L'Inglesina

E' l'occasione che fa l'uomo ladro.

Dopo due Rx-7 parcheggiate ed una Golf Cabrio, qualunque persona sana di mente avrebbe detto magari ora smetto.

Ma si sa, i proverbi hanno un (bel) fondo di verità, e cosi siamo nuovamente qui a raccontare.

Che ormai il sottoscritto si fosse fritto il cervello per i rotori, credo fosse abbastanza chiaro.

E a supporto, c'è tutta una perdita di tempo costante vicino ai monitor, da mettere in conto.

Tempo passato a cercare ricambi, candele (che sembravano essere diventate il Santo Graal delle nostre vetture), libri, giornali... Ogni cosa riguardasse le Rx-7 praticamente.

Cosi, visto che l'Italia ormai era poca cosa , si decise di espatriare. Almeno informaticamente.

Ebay.com lo conoscevo come le mie tasche, le candele, alternatori o altro che avevo comprato erano praticamente il sostentamento dei corrieri, ma c'era Ebay.co.uk che mi stuzzicava.

L'unico paese (con Giappone ed Australia) europeo ad avere la guida a destra, rende il mercato delle Rx-7 (esportate dalla madre patria), il più florido del Vecchio Continente.

Un pò come la vetrina del giocattolaio per i bambini. Non possono non francobollarsi ad essa vedendola.

Cosi in quello che ormai era venuta la mia passeggiata quotidiana, noto una Mazda Rx-7 con guida a sinistra. Strano!

Leggiamo: importazione USA, 24mila miglia (!), interno perfetto con radio originale, estetica ottima, tetto apribile, tonnellate di ricambi e TRE motori di scorta.

TRE?!?!?!?!?!?

Si ben tre motori 12A di scorta, praticamente il giorno in cui il negozio di giocattoli chiude svendendo tutto. Mi capitò solo una volta e naturalmente non avevo una vecchia e cara Lira nel portafoglio.

Cavoli, dove li troviamo nel nostro stato TRE motori di ricambio? No no, qui non si può lasciar andare via cosi il ben di Dio... Oltretutto alla cifra a base d'asta.

Così s'innesca un giro di email fittissimo, in cui chiedo informazioni maggiori al venditore. Il che come una valanga porta tutte le conseguenze connesse: trova il modo di pagare, vedere, ritirare macchina e materiale.  Fosse solo l'auto, la cosa era facile, una bisarca e via, ma tutta la roba, dove la mettiamo?

GEFCO, autotrasporti, sembravo un centralino logistico. Alla fine, la soluzione: un autotrasportatore locale fa quella tratta, su mezzo bilico dovremmo riuscire a caricare il tutto.

Si spera.

Quindi blocchiamo l'auto con una caparra via Paypal, dopo un (bel) pò di fortuna con l'asta compriamo i biglietti aerei (grazie Patti!) ed io il Pulc siamo pronti: destinazione Essex!

Questo spazio è libero. Quando ne avrò il tempo e la voglia, parlero dell'andare all'avventura in Londra.Come fare, perchè farlo, cosa non fare. Ma è un'altra storia e va trattata in un altro momento.Arriviamo ad Essex e Paul (il proprietario) viene a recuperarci alla stazione di un paese vicino. Arrivati presso il suo domicilio, sembrava fosse lì ad attenderci l'Inglesina: accuattata in una discesa nel suo splendore d'azzurro intenso, in una rara giornata di sole inglese ed invernale...

Ma che disastro tutti quei pezzi parcheggiati accanto!

L'orologio segna quasi l'ora di pranzo, tutte le spare parts sono ancora da imballare in un qualcosa con un qualcosa non ancora comunicato, ed il camionista non si sa di preciso all'ora che arriverà. Inoltre la via è stretta, non ci sono le slitte per far salire l'auto, dobbiamo trovare una piattaforma logistica o un carro attrezzi per metterla sul bilico ed organizzarci per la notte, visto che finiremo tardi...

Sciagura. Ma è solo il preambolo!

Sbrigate le faccende più immediate (recuparato un Bed & Breakfast, fatto uno spuntino frugale) ci mettiamo ad inscatolare e chiudere il tutto, poi si va alla ricerca del sistema per far salire l'Rx-7 sul rimorchio. A distanza di mesi, mi chiedo ancora oggi perchè quel benedeto carro attrezzi non potesse venire a caricare l'auto...

Il mio Inglese non ci è arrivato a capirlo, ma indubbiamente ci avrebbe fatto risparmiare tante imprecazioni ed un bel pò di fatica. Cosi ripieghiamo su una piattaforma logistica li (quasi) vicino.

Abbandonata da tempo.

Usata come parcheggio.

Stretta mezzo a due fabbriche.

Con un'attività davanti.

In una zona privata recintata e quindi soggetta ad orario di lavoro.

Peggio di cosi potevamo forse solo trovare il cancello chiuso, ma la cosa è dubbia visto che avremmo potuto subito metterci il cuore in pace, nel caso. Invece, per riassumere i problemi:

- Delle auto davanti ostruivano l'uso della piattaforma, e non si potevano muovere perchè i proprietari erano andati altrove per lavoro.

- l'unico attracco era usando la parte laterale, ma era adiacente ad un capannone ed il bilico non ci stava di punta: ci si poteva solo avvicinare con il lato della sponda dopo una serie infinita di manovre.

- a quel punto però, non si poteva andare bene incontro per via dell'asfalto e dello spessore di uno scalino, senza contare che muovere con precisione un mezzo di oltre 13metri non è uno scherzo, quindi era necessaria una passerella di circa mezzo metro per far passare la vettura.

- il tutto mentre Paul stava sclerando cercando di far muovere le auto presenti che bloccavano la via e mentre pregava per un asse di legno. Alle 17 si era intanto fatto buio pesto (anche perchè la zona non era illuminata), ci saranno stati 3° scarsi ed ero in maglia di lana e tuta di lavoro, con il camionista che imprecava per le 200manovre ed il poco spazio. Per riscaldarmi inveivo contro la sorte perchè sembrava non ce la facessimo a portarla a casa, non capivo alcune cose che mi diceva l'ex proprietario ed avevo le mani letteralmente ghiacciate, tanto da far guidare a Paul per caricarla. Intanto, per chiudere il quadro grottesco, Roberto si stava rotolando dal ridere per terra accando a me guardando la scenetta. Me lo sarai mangiato mentre, sguardo al cielo, promettevo MAI PIU'.

A concludere il tutto, l'auto era bella, ma avendola provata prima, la frizione mi sembrava fosse un pò cotta. Staccava altissimo, e tanto per peggiorare appariva scarsetta di motore stando come passeggero: insomma siamo venuti fino in Inghilterra a prenderci una fregatura, cominciavo a pensare.

Un disastro (apparente, per fortuna) insomma.

Ma l'Inglesina doveva venire in Italia, cosi alle 17.30 l'auto era finalmente sul bilico nel cortile di Paul, e noi potevamo caricare tutti i ricambi, finendo l'opera alle 19.00 abbondanti.

Pazienza, i motori c'erano e quelli erano la cosa veramente importante.

Cosi, dopo una giornata massacrante, alle 21 circa eravamo al B&B a riposarci e abbuffarci, mentre sull'orlo di una crisi di nervi per il tutto facevo ancora una volta rotolare per terra Roberto dal ridere. Sembravo uno filo dell'alta tensione. E lui che rideva perchè tanto l'Inglese non lo spiccicava nemmeno un pochetto, e non capiva gli accidenti che erano volati. Beata Ignoranza, vero Pulc?

Continua dalla colonna di sinistra...

Il resto del viaggio lo tralascio, ma con questo cos'ho voluto dire? (cit.)

Che alla faccia dell'articolo di Ruoteclassiche di giugno 2008, l'avventura di portare a casa un'autovettura dall'Inghilterra può essere più complicata trasportando la macchina che guidarla, e che se l'autore fosse un collezionista puntiglioso, non avrebbe MAI portato in Italia una Rolls Royce attraverso 1200 km di strade fatti per di più d'inverno, con la possibilità altissima di danneggiarla a causa di pietre, sale ed altro.

Ma alla fine l'auto, com'è?

Fortunatamente bella: per la solita burocrazia italiana e la nostra pigrizia, l'Inglesina non è ancora su strada (giugno 2008), ma avendola potuta provare su strada con una targa prova possiamo constatare che il motore, complice lo scarico ed un probabile carburatore sostituito, ha molta più coppia in basso dell'Azzurra (che è pure nel modello restyling), rendendo meno evidente il passaggio dalla coppia alla cavalleria che si avverte invece sull'Azzurra. Il motore c'è e si sente!

E la frizione fortunatamente era solo da regolare, agendo sul leveraggio del pedale.

Un vero affare quindi, ed una bella avventura che sicuramente ci ricorderemo bene...

Ben fatto quindi ragazzi! Ma non prendiamoci gusto!

Aggiornamento!

Oggi 04/08/2008, finalmente l'Inglesina/Americana è in strada!

Nuova targa fiammante, da domani assicurazione e finalmente le miglia che conterà saranno quelle del Bel Paese! Un grazie a tutti, in particolare alla dott.ssa Napoli della Mazda Italia per il gentile aiuto offerto ed a Gilberto & Gloria dell'NSU Club come sempre!

Oggi 02/09/2008, l'auto ha eseguito una prova su banco rulli. 122cv  a 6393g/m, con potenza a norma DIN di 126cv.  Per la coppia invece, 143.2 a 4243g/m.  Un ottimo aumento per merito dello scarico e del carburatore (montati in UK) rispetto ai 105cv originali e sintomo del perfetto stato della vettura. Per i grafici, andate qui sotto.

Novembre 2009: vista l'apertura del nuovo studio e la necessità di liquidità, l'Inglesina ahimè è stata venduta. Ora è a Roma, in buone mani. Ciao John!

Inizio 2010: L'Inglesina è passata nelle mani di un caro amico... Bravo Ale :)