e se ne innamorò subito, diventarono buoni amici.

Per colpa della scuola si vedevano molto meno, così decisero di incontrarsi dopo le lezioni per giocare a nascondino.

Le madri si conobbero e diventarono amiche, i ragazzi erano felici perché così si potevano vedere tutti i giorni.

Passavano gli anni, il combattimento e i giochi ai due piacevano ancora. Un bel giorno mentre le mamme parlavano e sorseggiavano del tè, Dayana contava su un albero, Enea si andò a nascondere. Quando la ragazza andò a cercarlo, non lo vide da nessuna parte, dopo un ora di ricerca corse subito da Dafne e Lara, le madri. Aspettarono dei giorni, ma di Enea non c'era nessuna traccia, aspettarono fino a più di un mese, ma il ragazzo non tornò.

Così decisero di costruire un anfiteatro, che decisero di chiamarlo Colosseo per ricordare le passioni di Enea. Infatti, ogni sera producevano lotte tra animali, combattimenti tra gladiatori e giochi di anfiteatro.