LUigi greco cassia

Luigi Greco Cassia (1815-1890) fu uno dei principali protagonisti del Risorgimento, non solo siciliano ma nazionale. Avvocato, partecipò ai moti del 1848 e alla impresa garibaldina del 1860. Diventato magistrato, fu nominato consigliere della Corte d’appello di Catania. Fu eletto per sette legislature deputato della circoscrizione di Siracusa e ne difese gli interessi, oltre a partecipare ai dibattiti per la costruzione della legislazione nazionale. In particolare fu il protagonista del dibattito parlamentare che, nel 1865, portò alla reintegrazione del capoluogo di provincia nella città aretusea, qualifica che era stata tolta come punizione per aver organizzato, nel 1837, una rivolta contro il Governo borbonico. Egli fu l’autore di un prezioso documento, che fu fatto circolare per convincere deputati e senatori sulla necessità di ridare a Siracusa la dignità del capoluogo e che servì a contrastare le argomentazioni del deputato Raeli favorevoli al mantenimento di Noto. Questo scritto che, tra l’altro, immagina una Siracusa aperta ai commerci e al turismo e non solo ancorata all’immagine di piazzaforte militare, elenca le differenze tra le due città in ordine: all’estensione del territorio, alla rendita prodotta dal movimento commerciale e dalla produzione agricola, alla presenza a Siracusa di una “Piazza d’Armi di primo rango” che la equiparava a Messina e ai tribunali. Greco Cassia cita anche l’aspetto religioso come esempio, infatti, Noto era già dipendente da Siracusa che dal 1844 era diventata sede di Arcivescovado. Tali argomentazioni furono così convincenti e declamate con un fare così convincente che portarono alla decisione del reintegro di Siracusa come capoluogo di un territorio vastissimo, che allora comprendeva le odierne provincie di Ragusa e Siracusa.