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Caposervizio ELENA (2B)

tre animali dal... corpo molle! 

a cura di Elena (2B)

Vi siete mai chiesti cosa siano gli animali? Esistono animali molli, animali alti, animali bassi, ecc… In questo articolo vedremo i molluschi, animali che non possiedono lo scheletro. alcuni però, nonostante siano molluschi, hanno lo scheletro, mentre altri ancora possiedono il corpo molle non essendo molluschi… ho quindi deciso di elencare tre animali davvero particolari: la Costiasella kuroshimae, un cetriolo di mare, il Psychrolutes marcidus, il blobfish o pesce blob e… la conchiglia! Esatto, avete capito bene: anche le conchiglie sono molluschi e tra l’altro sono gli unici molluschi ad avere lo scheletro. bene, spero che siate carichi per scoprire quali specialità ho deciso di raccontarvi.

Partiamo subito con la Costasiella kuroshimae. La Costiasella è un mollusco gasteropode che appartiene alla famiglia Costasiellidae. Se mai vi capiterà di incontrare questo strano esserino non potrete fare a meno di scambiarlo per un Pikachu, date le sue antenne e il suo aspetto.

Questa specie è stata scoperta nel 1933 nella baia di Ogami, sull’isola di Kuroshima, in Giappone, nonostante viva anche nell’Indonesia e nelle Filippine. Questo animale è riuscito ad attirare l’attenzione non solo per il suo non comune aspetto da Pokémon,  ma anche per la curiosa caratteristica che riesca a praticare la fotosintesi conservando i cloroplasti della alghe di cui si nutre. i cloroplasti, per chi ancora non lo sapesse, sono organuli presenti nelle cellule che permettono la fotosintesi in piante e alghe. Ha stupito anche me il fatto che il Pikachu di mare sapesse praticare la fotosintesi conservando queste particolari cellule…

La Costasiella è lunga mediamente 5 mm, ma può arrivare anche a 1 cm. Vive in climi tropicali. Ha due piccoli occhietti scuri e due rinofori neri sulla punta, un’appendice sensoriale tipica dei molluschi posta sulla testa che ha funzione tattile e chemiorecettiva. I rinofori sono dotati di peli sensibili che percepiscono sostanze chimiche in acqua, permettendo alla Costasiella di trovare alghe, di cui le sue preferite sono il genere Avrainvillea. Io non riuscirei mai a mangiare alghe tutti i giorni… bleah!

Come vi ho già spiegato prima, questi animali sono in grado di praticare la fotosintesi. Tramite questo processo sono addirittura BIOLUMINESCENTI, cioè sono in grado di emettere luce attraverso reazioni chimiche che trasformano l’energia chimica in energia luminosa. Questa caratteristica lo fa assomigliare ancora di più ad un animale proveniente da un altro pianeta!

Ora è venuto il turno del blobfish. Il Psychrolutes marcidus, o comunemente pesce blob per la sua conformazione molle, è un pesce abissale appartenente alla famiglia Psychrolutidae e all’ordine degli scorpeniformi. Vive nell’Oceano Pacifico sudoccidentale, nelle acque costiere australiane. Vive in profondità, tra i 600 e i 1200 metri. Attualmente è in rischio di estinzione per via della pesca a strascico, cioè un modo di pescare che consiste nel trainare una rete da pesca nel fondo del mare. è parecchio fruttuosa, ma anche pericolosa per le specie marine che vivono in profondità, come il pesce blob, che tra l’altro è stato anche poco studiato per la poca accessibilità del suo habitat.

E' lungo poco meno di 30 cm, col corpo un pò compresso ai fianchi, testa grossa e occhi grandi. le pinne sono ampie e arrotondate. La livrea (cioè l’insieme dei colori e dei disegni sulla pelle) è grigio rosata, chiazzata di bruno. La bocca e le labbrone sono grandi e bianco rosate. La sua consistenza gelatinosa ha un peso specifico leggermente minore all'acqua, così che possa galleggiare sui fondali senza spendere energie. Pensavate che fosse uno svantaggio,  eh? Invece la sua mancanza di muscoli non lo è, siccome ingoia materiale edibile galleggiante, come i crostacei delle profondità marine. 

Ma lo sapevate che in realtà non sono deformi come si crede? I primi esemplari pescati avevano subito traumi di decompressione, perciò avevano dato l’impressione di essere tutti brutti e deformi. Pensate che il blob fish fu eletto come l’animale più brutto del mondo, fino a diventare la mascotte della Ugly Animal Preservation Society, una società che conserva animali brutti. Peccato che il pesce blob in realtà somigli molto ai pesci ossei conosciuti…

Ma passiamo al prossimo e ultimo animale: la conchiglia. Veramente conchiglia è solo lo scheletro che ricopre il reale animale. Perciò, dopo gli strani animali che vi ho presentato, ho deciso di presentare un animale che sicuramente conosciamo per la sua conchiglia a cono pieno di spine: il murice spinoso.

Il Bolinus brandaris L. 1758, o comunemente murice spinoso, è un mollusco gasteropode appartenente alla famiglia Muricidae. Vive nei fondali sabbiosi, con un massimo di 100 metri. La conchiglia è di circa 6-8 cm, munita di prolungamenti spinosi, dalla forma gonfia e allungata in un’estremità del sifone, che invece è lungo e dritto. La superficie esterna è rugosa e percorsa da numerosi cordoncini spirali irregolari. La colorazione esterna varia dal giallo al bruno. Lo stoma è ovale, dentellato sul margine esterno, dal giallo all'arancio.

Da questo mollusco si ricava la porpora reale, secreta da una ghiandola, dal colore violaceo, usata nella colorazione delle stoffe. Da ogni mollusco si può estrarre solo una goccia, il che la rende molto costosa, come è confermato anche dalle testimonianze scritte: basti pensare all'Iliade, secondo la quale solo le principesse potevano indossare i veli di porpora. La pesca del murice era talmente pregiata da spingere i Fenici ben al di là delle Colonne D'Ercole, facendoli arrivare fino alle Canarie. In un primo tempo il centro di smistamento della porpora fu Tiro, ma dopo il suo declino il luogo di produzione più importante divenne Cartagine. Proprio da qui raggiunse Roma, dove la porpora divenne uno dei simboli della magnificenza imperiale.


Bè, qui si concludono i nostri tre animali. I prossimi tre saranno tre animali salterini, come al solito cercherò di trovare i più strani e i meno conosciuti per voi. Se avete suggerimenti da darmi o qualche animale in particolare che volete che approfondisca, non esitate a chiedere alla posta dei lettori o, se preferite a me direttamente. Io sono lì che vi aspetto. Ciaoooo!

I GATTI TRICOLORE 

a cura di Ginevra (2D)

Ciao, io mi chiamo Millie!

Lo sai che i gatti hanno 19 coppie di cromosomi ma concettualmente funzionano come quelli di voi umani? Ma ci sono dei casi genetici molto particolari. Un gatto maschio avrà cromosomi XY e un gatto femmina XX (non spaventatevi se sto usando parole molto difficili).

I cromosomi sessuali provengono da un genitore ciascuno, quindi i gatti biologicamente femmine (XX) otterremo un cromosoma X dalla mamma e uno dal papà, mentre i gatti biologicamente maschi (XY) otterremo un cromosoma X per via materna e un cromosoma Y per via paterna. Non potranno mai ottenere l'Y dalla mamma perché non lo possiede!

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I GATTI TRICOLORE SONO SOLO FEMMINE?

Escludendo alcuni casi eccezionali, i gatti pezzati bianchi, neri e arancio sono sempre femmine. Perché? Vi chiederete voi…beh, dipende dalla genetica. Il colore della pelliccia a "patchwork" dei gatti tricolore - detti anche calico – e di quelli "tartatugati" è un caso interessante di ereditarietà dei caratteri legati ai cromosomi sessuali.

Il colore e il pattern del pelo dei gatti è determinato da un gran numero di geni che interagiscono tra loro creando un ventaglio di possibilità differenti. Semplificando potremmo dire che il pelo del gatto dipende da una serie di effetti stratificati che si sommano o si annullano l'un l'altro. Un primo effetto dà il colore di base del gatto (in genere nero, bruno o cannella), un altro aggiunge un livello rosso-arancio, un terzo scolorisce il pelo togliendone pigmento ecc.

Ma in particolare l'aspetto dei gatti tartarugati e di quelli tricolore dipende dal modo in cui i cromosomi sessuali influenzano le cellule.

I GATTI TRICOLORE SONO DEI PORTAFORTUNA?

In Giappone questi tipi di gatti sono venerati,  in passato venivano addirittura portati nelle navi per proteggere l’equipaggio da eventuali tempeste e malattie durante il viaggio.

Hai presente la famosa statuetta giapponese ritraente un gattino seduto che saluta con la zampetta??  Il suo nome è Maneki Neko ed è un portafortuna molto diffuso.

Secondo una credenza orientale questo gatto tricolore alza la zampetta in segno di saluto, sul suo umano si riserveranno tanta fortuna e benessere.