Antincendio

Il fuoco che sembra spento spesso dorme sotto la cenere

(Pierre Corneille)

E’ d’obbligo per il datore di lavoro, redigere una valutazione dei rischi, (vedi Testo unico sulla sicurezza sul lavoro D.Lgs 81/08 e ss.mm.ii.), che comprende la valutazione e la prevenzione di un eventuale incendio. Dato che quest’ultimo può creare seri danni al lavoratore, come ad esempio: un’azione termica, la riduzione della visibilità, anossia, un’azione tossica dei fumi.

L'insorgere di un'incendio è dovuto alla compresenza di tre elementi (c.d. triangolo del fuoco):

  1. Combustibile: sostanza che partecipa attivamente alla combustione;

  2. Comburente: sostanza (tipicamente ossigeno) che rende possibile la reazione di combustione;

  3. Innesco: causa scatenante che attiva la reazione di combustione.

Come per ogni aspetto legato alla Sicurezza dei Luoghi di Lavoro anche in questo ambito risulta particolarmente importante l'ottica della prevenzione: prevenire è meglio che spegnere! Con gli interventi di prevenzione si vuole ridurre al minimo il rischio che l’incendio avvenga.

Come di consueto, per calcolare il Rischio si moltiplica la Frequenza per la Magnitudo, la frequenza indica la probabilità che l’evento si verifichi in un determinato intervallo di tempo, la magnitudo indica l’entità dei possibili danni. Se si vuole ridurre la frequenza si attua un’azione di prevenzione; se si lavora sulla magnitudo si fa protezione.

Il datore di lavoro deve analizzare le cause piĂą comuni di incendio, dare informazione e formazione antincendio e prestabilire manutenzioni (ordinarie e straordinarie).

Bisogna porre particolare attenzione: ai rifiuti e scarti combustibili, ai depositi di materiali infiammabili, all’utilizzo di fonti di calore, agli impianti elettrici e cercare di tenere controllate le aree non frequentate.

Il datore di lavoro dovrà per cui predisporre regolari verifiche per garantire l’efficienza dei dispositivi antincendio e per eliminare eventuali cause o danni ad impianti che potrebbero pregiudicare l’incendio.

Altri possibili accorgimenti sono una corretta realizzazione e manutenzione di:

  • Impianti elettrici: realizzare impianti idonei, che evitino corti circuiti, contatti lenti, surriscaldamenti dei cavi etc.

  • Impianti parafulmine.

  • Ventilazione dei locali.

  • Collegamento elettrico a terra: evitano l’accumulo di cariche elettrostatiche.

  • Utilizzare materiali e strutture incombustibili.

  • Utilizzare strumenti anti-scintilla.

Il secondo step è la Protezione che può essere PASSIVA o ATTIVA.

La protezione PASSIVA non richiede l’intervento di un uomo o di un impianto ma consiste in:

  • Barrire antincendio: come ad esempio, muri tagliafuoco, isolamento dell’edificio, distanze di sicurezza esterne ed interne etc.

  • Materiali classificati per la reazione al fuoco.

  • Sistemi di ventilazione.

  • Vie d’uscita consone.

La protezione ATTIVA richiede l’intervento dell’uomo o di un impianto:

  • Rete idrica antincendi.

  • Estintori.

  • Impianti di rilevazione e spegnimento automatici.

  • Evacuatori di fumi e calore.

  • Dispositivi di segnalazione ed allarme.

La cosa fondamentale è avere sempre un PIANO DI EMERGENZA che include il piano di evacuazione.

Servizi offerti:

  • Consulenza e redazione delle pratiche relative al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi

  • Impianti antincendio

  • Valutazione del rischio incendio e/o esplosione, redazione piani di emergenza

Principali riferimenti normativi:

  • D.Lgs. n. 81/2008, art. 46 (Obblighi per il datore di lavoro).

  • Direttiva 2006/42/CE, Allegato I, punto 1.5.6, <<Incendio>> (Obblighi per il costruttore).

  • Decreto del Ministero dell’Interno 10 Marzo 1998, Allegato I (ModalitĂ  di analisi del rischio).

  • Decreto del Ministero dell’Interno 9 Maggio 2007 (Approccio ingegneristico).

Siti utili: