scuola

sportello ascolto: ci vado e funziona!

a cura di Giovanni e Vittoria (3D)

In questi 5 mesi di scuola avrete di sicuro sentito parlare del dott. Alfio Checchin, il nostro psicologo scolastico. Probabilmente avrete sentito il suo nome in coppia con questo: Sportello Ascolto. Ma sapete che cos’è lo “sportello ascolto”? È un progetto non presente in tutte le scuole (per questo ci riteniamo davvero fortunati!) che cerca in tutti i modi di poterci aiutare in prossimità di qualsiasi problema. La responsabile di questo meraviglioso progetto è la prof.ssa Roberta Pasqualin, dunque è a lei che dovete rivolgervi nel caso in cui vogliate accedere allo sportello ascolto.

Per conoscere meglio quest’ultimo e il dott. Checchin, abbiamo pensato di intervistarlo.


Dott. Checchin, può spiegarci di cosa si occupa?

  • Le situazioni in cui posso aiutare riguardano, ad esempio, l’orientamento per la scelta della scuola superiore, me ne occupo da tanti anni. Mi occupo anche di metodo di studio, anzi, forse è più corretto dire metodi, che comprendono le strategie di studio e la gestione dell’ansia, per le troppe verifiche o interrogazioni, ma anche per la propria timidezza.

Da quanti anni lavora in questa scuola?

  • Ormai saranno 4 o 5 anni… Praticamente da quando è stato avviato lo sportello ascolto.

Lavora solamente in questa scuola o anche in altre?

  • La mattina lavoro in più scuole, mentre il pomeriggio ho un mio studio privato.

Perché ha scelto di fare lo psicologo?

  • Ho scelto di fare questo lavoro principalmente per la curiosità. È venuta nel periodo dell’università, a ridosso dei termini di iscrizione. Ho fatto questa scelta, sebbene avessi fatto una scuola superiore ad indirizzo informatico, che non aveva niente a che fare con ciò.

Se dovesse descrivere questo progetto con una parola quale sarebbe?

  • Utilità… è assolutamente utile.

Cosa desidera dire a tutte quelle persone che vorrebbero venire a parlarle, ma si vergognano e/o hanno qualche timore?

  • Vorrei dire che c’è sempre più di un modo per risolvere un problema. Con questo intendo dire che, se io ho paura e gli altri mi prendono in giro perché lo sanno, posso fare in modo che gli altri non lo sappiano, per esempio chiedendo aiuto ai professori. Un altro modo può essere quello di fermarsi un po’ più tempo a scuola, tempo in cui io sarò disponibile per parlarvi, e infine dovete farvi forza. Perché vergognarsi? Se, per esempio, grazie a uno psicologo riesco con più serenità a ottenere voti migliori.

Quali sono le paure principali di chi viene allo Sportello ascolto?

Per esperienza, le paure dei ragazzi che vengono per la prima volta allo Sportello ascolto sono queste:

  • timore che io possa dire in giro ciò di cui mi avete parlato; cosa che posso assicurarvi non accadrà.

  • venir giudicati sia da me che dagli altri, cosa che da parte mia non accadrà e se dovesse accadere da parte di altri individui, si possono mettere in pratica le strategie indicate più sopra la pagina.

  • l’idea di psicologo come un medico per i malati di testa, quando in realtà è una persona che vi aiuta a risolvere i problemi.


Noi invitiamo studenti, genitori e persino professori ad usufruire di questa preziosa opportunità, non lasciandosi sopraffare dalla paura e dalla vergogna.