Mario Giuseppe Restivo

Servo di Dio Mario Giuseppe Restivo

Mario Giuseppe Restivo nasce a Palermo il 24 gennaio 1963. Primo di quattro figli, di genitori originari di Castelbuono (PA), una cittadina di circa 12.000 abitanti, situata nel cuore delle Madonie, a tre anni circa dalla sua nascita, insieme alla famiglia, si trasferisce a Castelbuono.

Qui avviene il suo primo contatto con la scuola: due anni di scuola materna e quattro di elementari; poi nuovamente a Palermo.

Sin dai primi tempi, Mario manifesta un notevole impegno per lo studio e per le positive relazioni con i coetanei e con gli adulti, tanto da essere benvoluto e stimato da tutti. La sua maturazione è precoce.

A 9 anni compone la sua prima poesia che dedica alla sua mamma. Il ragazzo però non si ferma qui, ma continua a comporre altre poesie e così nel 1974 il padre decide di dare alle stampe la prima raccolta che é intitolata: "La mia aurora". A questa fa seguito un'altra raccolta, pubblicata l'anno dopo con il titolo: "In cammino". Le due opere hanno molto successo; ne parlano molti giornali e riviste specializzate. Anche la RAI-TV dà risalto al volumetto "In cammino", presentandolo il 5 Aprile 1976 nella rubrica televisiva “Tuttolibri” con un giudizio molto lusinghiero.

Nel 1975, Mario, alunno di prima media della Scuola Statale "D. Scinà" di Palermo, ha assegnata la borsa di Studio "Federico Motta Editore" di Milano.

A 15 anni, sceglie come modello di vita la figura di S.Francesco e ne incarna lo spirito di povertà. Ama tanto la natura, a contatto della quale riesce a sentirsi in contemplazione con Dio. Lo scautismo cattolico diviene il suo più forte ideale nel quale poter esprimere il suo impegno di apostolato.

Fa parte del Gruppo AGESCI Palermo 3° e partecipa a campi di specializzazione a Spettine e a Marineo. Si rende disponibile per dare una mano all’apertura di un nuovo gruppo scout in una zona periferica di Palermo, presso la Parrocchia S. Raffaele Arcangelo (novembre1978).

Grazie alla maturità di Mario, il parroco insiste per affidargli l’incarico di Capo Reparto, benché sia ancora giovane. Segue con responsabilità e competenza i ragazzi del reparto e partecipa con vivo interesse alle attività di formazione capi. Partecipa alla Route regionale dei noviziati e subito dopo parte, con altri due scout coetanei, per Taizé al fine di partecipare ad una settimana di spiritualità.

Nel lasciare la Base scout della Massariotta, al termine della route, saluta i capi promettendo che avrebbe dato una mano ai campi di specializzazione e allo sviluppo della Base, alla quale era molto legato.

In cammino verso Taizé, il 19 Agosto 1982 neipressi di Chambery (Francia) in seguito ad un incidente la sua giovane vita viene stroncata. Il suo ricordo è rimasto vivo nel cuore di tanti giovani, ma soprattutto nel cuore dei giovani scouts (non solo del suo Gruppo), che egli amò intensamente edi cui fu maestro, modello e guida.

Preghiera per la Beatificazione

Dio giusto e misericordioso noi ti lodiamo e ti esaltiamo per averci donato Mario Giuseppe Restivo modello dipreghiera, testimone di fedeltà al Vangelo, esempio e guida nel cercarti e contemplarti nello splendore della natura.Signore, noi ti ringraziamo, per il suo straordinario, anche se breve, cammino spirituale, per il suo continuoprodigarsi per gli altri e per la dedizione con cui servì filialmente la Chiesa.

Signore, noi ti preghiamo di glorificare anche qui, in terra, Mario Giuseppe Restivo, concedendo, per suaintercessione quanto ti chiediamo nelle nostre necessità e, soprattutto, ti supplichiamo di darci la grazia di seguiresempre Cristo Gesù Figlio tuo, nella docilità allo Spirito Santo e nella devozione a Maria, trascinati ed incoraggiatidal suo eroico esempio.

Amen.

Da alcune testimonianze:

  • In Mario è presente il senso della vita come cammino e come impegno per migliorarsi sempre più. L’attività scout, il fare strada dei rover, i valori presenti nella Legge scout gli insegnavano questo.
  • L’impegno di vivere secondo le beatitudini, di essere “figlio della luce”, lo troviamo spesso presente negli scritti di Mario. Durante una route, come novizio rover, ad Assisi, riflettendo sulle prime pagine del Libro della Genesi, così scrive: “Dio infonde all’uomo il suo spirito per donargli la vita. Grazie a quest’alito divino la materia tutta riceve un suo programma. Penso che sia importante vivere in sintonia con questo programma, ossia fare in modo che la mia fede si esprima sempre con le opere e che le opere trovino un senso nella fede”. E’ la ricerca della coerenza, la ricerca di una effettiva interdipendenza tra pensiero ed azione. E’ la voglia e la capacità di avere un progetto di vita.
  • Mario vuole essere come le vergini sagge: “Signore, non mi fare essere come le vergini stolte che non sono pronte”. Il motto degli scout “Estote parati” è sempre presente in lui.
  • Nel corso di una route scrive: “Fare strada significa scoprire la carità, negare l’egoismo, capire se stessi per mezzo degli altri…. Ho capito che l’esistenza dell’uomo non ha senso se non c’è amore. Ho capito che il servizio non è fine a se stesso. Il servizio è un mezzo che ti fa scoprire Dio…. Tu, Signore, nella notte sei lampada per i miei passi e la tua Parola è luce per me, luce che rischiara il mio cammino”.
  • Poco prima del ritorno alla Casa del Padre così scrive: “ Lento, come silenzio che s’inerpica sulle cime del Tabor, venne il sole… La mia meta è l’orizzonte… Aprimi, Signore, i tuoi orizzonti, spazi infiniti di luce…”.

Così pregava

Dal Quaderno di caccia di Mario (campo di Pasqua 1982) – Base scout Massariotta-Marineo: “Non avete saputo vegliare con Me neppure un’ora”

“E’ pensando a queste parole che mi sono alzato prima del solito stamattina per venire qua davanti a Te, Signore. Sai, non ero abituato a sentirTi una presenza, ma ora, in quest’alba di uno splendido mattino che ancora una volta ci dai, Tu ci sei: sento il tuo battito in me, ma anche fuori di me. In me, poiché la mia disponibilità dell’essere qui stamattina, come dell’aver partecipato a questo campo, vive del tuo amore verso di me; fuori di me perché tutto qui attorno è buono, poiché proviene dalla Tua onnipotenza: il cielo, il bosco, gli uccellini, l’erbetta, le foglie secche, reliquia di un autunno ormai lontano, il freddo, il silenzio, l’orizzonte.

Signore, dammi sempre un inizio, dammi soprattutto la morte che lo precede, aiutami ad educare all’amore le persone che mi stanno attorno. Dio, guidami sulla strada del ritorno, affinché la mia casa divenga la Tua casa, la mia vita diventi la Tua vita.

Signore, dammi la comprensione e l’umiltà di un capo alla maniera del tuo figlio. Ti prego per le persone smarrite, per chi non sa ancora da che parte andare, eppure ci va. Dammi la spontaneità e la fantasia perché sia un ragazzo tra i ragazzi. Ti prego perché non muoia in me la speranza.

E, quando sono solo, Signore, quando a sera busso alla porta di qualcuno e nessuno mi dà risposta, ricordaTi di me e rendimi capace di sorridere. Fa’ che possa sempre darmi agli altri in umiltà e completa condivisione.

Nel mio cuore, Signore, troverò il posto per le mille vite dell’universo. E, ora, Signore, lascia che il Tuo servo vada in pace secondo la tua parola, fa’ che il tuo servo abbia il coraggio di uccidere le sue maschere.

Amen”.