Prosser Filippo (curatore botanico e coordinatore attività didattiche (sezione botanica) Fondazione Museo Civico (Rovereto) * la presentazione [link]
Francesco Rigobello (mediatore culturale, area botanica, MUSE, Trento) * la presentazione [link]
Fabiana Cristofolini (biologa, Centro Ricerca e innovazione FEM - Biotecnologie ambientali) * la presentazione [link]
Barbara Centis (docente di inglese e di scienze in modalità CLIL) * il sito personale [link] * la presentazione [pdf]
Bordin Cristina (docente di scienze della terra e biologia) * la presentazione [link] * pagine di erbari (con Stefania Pegoretti) : esempi [link]
L'erbario è una raccolta ordinata di piante classificate ed essiccate, fissate su appositi fogli di carta ed etichettate.
In origine erano chiamati erbari i libri riguardanti le piante medicinali, spesso corredati da suggestive raffigurazioni.
Successivamente, a partire dal XVI secolo, compare l'uso delle piante essiccate: per l'insegnamento l'hortus siccus (dal Settecento chiamato herbarium) era un'integrazione dell'hortus vivus, cioè l'Orto botanico.
Un erbario si fa per scopi didattici e soprattutto scientifici.
La raccolta delle piante può essere fatta:
per famiglie - es. le specie Ranunculacee
per luogo - es. le piante della zona di Levico
per ambienti -es. le piante dei pascoli alpini
per stagione - es. le piante a fioritura primaverile
per interesse pratico - es. piante medicinali, velenose, ecc.
Nell'uscita portare una paletta per estrarre le piante erbacee con le radici e un coltello per tagliare rametti di piante arboree. Portare con sé delle buste di plastica che permetteranno di mantenere sufficientemente fresche le piante raccolte o una teca per gli esemplari più delicati. Delle bustine di carta sono invece utili per metterci piccole parti (semi o frutti) che si sono staccate dalla pianta. E' importante raccogliere esemplari rappresentativi della specie (almeno due esemplari perché uno potrebbe danneggiarsi durante la classificazione), possibilmente in fioritura, con tutte le parti utili per la classificazione o per l'identificazione (attenzione p.es. alle foglie basali e cauline diverse) (Classificare o riconoscere la pianta possibilmente prima dell'essiccazione) E' utile portarsi un bloc notes per scrivere il luogo di raccolta, il nome della pianta o sue caratteristiche (p.es. per piante prostrate, rampicanti o erette). Le piante, se non è possibile il riconoscimento diretto, vanno classificate. Evitare la raccolta di specie particolarmente rare (fare piuttosto una foto) e in ogni caso rispettare la flora. Ricordare che le normative vietano la raccolta di specie protette e regolamentano quella delle altre, limitandola a cinque assi fiorali per le piante e ad 1 kg per muschi e licheni (in Trentino LP 25 luglio 1973 n. 17, modif. con LP 28 luglio 1986 n. 20). Si dovrebbe fare richiesta di raccolta per motivi di studio.
Essiccare le piante tra fogli di carta di giornale assorbente, mantenendo il loro portamento naturale. Si possono eventualmente sfoltire le piante raccolte, preservando però tutte le parti rappresentative (p.es. foglie basali secche). Esemplari troppo grandi possono essere tagliati in pezzi oppure ripiegati. Parti importanti per il riconoscimento (p.es. i fiori) vanno distese con cura. Per piante con fiori piccoli è consigliabile staccarne qualcuno e disporlo ben aperto o smontarlo nelle sue varie parti. E' importante cambiare molto presto (dopo un giorno) i fogli di carta per facilitare l'essiccazione ed evitare l'alterazione dei campioni. Con l'occasione è possibile eventualmente sistemare le parti delle piante non ancora del tutto secche.
Disporre i campioni con tutte le parti visibili, in particolare i fiori, mentre le foglie devono essere osservabili con entrambe le pagine. Applicare le piante essiccate su dei fogli, con colla, spilli o striscioline adesive. Sul foglio va messo un cartellino con il nome scientifico della specie e della famiglia ed eventualmente quello volgare (il nome va scritto in corsivo: p.es. Amelanchier ovalis Med., pero corvino, fam. Rosaceae). Inoltre il luogo e la data di raccolta. Si può completare la scheda con note botaniche ed ecologiche. E' sconsigliabile mettere i fogli in buste di plastica; vanno invece raccolti in fascicoli ordinati (per famiglia, per ambiente, ecc.).
Conservare in luogo asciutto e al riparo dalla luce. Verificare periodicamente lo stato di conservazione: muffe, insetti e acari sono nemici delle piante conservate. Un po' di naftalina aiuta a preservare l'erbario dall'attacco di artropodi.