ALLA BAND 

Come ben sappiamo la musica è un'arte, e come tutte le altre arti ha l’incredibile capacità di unire le persone.
Ed è per questo che è nata la band del da Vinci: come pretesto per racchiudere in un gruppo una passione comune, un qualcosa che ci potesse avvicinare.

Ho avuto il piacere di partecipare al corso sin dal primo anno in questa scuola; certo i responsabili erano diversi, gli studenti che ne facevano parte ormai sono cresciuti e il loro futuro è ben lontano da questo istituto; ma aver avuto la possibilità di entrare in questo bellissimo progetto a soli 14 anni mi ha dato una grandissima spinta nella vita.

Non sono mai stata timida, non mi sono mai tirata indietro di fronte alle nuove possibilità, e quando "il Vese" mi chiese di partecipare al progetto, mi sentii il cuore in gola dall’emozione, e quello fu l’anno più bello.
Durante la pandemia, purtroppo, la band si sciolse: non si fecero prove per molto tempo, gli ex membri si diplomarono e la situazione era già fin troppo pesante per prendersi carico di una tale responsabilità.

Ricordo che in quarta, dopo ormai due anni di inattività, mi venne l'illuminazione: e se avessi insistito per portare avanti quel progetto?
Candidandomi come rappresentante d'istituto assieme a Maria Luce, ricostruire la famosa band della scuola fu una delle nostre prime idee e, forse spinta da una certa nostalgia e dalla man forte della mia compagna, riuscimmo a far approvare l’iniziativa.

Vennero fatte le selezioni insieme a Mattia, attuale chitarrista e co-rifondatore del gruppo, e tutto ebbe inizio di nuovo.
Ormai sono due anni che la band è tornata a suonare, e l'intervista di oggi è proprio rivolta a tutti i membri che hanno reso possibile la rinascita del progetto a cui tengo di più; per farveli conoscere meglio e magari per potervi in qualche modo ispirare nel cogliere ogni possibilità e seguire le vostre passioni.

Grazie ragazzi, siete il mio orgoglio, vi voglio bene. -
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Cosa ti ha avvicinato al mondo della musica?

Filippo Soffiati:

Mi sono avvicinato al mondo della musica grazie a mio papà, che fin da piccolo mi ha sempre fatto ascoltare musica (in particolare rock /hard-rock anni ’70).
Due band in particolare mi hanno colpito cioè Pink Floyd e Led Zeppelin.
Amando questo genere ho iniziato da solo ad esplorare il mondo della musica.

Leda Alfonsi:

Ho cominciato ad ascoltare musica sin da piccola, è sempre stata parte delle mie giornate e le rendeva più allegre.

Leonardo Cervato:

La musica, per via della sua capacita di comunicazione attraverso un linguaggio non verbale, mi ha sempre affascinato. Tutti, anche inconsapevolmente, sono dipendenti da essa, tanto che da qualcuno viene definita la colonna sonora della nostra vita.
Questo mi ha portato negli ultimi anni ad avvicinarmi ad essa sempre più.

Come definiresti il tuo rapporto con la musica?

Filippo Tacchini:

Il rapporto tra me e la musica è decisamente particolare ma ferreo: non basta avere tempo libero per suonare, bisogna trovare un equilibrio mentale tale da permette di dedicarsi esclusivamente, per quel paio d'ore, ad una attività ben precisa: suonare e divertirsi nel farlo.

Enrico Pavan:

Il mio rapporto con la musica è misto, può essere uno dei più profondi o cupi come può andare a livelli di divertimento e ignoranza alti.

Karry:

Era un modo per esprimermi dopo tutto ciò che mi è successo nella vita.

Cosa ti ha spinto ad entrare nella band di istituto?

Leonardo Cervato:

Principalmente la voglia di mettermi in gioco. Poi, da nuovo membro, nella band del DaVinci ho visto la possibilità di crescere tanto grazie all’esperienza dei suoi componenti.

Leda Alfonsi:

L’ho trovata un occasione per mettermi alla prova, ho sempre voluto dimostrare la mia passione.

Karry:
Mi sembrava una cosa che volevo fare per staccarmi.

Enrico Pavan:

La voglia di crearmi un percorso artistico purché piccolo con le persone più fidate e andare ad espandersi.

Mattia Montagnani:

Essendo uno dei due rifondatori della band, mi sentivo in dovere di lasciare la mia impronta musicale nella scuola, poi il fare squadra e l'organizzarsi sono attività che mi stimolano.

Quale strumento suoni e perchè?

Edoardo Tebaldi:

Suono la chitarra da 4 anni ormai.
Ho iniziato a suonarla alle medie perché avevo capito che era il mio strumento fin da piccolo; addirittura alle elementari costruivo chitarre di cartone e facevo finta di suonarle.

Filippo Soffiati:

Io suono la batteria da ormai 6 anni; a dir la verità non ho mai voluto cominciare perché pensavo di non esser capace di suonare nessuno strumento; però questa mi ha subito affascinato.
Ho iniziato ad andare a lezione e vedendo che più passava il tempo più la passione cresceva, mi sono innamorato di lei.

Leonardo Cervato:

La passione per il basso elettrico è nata dopo la visione del film riguardante la storia dei Queen, “Bohemian Rhapsody”.
In quegli anni, a circa quattordici anni, ero alla ricerca di un nuovo strumento da suonare finiti i tre anni di indirizzo musicale alle medie dove suonavo il violoncello.

Che rapporto c’è con gli altri membri del gruppo?

Filippo Tacchini:

il rapporto tra me e gli altri membri è fantastico, e si riesce sempre a tramutare eventuali nascenti discussioni in argomentazioni costruttive per il gruppo.

Enrico Pavan:

Tra noi c'è un buon rapporto, per quanto possiamo cerchiamo di aiutarci a vicenda nelle varie situazioni che una band può ritrovarsi ad affrontare

Mattia Montagnani:

Il gruppo, che da quando abbiamo ripreso in mano la situazione è alla sua seconda edizione, è molto variegato, tra musicisti di una certa esperienza e chi é un po' più neofita della musica, questo genera un gruppo dove ci si aiuta e confronta, si va d'accordo, essendo che ci auto gestiamo non sempre è facile coordinarci, ma l'impegno c’è.

Hai qualche Obiettivo musicale futuro dopo questa esperienza scolastica?

Edoardo Tebaldi:

In questo momento il mio obbiettivo con la musica è divertirmi e in futuro mi piacerebbe tenerla come passione

Filippo Tacchini:

É difficile prestabilire obiettivi in un futuro lontano, ma se volessimo guardare entro un raggio più breve, direi sicuramente che mi sto impegnando al massimo al fine di fare al meglio le esibizioni che seguiranno.

Una cosa che vorresti dire agli altri ragazzi di questa scuola che hanno la tua stessa passione?

Filippo Soffiati:

La musica accoglie tutti e se qualcuno è indeciso o non si sente pronto ad entrare può farlo normalmente senza pensieri, stare in una band a suonare insieme è la cosa migliore che può fare un musicista.
Inoltre dalla band si impara quello che non si conosce suonando da soli.

Enrico Pavan:

Non tiratevi mai indietro, nel proprio percorso musicale molto spesso si trovano difficoltà, ma non bisogna arrendersi. Se la passione e la voglia di imparare ci sono, allora si migliorerà sicuramente, non è da vedere come un peso come può essere per alcuni la scuola, il lavoro; ma come passione da coltivare che infine può diventare un buon metodo di relax o distaccamento da ciò che ci circonda.

Filippo Tacchini:

Se dovessero presentarsi occasioni come questa ad altre persone con la mia stessa passione, dico soltanto di "buttarsi", senza troppi pensieri, poiché sono esperienze che aiutano veramente tanto alla crescita musicale di ognuno di noi.


Articolo di Gioia Biso E di tutti i miei amici che lo hanno reso possibile. Vi voglio un bene immenso.