UMORISMO
Caposervizio EDOARDO (2A)
Differenza tra comicità e umorismo
a cura di Edoardo(2A)
Esistono milioni di modi di ridere: si può sorridere per alleviare il dolore e alleggerire la tensione - quello da fare dopo una verifica di matematica!... - oppure per una barzelletta, uno scherzo, una situazione strana. In ogni caso ridere fa bene: migliora l’umore e la salute, perché cancella lo stress e favorisce le interazioni sociali - soprattutto se si è Vittorio...
L’uomo non è l’unico essere vivente sulla Terra in grado di sorridere: molti animali, come le scimmie, i delfini e i topi, lo fanno per manifestare contentezza e soddisfazione. Ma gli umani vanno oltre, riescono a cogliere gli aspetti più assurdi della realtà e a sorriderne in maniera intelligente - forse... Parliamo quindi di comicità e senso dell'umorismo, due caratteristiche esclusive dell’essere umano.
Sebbene molte persone usino questi termini come se fossero sinonimi, le parole “comicità” e “umorismo” hanno un significato profondamente diverso. Infatti portano a differenti forme di riso: il primo più leggero, l’altro decisamente più “amaro”.
Quindi, mentre il comico genera quasi immediatamente la risata perché mostra subito la situazione evidentemente contraria a quella che dovrebbe normalmente essere, l'umorismo è più complesso da capire: per esempio ci sono giochi di parole più ardui da capire, come ad esempio il numero 16 e una qualsiasi frase con le parole “Se dici…” messe insieme... Quindi l’umorismo dà anche una sensazione in più oltre alla comicità: “la compassione”.
Ma quando nasce l’umorismo?
L'umorismo nasce in un secondo momento e viene definito da Pirandello come "sentimento del contrario". Nasce da una riflessione sulla situazione di contrasto tra apparenza e realtà. Per l’esattezza l’umorismo nasce nel 1908, ma l’idea di Pirandello (famoso scrittore del XX sec.) di scrivere due delle sue novelle che hanno a che fare con l’argomento parte già dal 1904, quando inizia a scrivere “Il giardinello lassù” e "La maschera dimenticata”, due opere che ci aiuteranno a comprendere meglio come Pirandello usi l’umorismo nelle sue opere.
Facciamo un esempio comico:
Un gatto vuole mangiarsi un topo e lo bracca per diversi giorni. Dopo tanti tentativi decide di nascondersi dietro una porta e abbaia: “Bau, bau, bau.”
Il topolino, sentendo abbaiare, crede che dietro la porta ci sia un cane, così esce senza preoccuparsi e viene mangiato
“Ma come hai fatto?” chiede a questo punto un altro gatto
“Eh caro mio, oggi, se non parli almeno due lingue…” (quello che tocca fare a Tom di Tom e Gerry… Scotti, ah no, era solo Gerry, scusate!).
Adesso un esempio umoristico:
“Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere.” (da Pirandello)
Questo per farvi capire che non importa come ridi, quando ridi, perché ridi; l’importante è ridere. In questa pagina non tratterò solo di umorismo, ma cercherò anche di farvi ridere il più possibile. E se sarà possibile, grazie anche a voi, aiutandomi entro il prossimo articolo con vignette comiche e altro ancora. Quindi vi aspetto, alla prossima!