La macrofauna
Gli scavi eseguiti all'interno della Ciota Ciara hanno portato alla luce una grande quantità di reperti, tra cui moltissime ossa di animali. Grazie allo studio di questi resti ossei è stato possibile capire quali faune vivessero in zona e, di conseguenza, ipotizzare come dovesse apparire l'ambiente circostante.
Sono state riconosciute una dozzina di specie di mammiferi di grossa taglia. I Carnivori rinvenuti sono: orso speleo, orso bruno, leone, lince, lupo, volpe e tasso; gli erbivori: cervo, camoscio, bue, cinghiale, marmotta e rinoceronte. Interessante la presenza, seppur sporadica, dell’istrice. Non tutti gli animali rinvenuti, però, sono buoni indicatori per le ricostruzioni ambientali che sono state fatte utilizzando i micromammiferi.
La presenza di Cervo, Lince, Tasso e Istrice in particolare indica un ambiente boschivo e un clima temperato umido, verosimilmente un periodo interglaciale soprattutto per i livelli superiori. L'Orso speleo, invece, ci fornisce un importante dato cronologico: dato che si è estinto sulle Alpi circa 28.000 anni fa sappiamo che i depositi presenti nella grotta non possono essere più recenti di questa data.
L'Orso speleo o delle caverne era un animale di grosse dimensioni (paragonabile al Grizzly attuale) che ha vissuto in Eurasia durante il Pleistocene (da 400 mila anni fa a 20 mila anni fa). Pur appartenendo all'Ordine dei Carnivori aveva sviluppato una dieta prevalentemente vegetariana, come si può dedurre dall'osservazione dei suoi denti molari, larghi e piatti.
Resti di questo animale sono molto comuni: passava i lunghi mesi invernali in letargo all'interno delle grotte e quando, per cause accidentali, un esemplare moriva, l'ambiente carsico e l'isolamento dai fattori esogeni ne favorivano la fossilizzazione. Nella Ciota Ciara sono stati rinvenuti sia resti di orsi adulti che di cuccioli, che non sono riusciti a sopravvivere all'inverno e sono morti all'interno della grotta.
Cranio di Orso delle Caverne (Ursus spelaeus) rinvenuto nella Grotta della Ciota Ciara e scansionato con un Scanner Breuckmann