scuola

Capiservizio LETIZIA e SERENA (3B)

tutte le strade porta a... roma!

a cura delle classi 5A e 5B della Primaria "G. Leopardi"

Ciao a tutti! Siamo i bambini di 5A e 5B del plesso “Giacomo Leopardi”. 

Siamo qui per parlarvi del progetto che abbiamo svolto quest’anno assieme alla maestra Elisa e alle altre nostre insegnanti, intitolato: “Tutte le strade portano a Roma”. 

È stato un lavoro tanto lungo, quanto ricco… sapete perché? Perché ci abbiamo lavorato in tantissimi! Hanno partecipato le classi prime e terze del nostro plesso, tante associazioni esterne presenti nel nostro territorio, i ragazzi delle classi prime del plesso Dogliotti e il Professor Zagolin, ma soprattutto i bambini di quinta di Cadoneghe della scuola “Maria Boschetti Alberti” con cui abbiamo stretto un gemellaggio. 

È stato un lavoro di squadra, e che squadra!!!! Ci siamo sbizzarriti ad inventare miti e leggende sul nostro Paese e su quello di Cadoneghe, prestando attenzione al filo rosso che ci collega al popolo dei romani; siamo diventati per un giorno archeologi, presso l’associazione “Mino Meduaco” e abbiamo toccato e schedato dei veri reperti; abbiamo potuto sperimentare come facevano scuola i romani parlando in latino e scrivendo su delle pergamene, ma anche vedere dove vivevano…tutto questo attraverso dei bellissimi laboratori. 

Ci siamo inoltre interessati all’abbigliamento dei romani, e grazie all’aiuto delle associazioni “Asci” e “Archè” abbiamo creato i nostri costumi personali, che abbiamo utilizzato per mettere in scena una rievocazione storica in centro civico. Abbiamo anche preparato e mangiato i piatti tipici dei romani e fatto una strepitosa uscita didattica con i bambini di Cadoneghe al Museo della Centuriazione di Borgoricco, siamo stati nella loro scuola e loro nella nostra… 

Insomma, di cose da raccontarvi ce ne sarebbero tante e tante altre… ma preferiamo rimandarvi al nostro blog per poterle vedere, leggere ed ascoltare tutte! Anche qui ci siamo davvero messi alla prova e abbiamo usato diversi linguaggi per poter arrivare a più persone possibili. 

Ora vi lasciamo la locandina del nostro progetto: potete accedere inquadrando il QR code oppure digitando sulla barra di ricerca https://progettoromani.edublogs.org oppure clicca sull'immagine qui sotto.

Se vi fa piacere lasciateci un commento! Grazie!

riciclo creativo

a cura della classe 3B della Primaria "F.lli Bandiera"

Per la festa di Pasqua, noi bambini della classe 3^B della scuola Fratelli Bandiera di Lughetto, abbiamo pensato di creare un lavoretto floreale utilizzando le mascherine chirurgiche che la scuola ci ha regalato nel periodo della pandemia, visto che ora non serve più indossarle.

Un gruppetto di noi: Adele, Asia, David, Edoardo, Gioele, Maya e Sofia si è impegnato per creare un video tutorial, come fanno su Youtube, da condividere con tutti voi. Non è stato per noi semplice come pensavamo e ci siamo resi conto che dietro a ciò che vediamo c’è molto lavoro e collaborazione. 

Abbiamo intervistato i nostri compagni chiedendogli “Come è stato creare il tutorial?” ed ecco cosa ne pensano…


Adele: “Mi è piaciuto fare il lavoretto ed è stato molto divertente recitare per il tutorial.”

Asia:” È stato bello e mi sono divertita tanto. Vorrei molto rifare il video.”

David:” Fare il video è stata una bella esperienza. Mi piacerebbe rifarlo!”

Edoardo:” È stato interessante, lo rifarei. Non pensavo fosse così: assemblare il video me lo aspettavo più semplice.”

Gioele:”È stato bello e mi è piaciuto molto registrare le parti del lavoretto. Mi è piaciuto molto mantenere il segreto così da fare una sorpresa ai miei compagni. Ero contento di mostrare agli altri quello che abbiamo creato ed ero molto orgoglioso della sorpresa. Vorrei rifarlo mille volte”

Maya:” Creare il tutorial è stato molto bello e interessante perché è stata un’esperienza nuova e creativa. Mi sono divertita e non è stato faticoso realizzare il video anche se abbiamo registrato più volte lo stesso pezzo perché alcuni sbagliavano o perché ridevamo.”

Sofia:” È stato carino realizzare il video, perché qualche volta mentre recitavano le nostre parti, ci veniva da ridere quindi è stato divertente. Lo vorrei rifare!”


Speriamo che il video vi piaccia e che qualcuno di voi possa provare a realizzare il nostro cestino di fiori.

Buona visione!

alla scoperta della giornata della "francophonie"

a cura di Letizia e Serena (3B)

La mattina del 20 marzo di quest’anno, per la giornata della Francofonia, la nostra cara professoressa di francese, per festeggiare questa festa, ha fatto una sorpresa agli alunni di terza A e terza B che seguono francese. Durante la lezione la professoressa ha portato vari dolci tipici della Francia, tra cui: dolcetti  ripieni di marmellata e crema al limone, biscotti e altri dolciumi che vi lasciamo qui sotto:

E per apprendere e approfondire meglio questa festività, gli alunni insieme all'insegnante hanno assemblato un cartellone che riassuma la cultura francese.


La Giornata della Francofonia

Da un punto di vista linguistico, con il termine Francofonia si designa l’insieme dei Paesi in cui la lingua francese è la lingua-madre, la lingua ufficiale o la seconda lingua. Una vera e propria coscienza francofona, invece, si è venuta formando solo verso la metà del Novecento. Oggi, il francese è la 9° lingua più parlata nel mondo e la 2° più insegnata come lingua straniera. Dal 1990, i francofoni di tutti i continenti celebrano ogni 20 marzo la Giornata internazionale della Francofonia. Per questa ricorrenza, i Paesi francofoni di tutto il mondo organizzano manifestazioni culturali, dibattiti, conferenze e persino concorsi e prove sportive. La data del 20 marzo è stata scelta per commemorare la firma a Niamey (Niger) del trattato che nel 1970 ha dato origine all’Agence Intergouvernementale de la

Francophonie, principale operatore dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF).


Cos'è la Francofonia?

La Francophonie significa far parte di una comunità di persone che parlano francese. È anche l'insieme dei paesi o delle regioni in cui si parla francese. Nel mondo, 57 paesi sono francofoni. Alcuni ci sono vicini, come la Svizzera o il Belgio. Altri sono a migliaia di chilometri di distanza come la provincia del Quebec in Canada, Haiti o Madagascar. In 30 paesi o regioni, il francese è l'unica lingua ufficiale. E’ utilizzata dai politici, nei media e insegnata nelle scuole. In 26 paesi, il francese è una delle lingue ufficiali, ma non lo è

soltanto. In Svizzera, ad esempio, si parlano francese e tedesco. In Canada è la lingua ufficiale con l'inglese. Ci sono anche paesi in cui il francese non è la lingua ufficiale, ma comunque usata dai suoi abitanti. Se sei andato in Marocco o in Algeria, potresti aver capito che le persone parlano molto bene questa lingua.

Oggi, La Francofonia è:

- 32 Stati che hanno il francese come lingua ufficiale,

- 300 milioni di francofoni,

- la quinta lingua più parlata al mondo,

- la quarta lingua più utilizzata su Internet,

- la 2° lingua straniera studiata,

- l'OIF, Organizzazione Internazionale della Francofonia, composta da 88 Stati

e governi.


Se siete curiosi vi lasciamo un piccolo riassunto tradotto in francese di questo articolo:Pour célébrer la fête de la francophonie, notre chère professeure de français le matin du 20 mars, nous a fait une belle surprise et  nous a apporté des spécialités françaises : des biscuits fourrés au citron, des biscuits aux fraises, des bonbons et des baguettes.

Pendent le cous de français nous avons gouté à ces spécialités. Puis nous avons aussi parlé de la culture et des traditions françaises et de la francophonie. Nous avons écouté aussi de la musique française et nous avons beaucoup rigolé en regardant les scènes comiques avec Louis De Funès.

Enfin pour apprendre mieux nous avons préparé une affiche sur la Francophonie. Nous avons beaucoup aimé cette activité.

C’était vraiment génial !”.

"sentiero natura" a crespano del grappa

a cura di Lorenzo (2A)

Il sole era alto nel cielo, le foglie degli alberi sussultarono al passaggio del vento e noi ragazzi con lo zaino in spalla, pronti ad inoltrarci nel meraviglioso cammino il “Sentiero Natura“ a Crespano del Grappa. 

Quest’anno dal 1 al 3 marzo, insieme alla mia classe e le altre due seconde, sono andato tre giorni in gita a Crespano del Grappa. Vorrei raccontare la mattinata dell’ultimo giorno, quando abbiamo attraversato il Sentiero Natura. 

Dopo la colazione, ci siamo inoltrati nel sentiero natura e notai una bella salita, devo dire che è stata un pò faticosa, ma ne è valsa la pena per lo spettacolo che ci attendeva. Durante il percorso la guida ci ha fatto vedere tantissimi fiori e piante che c’erano ad esempio: il ciliegio albero robusto che a me è piaciuto molto, centaurea rupestris, il lino delle fate ecc. Si sentiva il profumo dell’erba bagnata dalla pioggia del giorno prima. 

Mentre camminavamo il mio sguardo si fermò davanti ad una foto di una signora che non c’èra più a causa di una brutta malattia, la guida ci ha raccontato che era un’insegnante di musica, e che andava ogni anno fare quel percorso insieme ai suoi amici; loro per ricordarla hanno attaccato la sua foto su un albero con il testo della sua canzone. Poi ci siamo messi di nuovo in cammino, e tra una risata e l’altra, il chiacchierio di noi ragazzi, siamo arrivati nel luogo della sorgente dei tre busi. 

La storia racconta di una pastorella sorda e muta, colta da un violento temporale mentre portava a pascolare le pecore, nel punto in cui ci trovavamo. Durante il temporale la pastorella era molto spaventata e pregava la Madonna di poter essere salvata. Proprio in quel momento appare l’immagine della Madonna e le parla; la ragazzina ode per la prima volta nella sua vita e si sente tranquilla e serena. Corre a Crespano ad annunciare a tutti che la Madonna avrebbe elargito delle grazie e delle benedizioni, se avessero costruito una chiesa in quel posto. 

Durante la costruzione ci furono delle difficoltà per la mancanza d’acqua, ma ecco che la Madonna appare nuovamente per aiutare i suoi fedeli impegnati a costruire il santuario. Fa scaturire una sorgente dalla roccia, infilando la mano all’interno della roccia, e creò tre buchi dei quali ancora oggi esce l’acqua. Ed ecco i tre busi della sorgente. 

Il santuario davanti a me si presentava enorme con dei pilastri alti ed era molto bello. Io con alcuni dei miei compagni siamo andati a bere l’acqua della sorgente perché stremati dalla sete e per la faticosa salita. Quando siamo scesi per ritornare al centro Don Paolo Chiavacci abbiamo incontrato un altro gruppo che stava salendo e ci siamo salutati. 

Devo dire che è stata una bella esperienza ricca di emozioni, immersi nella natura; un bellissimo percorso spirituale, l’alternarsi del silenzio alle risate di noi ragazzi, il soffio del vento che nel viso quasi mi sembrava una carezza della Madonna, nell’accompagnarci in questa splendida giornata.