Diviene oggi fondamentale l’utilizzo di metodologie didattiche innovative che favoriscano il coinvolgimento attivo degli studenti nell’acquisizione efficace di conoscenze, abilità, valori e comportamenti sostenibili. Ci danno una mano in ciò l’Educazione alla Cittadinanza Globale (EGC) e l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESS), collegato con l’Agenda 2030. Non sono nuove discipline, ma piuttosto nuovi approcci ai contenuti, trasversali alle diverse discipline, compresa l’educazione civica.
Si intende favorire la responsabilizzazione dei giovani e il rafforzamento dell’engagement e del senso di appartenenza ad una comunità che si attivi per un effettivo cambiamento individuale e collettivo. Alcuni strumenti per favorire la cittadinanza attiva, la mobilitazione e l’attivismo giovanile possono essere, Citizen scienze, Service Learning, BioBlitz, applicati a casi studio.
Anche l’uso delle nuove tecnologie può essere finalizzato ad attivare processi di apprendimento attivo progettando attività che stimolino la mobilitazione e l’attivismo giovanile; sono proposti pertanto nuovi strumenti come la gamification, l’utilizzo della App e della piattaforma AWorld, l’utilizzo di visori 3D, orientati all’’apprendimento esperienziale.
Infine, si possono conoscere meglio le Blue Communities, quale strumento per attivare comunità locali a prendersi cura dell’acqua.
Per maggiori informazioni sulle Blue Communities è possibile fare riferimento a questo sito e alla pagina web relativa alla loro rete internazionale: https://canadians.org/bluecommunities/
Il progetto Blue Communities è nato in Canada nel 2009 per iniziativa dell'attivista Maude Barlow e del Council of Canadians, come alternativa popolare alla privatizzazione dei servizi idrici.
Le Blue Communities sono enti (Comuni, Scuole, Università o altre organizzazioni) che si impegnano formalmente a difendere l'acqua come bene comune.
Una comunità diventa "Blu" adottando provvedimenti e risoluzioni che rispettino tre criteri chiave: riconoscere l'acqua e l'accesso ai servizi igienico-sanitari come diritto umano universale; eliminare o vietare l'acqua in bottiglia nelle strutture e negli eventi gestiti dall'ente; promuovere la gestione pubblica dell'acqua, impedendone la privatizzazione.
Le Blue Communities sono uno strumento essenziale per contrastare la crisi idrica globale, causata da scarsità, inquinamento e dalla crescente mercificazione dell'acqua da parte di multinazionali e speculatori finanziari.
Il percorso per creare una Blue Community (locale o scolastica) è promosso dai cittadini e si basa sulla conoscenza delle criticità idriche locali e sull'adozione formale di una risoluzione da parte dell'Istituzione. Grandi città internazionali come Parigi, Berlino e Los Angeles hanno già aderito.
Work in progress
Il video, molto breve (30 secondi), è un appello diretto che invita lo spettatore a contribuire alla tutela dell'acqua, definita come il bene più prezioso che possediamo.
Il messaggio centrale è un invito a scoprire il progetto Blue Communities e a prendere parte in prima persona alla generazione del cambiamento per salvaguardare la risorsa idrica.
Il documento enfatizza il ruolo dei giovani come promotori per la difesa dell'acqua tramite l'Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG).
L'ECG è cruciale perché fornisce la comprensione critica delle sfide globali (dimensione cognitiva), incentiva la solidarietà (dimensione socio-emotiva) e spinge all'azione concreta per il cambiamento (dimensione comportamentale).
In sintesi, il documento sostiene che la difesa dell'acqua e la trasformazione sociale si realizzano attraverso la diffusione di una cultura di fondo basata sull'Educazione alla Cittadinanza Globale, che forma individui capaci di pensiero sistemico, critico e collaborativo per agire a livello locale e globale.
Maude Barlow, attivista canadese, promuove le "Comunità Blu" per opporsi alla privatizzazione e al mercato dell'acqua. Il movimento, diffuso globalmente in città come Parigi e Berlino (che hanno ripubblicizzato i loro servizi), chiede che l'acqua sia gestita come diritto umano e bene pubblico, non come merce.
Le Comunità Blu si impegnano a: proteggere l'accesso all'acqua per tutti; non privatizzare i servizi idrici; eliminare la vendita di acqua in bottiglia.
Il movimento risponde alla doppia crisi ecologica (inquinamento, siccità) e umana (mancanza di accesso all'acqua potabile per miliardi di persone). L'obiettivo finale è che l'acqua sia considerata un bene comune globale, controllato da sistemi pubblici, democratici e trasparenti, incoraggiando tutti a "pensare blu" per proteggere questa risorsa vitale.
La Media Education mira a sviluppare una comprensione critica dei media, intesi come linguaggio e cultura, non solo come strumenti.
Integrare la tecnologia a scuola permette di usare diversi linguaggi (visivo, testuale) per adattarsi a vari stili di apprendimento, facilitando percorsi interdisciplinari e lo sviluppo di abilità come il problem-solving su temi di attualità.
Strumenti semplici (come app educative o software per mappe) sono utili se usati per supportare e non sostituire il processo cognitivo.
Questo impone al docente di abbandonare la lezione frontale, diventando un facilitatore che stimola la curiosità e la progettazione. L'obiettivo fondamentale è rendere lo studente protagonista e costruttore attivo della propria conoscenza. Mantenere questo focus è cruciale per usare le future tecnologie in modo educativo e non rischiare che sistemi come l'IA sostituiscano il pensiero critico.
Nell’esercitazione Diet Gap, la classe viene divisa in 4 gruppi.
Ad ogni gruppo viene associata una nazione e la rispettiva ricetta tipica.
Per la ricetta loro assegnata, gli studenti calcoleranno l’impronta idrica con ingredienti a km0 o provenienti dai maggiori partner commerciali del paese in oggetto.
Nella scheda allegata, la prima parte introduttiva descrive i concetti chiave di impronta idrica e acqua virtuale.
La seconda parte, descrive invece le istruzioni per svolgere l’esercizio, riferendosi anche alla mappa di stress idrico allegata e alla tabella allegata in cui sono riportati i valori di impronta idrica unitaria (l/kg) di ciascun prodotto del database CWASI.
Rispondendo ai quesiti riportati sulla scheda, ciascun gruppo potrà valutare la sostenibilità idrica della propria ricetta nelle due versioni (km0 o globalizzata).
Avendo a disposizione i dati allegati, le ricette si possono ampliare e/o variare con altri ingredienti.
Per ulteriori dati sul virtual water trade (m3) a scala di paese è possibile fare riferimento al sito watertofood.org
I materiali per il laboratorio sono scaricabili qui sotto.