(S)Oggetti Smarriti

Motivazione della giuria

Nel testo scritto dai ragazzi del Liceo Classico - Educandato Statale "Agli Angeli" di Verona gli oggetti di quatto ragazzi si incontrano in una scatola collocata nella stanzetta della scuola riservata agli “oggetti smarriti”. Qui gli oggetti si animano e cominciano a parlare tra di loro e si raccontano i problemi affrontati dai ragazzi a cui appartengono, le diverse esperienze di cui loro sono testimoni diretti e interessati e sui quali si interrogano quasi con stupore. Il filo rosso che accomuna i quattro ragazzi è la posizione del discriminato, del “fuori norma”, del non accettato. E non importa se il motivo del rigetto sia legato alla sfera religiosa, etnica, dell’orientamento sessuale, in quanto allo sguardo ingenuo degli oggetti, non affetti dalla pulsione alla separazione e alla differenziazione propria di alcuni uomini, questi problemi risultano quasi incomprensibili. In questa traslazione tra soggetto e oggetto, che sposta il punto di vista, oggettivandolo appunto, e mettendolo quindi al riparo da un approccio retorico, sta tutta la forza di questo agile testo in grado di trattare con leggerezza ed efficacia, un tema ancora attuale e di grande importanza nella speranza che, grazie ad una nuova cultura inclusiva, proposta dalla nuove generazioni, diventi presto anacronistico e incomprensibile come allo sguardo di questi oggetti smarriti.