I lavori qui raccolti (Mistero a Bologna, Una giornata particolare, La bambina mostro, La scomparsa di Francesco, Eva Mathilde Neige, La siringa d'oro, Il bambino posseduto dal tempo) sono stati realizzati durante alcune ore di attività di laboratorio dagli alunni che partecipano al corso di Rafforzamento di Italiano.
La proposta ha riguardato la redazione di un testo narrativo "di paura".
Oltre all'indicazione del tipo testuale e del genere i ragazzi sono stati invitati a rispettare alcuni "vincoli". Questi vincoli sono stati fissati sfruttando una piccola web app, messa a punto dal docente, che ha consentito di assegnare, attraverso un meccanismo random, alcune indicazioni su:
L'utilizzo di alcuni vincoli, sia pure in una dimensione ludica, ha il grosso vantaggio di mettere in chiaro - e accettare - che scrivere è faticoso, che per scrivere occorre comprendere il funzionamento del gioco, che è utile allenarsi a dovere. Nel contempo libera la dimensione creativa da quelli che potrebbero configurarsi come ostacoli insormontabili, soprattutto per i ragazzi meno estroversi: in assenza di una reale urgenza comunicativa, il bisogno di rispettare il vincolo può rappresentare la maschera che ridimensiona timori e perplessità (che cosa scrivo? come inizio? di che cosa deve parlare la mia storia?).
In un primo momento i componenti di ogni gruppo si sono confrontati per individuare la modalità narrativa più consona e per cercare di abbozzare una storia adeguata alla consegna.
Il gruppo che ha redatto il racconto Un mistero a Bologna - ad esempio - si è misurato con i seguenti vincoli:
La storia doveva quindi essere ambientata a Bologna (i ragazzi hanno utilizzato Google Maps per esaminare le vie del centro e della zona universitaria), la protagonista doveva essere una studentessa universitaria (il che implica determinati connotati anagrafici e culturali) e l'esordio doveva essere rappresentato dalla scomparsa di un amico.
Hanno poi cercato di dare una struttura al proprio lavoro e di organizzare la ripartizione tra i vari componenti del gruppo. Hanno provveduto alla prima stesura delle singole parti, si sono poi confrontati per ricomporle in un’unità coesa e coerente ed hanno infine effettuato la revisione conclusiva.
Per realizzare il lavoro, anche al fine di consentire ai ragazzi di apprendere le basi della videoscrittura, sono stati utilizzati alcuni notebook e netbook in dotazione alla scuola.
Nel corso del lavoro il docente ha fornito assistenza ai ragazzi chiarendo dubbi su problematiche linguistiche e/o narratologiche, offrendo supporto a quei ragazzi che non riuscivano a trovare adeguate motivazioni per svolgere le attività proposte e favorendo un utilizzo consapevole delle tecnologie per la comunicazione.
Prof. Stefano Maroni (docente di Lettere)