Enrico Scrovegni

Le informazioni riguardanti l’anno di nascita di Enrico Scrovegni sono ancora incerte; si stima sia venuto al mondo intorno al 1266 a Padova, abbiamo invece la conferma che la sua vita si sia conclusa nel 1336 da esule a Venezia.

Enrico Scrovegni faceva parte di una delle famiglie più ricche e potenti della Padova del 1300. Era figlio dell’usuraio Rinaldo di Ugolino degli Scrovegni, messo da Dante nel settimo cerchio dell’Inferno. Si dedicò infatti a potenziare l’attività monetaria avviata dal padre, utilizzandola come strumento per l’ascesa politica.

Il cognome Scrovegni non sarebbe "totalmente corretto", poiché esso deriva da Saurelli. La famiglia Saurelli possedeva diversi territori nella zona a est di Padova che si estendevano fino a raggiungere Chioggia, nel territorio veneziano: questi erano chiamati “Peta de Scrufa”. Da qui il soprannome Scrovegni, che divenne il cognome vero e proprio dalla prima metà del Duecento. Lo stemma della famiglia rappresenta infatti una scrofa azzurra in campo bianco.

L’erezione della nota Cappella degli Scrovegni, che poggia proprio sopra all’Arena, un anfiteatro romano, gli permise di rafforzare il legame all’autorità vescovile. Consolidò inoltre i rapporti con la nobiltà sposando la sorella di Umberto il Grande da Carrara e, in seconde nozze, la figlia di Francesco d’Este, Lacobina. Tuttavia, uno dei motivi principali per il quale Scrovegni decise di ereggere la cappella fu quello di alleviare le pene del padre. A questo proposito, si fa rappresentare da Giotto nella scena del Giudizio Universale dalla parte dei salvati dalle pene dell’Inferno.

Purtroppo però, dopo diverse vicende nella lotta per la supremazia politica, fu costretto a cedere ai da Carrara e si rifugiò in esilio nella città di Venezia, dove continuò a gestire i suoi affari fino alla morte che lo colpì nel 1336.

Storia familiare

Rinaldo di Ugolino sposa Cappellina Malcapelli di Vicenza allo scopo di creare legami al di fuori di Padova.

Durante la sua vita, che cessó tra il 1288 e il 1290, ebbe due figli: Manfredo ed Enrico; i quali, assieme a Pietro di Bellotto, loro cugino, ereditarono l'intero patrimonio e le attività finanziarie di Rinaldo.

Le figlie, invece, furono costrette a matrimoni strategici per consolidare la posizione sociale e la solidità economica della famiglia.

La figlia Alessandrina sposò Frassalasta Capo di vacca; Adeleta convolò a nozze con Albertino Papafava da Carrara; Alice con Forzatè Forzatè; Leonora con Giacomo Patario; e Beatrice divenne moglie di Vitaliano Dente-Lemizzi.

Un altro matrimonio della famiglia fu quello della figlia di Manfredo, Bartolomea, la quale sposò Marsilio da Carrara, nonché secondo principe di Padova.

Bartolomea passò a miglior vita nel 1333. Oggi è sepolta nell'arca parietale, dietro l'altare della cappella di San Giacomo, nella Basilica del Santo.

L'ultima attestazione della famiglia Scrovegni a Padova risale al 1444. È risaputo di un trasferimento in Francia, dove fiorivano ancora nella metá del Cinquecento.



Vita di Enrico Scrovegni

Egli fu di importante aiuto per l'ascesa della signoria carrarese, tuttavia, arrivò a non condividere le scelte di Giacomo I da Carrara nei confronti di Cangrande della Scala, signore di Verona dal 1308 al 1329; tanto da trasferirsi a Venezia.

Fece ritorno a Padova solamente nel 1328 quando lo Scaligero la occupò.

Questo periodo non durò a lungo, perché con l'ascesa di Marsilio da Carrara, tornò nella sua amata laguna, dove poi morì.

Figli di Enrico Scrovegni

I figli di Enrico Scrovegni, Bartolomeo e Ugolino, tornarono a Padova intorno alla metà del Trecento, partecipando attivamente alla vita politica sotto Francesco il Vecchio da Carrara.

Ugolino in particolare fu podestà di Belluno due volte (tra il 1361 e il 1362 e tra il 1369 e il 1371) e altre due volte prese il ruolo di Capitano del Popolo di Firenze.

Sezione de "Giudizio Universale" raffigurante Enrico Scrovegni e la Cappella

Tomba di Enrico Scrovegni nella Cappella degli Scrovegni