FOCUS Potenza

DESCRIZIONE ESPERIENZA IN ATTO

L’Opera salesiana di Potenza è costituita dalla Parrocchia-Oratorio e da una Residenza universitaria con 15-20 studenti. È situata nel quartiere Risorgimento in un contesto abitativo popolare che si è sviluppato a cavallo degli anni 1970/1980 e la cui età media è abbastanza alta. La Parrocchia e l’Oratorio registrano comunque una massiccia presenza di bambini, ragazzi, giovani e famiglie grazie ai percorsi di Iniziazione cristiana, alle attività ludico-ricreative-sportive e ai percorsi formativi e di recupero/assistenza scolastica. La difficile situazione economica unita ad una ormai patologica mancanza di lavoro interpellano costantemente la nostra azione educativa pastorale. Il nostro territorio parrocchiale non si limita al solo Rione Risorgimento, ma si estende ad alcune contrade periferiche della città per una popolazione globale di circa diecimila abitanti. La nostra azione pastorale è generalmente riconosciuta e stimata dalla Chiesa locale e dalle istituzioni. La crisi del giovane è la crisi della famiglia. Il nostro territorio vive il cambiamento con un approccio quasi rassegnato alla crisi dei valori. Tutto ciò fa emergere l’urgenza di intervenire nel campo della pastorale familiare e della pastorale giovanile con una reciprocità di progettazione.

Per scelta della nostra Ispettoria ogni Opera salesiana è animata da un unico Consiglio della CEP indipendentemente dai settori e dalla tipologia delle presenze.

Nella nostra Parrocchia-Oratorio quindi il Consiglio della CEP è unico ed esso comprende anche il Consiglio pastorale parrocchiale. Questo garantisce l’unità e la condivisione della programmazione annuale e l’attuazione del nostro PEPS. Di conseguenza sono diverse le iniziative e le attività nelle quali Parrocchia e Oratorio interagiscono insieme.

Uno dei punti di contatto più forti tra Parrocchia e Oratorio avviene nel percorso di iniziazione cristiana. I fanciulli sono iscritti all’oratorio e possono partecipare, oltre che all’incontro settimanale di catechesi che si tiene nei locali dell’Oratorio, anche alle varie attività, tra cui vari laboratori proposti dall’Oratorio. In ogni gruppo di catechismo (3 anni di preparazione alla comunione e 3 anni in preparazione alla cresima, dalla II elementare alla II media) almeno due animatori affiancano i catechisti collaborando nella preparazione e nello svolgimento degli incontri. Da qualche anno l’ultimo anno in preparazione alla cresima è affidato totalmente agli animatori con i catechisti che svolgono soltanto un ruolo di tutor per mantenere i contatti con i genitori. Ciò contribuisce a garantire il passaggio ai gruppi formativi dell’Oratorio che iniziano subito dopo la cresima quando i ragazzi frequentano la terza media con il gruppo ADS (Amici di Domenico Savio). Dopo un’iniziale perplessità questa prassi si sta rivelando molto proficua, anche se richiede un’attenzione particolare alla formazione degli animatori. Tra parroco e incaricato dell’oratorio c’è una feconda collaborazione e uno scambio costante. Per quanto riguarda la suddivisione più specifica dei compiti, il parroco si occupa della formazione dei catechisti e dei genitori dei ragazzi dell’iniziazione cristiana, mentre l’incaricato dell’oratorio cura la formazione degli animatori e coordina l’azione ordinaria delle varie fasce di catechismo attraverso incontri periodici con le varie equipe.


PUNTI DI FORZA

1) La catechesi dell’iniziazione cristiana, vero punto di unione fra la Parrocchia e l’Oratorio, ha una struttura ben definita che permette un percorso lineare e ben integrato, così da far vivere ai ragazzi tutta la ricchezza dell’ambiente dell’Oratorio e della Parrocchia.

2) Il percorso unitario della Pastorale giovanile e della Pastorale familiare che favorisce il senso di appartenenza alla CEP e alla sua missione. Infatti, la proposta formativa va dall’educazione all’affettività al percorso dei Nubendi, dalla celebrazione del Matrimonio all’accompagnamento delle coppie di sposi, dalla preparazione al Battesimo al cammino delle famiglie con figli da 0 a 6 anni, quindi dall’Iniziazione cristiane che coinvolge in un cammino formativo bambini, ragazzi e famiglie agli sbocchi per i giovani nei gruppi formativi e per i genitori alle Famiglie Don Bosco, al gruppo mamme, al volontariato nella Caritas, alla catechesi, ai gruppi della Famiglia Salesiana.

3) I percorsi all’affettività e all’amore che avviati sperimentalmente una decina di anni fa hanno trovato una valida sponda nel testo “Pastorale giovanile e famiglia” redatto dopo l’incontro internazionale di Madrid. Oggi la proposta vede impegnate una decina di coppie di sposi, scherzosamente dichiaratesi “artigiani dell’affettività”. La proposta ampiamente articolata per le varie fasce di età, parte dagli incontri madre-figlia proposti ai genitori e figli della quinta elementare fino ad arrivare ai giovanissimi (dai 18 anni in su).

4) Il “Vangelo in Famiglia”, iniziativa della Parrocchia tesa a portare nelle case, nei periodi di Avvento e Quaresima, il Vangelo della domenica. La partecipazione agli incontri, oltre alla famiglia ospitante vede in genere la presenza di altre famiglie del vicinato, di un salesiano sacerdote, di una coppia di sposi della Parrocchia e alcuni giovani animatori dell’Oratorio che portano la loro testimonianza.

5) Il doposcuola proposto dalla Caritas parrocchiale per chi non riesce ad avere un valido aiuto a casa, sostenuto da volontari adulti e giovani.


PUNTI DI DEBOLEZZA

1) Nonostante il riconoscimento della valida attività di animazione del mondo giovanile presente in Oratorio, si riconosce una difficoltà ad andare “oltre i cancelli” dell’Oratorio.

2) Lo scarso dialogo con le altre agenzie educative presenti sul territorio e la mancanza di presenza negli altri luoghi di aggregazione del quartiere.

3) Riguardo ai percorsi di iniziazione cristiana, la ben definita strutturazione rischia di essere poco flessibile nei confronti di ragazzi e giovani che non seguono il percorso "standard", per cui diventa difficile inserirli.


PROSPETTIVE FUTURE

1) Da poco è stata costituita per l’oratorio un’APS, “I Semi di Girasole APS”, la quale va fatta crescere interagendo con le agenzie educative del territorio, con la Pastorale dell’Emarginazione e del Disagio dell’Ispettoria, con i Salesiani per il Sociale.

2) Favorire il protagonismo giovanile, coinvolgendo i giovani nelle decisioni e nei processi pastorali.

3) Curare la dimensione vocazionale.

4) Sviluppare l’aspetto missionario, partendo dall’apertura al territorio.

5) Trovare insieme nuove modalità e percorsi per integrare coloro che provengono da percorsi meno strutturati, che hanno un percorso di fede meno lineare o che hanno alle spalle situazioni familiari nuove.