Terzo Flower Trails

Botanica

Cammina senza fretta per scoprire una natura meravigliosa e mutevole!

Dal punto di vista botanico, i percorsi Terzo Flower Trails offrono interessanti spunti di osservazione durante tutto l’arco dell’anno. Alla fine dell’inverno si osservano le prime fioriture di bucaneve, primule, anemoni e violette, per proseguire con le magnifiche fioriture di ciliegi, pruni spinosi, mandorli e ornielli. Ha quindi inizio la fioritura delle numerose specie di orchidee spontanee, piante protette che impreziosiscono i prati fino al termine della primavera. A maggio compaiono i gladioli dei campi, i gerani sanguigni e le ginestre, che perdurano nella fioritura fino a inizio estate, quando le vigne cominciano a fruttificare. Durante l’autunno, le vigne e i boschi regalano al camminatore magnifici foliage con le prime nevicate dell’arco alpino sullo sfondo.

Alcune peculiarità botaniche dei percorsi Terzo Flower Trails meritano particolare attenzione:

Se vuoi saperne di più, leggi la guida Terzo Flower Trails e le sezioni tematiche sottostanti

(supervisione: Renzo Incaminato)

Inquadramento botanico dei Terzo Flower Trails

I territori attraversati dai Terzo Flower Trails presentano un paesaggio collinare antropizzato e in gran parte dedicato alla monocoltura del vigneto. La presenza di un substrato geologico variabile, congiuntamente all’articolata orografia consente la formazione di un’ampia varietà di ambienti con tipi vegetazionali diversi, a partire dai settori di versante più acclivi dove trovano spazio i boschi e la vegetazione spontanea, per passare alle colline coltivate a vigneto, ai noccioleti e ai campi di cereali, fino a giungere alle sponde del fiume Bormida e del torrente Erro con la caratteristica vegetazione ripariale.

L’abbandono di molti vigneti a partire dagli anni '60 -'70 ha determinato la progressiva ricolonizzazione del territorio da parte delle specie pioniere: dapprima rovi e ginestre, poi biancospini, pruni e ciliegi selvatici, quindi ornielli ed infine roverelle e/o roveri. Il bosco di roverella (Quercus pubescens Willd.), con la sua compagna sociale caratterstica orniello (Fraxinus ornus L.) e altre specie caratteristiche meno frequenti (rovere, cerro, biancospino, nocciolo selvatico, pruni spinosi) costituisce lo stadio finale di una vegetazione potenziale che, in assenza di disturbi ecologici, può perdurare nel tempo in equilibrio con l’ambiente. 

Queste specie formano l’associazione fitosociologica prevalente lungo i Terzo Travel Trails, denominata Orno-Querceto pubescentis, una comunità xerofila, ovvero adattata alla calura e alla siccità estiva, ed eliofila, ovvero bisognosa di luce, che predilige i suoli calcarei come quelli che si sviluppano sulle arenarie della Formazione di Bistagno e sulle Marne di Cessole. L’associazione è definita dalla presenza costante di roverella e orniello, quasi sempre accompagnata da biancospino, nocciolo selvatico, olmo, pruni e ciliegi selvatici, con sottobosco caratterizzato da felce aquilina e graminacee come il paléo rupestre e l’erba mazzolina.

Meno diffusa è l’associazione fitosociologica Ostryo-Querceto petraea, caratteristica di zone meno esposte alla luce solare e di suoli più acidi, come quelli che si sviluppano sulle arenarie della Formazione di Cassinasco, osservabile ad esempio sul versante destro del rio dei Bruni, lungo il percorso TFT_09 Acqui Terme - Terzo. Tale associazione è dominata dalla rovere (Quercus petraea) con roverella e orniello subalterni, e presenta specie caratteristiche quali il carpino nero (Ostrya carpinifolia Scop.), l’olmo, il sorbo ciavardello, il carpino bianco (Carpinus betulus), gli anemoni vernali, la primula, la viola, il bucaneve e la polmonaria.

La tipica distribuzione della vegetazione ripariale, e le sue variazioni al variare della distanza dai corsi d’acqua sono osservabili lungo il percorso del Mulino TFT_04. Si passa dalle piante idrofile, che crescono vicino o parzialmente immerse nell’acqua come la menta acquatica, le canne fragmites e i salici fragili, alle piante igrofile che crescono a maggior distanza dall’acqua come il salice bianco, il salice nero e i primi pioppi. Nei terreni limosi più lontani dalle sponde i pioppi diventano dominanti, e si accompagnano all’acero campestre, a qualche olmo e a individui isolati di farnia.

Il polimorfismo delle querce

Lungo gli itinerari Terzo Flower Trails si incontrano varie specie di querce: la roverella (Quercus pubescens) con la tipica peluria sulla pagina inferiore delle foglie; la rovere (Quercus petraea) con le foglie a pagina inferiore liscia; il cerro (Quercus cerris) dai lobi fogliari appuntiti; l’imponente farnia (Quercus robur), tipica delle zone di pianura. I casi di ibridazione tra querce di diversa specie sono molto comuni, e ne favoriscano l’adattamento alle mutevoli condizioni ambientali. Il polline trasportato dal vento, fecondando ovocellule di specie diverse, genera ghiande che danno origine ad individui ibridi, e a loro volta fertili, con caratteri intermedi tra le due specie parentali.

Orchidee spontanee

Le orchidee spontanee sono piante perenni protette che fioriscono una sola volta all’anno. In genere preferiscono i terreni aperti e soleggiati per lo più di natura calcarea, e con manto erboso di modesta altezza. Nei generi Orchis e Ophrys presentano due tubercoli radicali che danno il nome all’intera famiglia botanica (orchis in greco significa “testicolo”).

Le Orchidaceae sono comparse circa 20 milioni di anni fa, ultime arrivate tra le Angiosperme, e rappresentano il massimo stadio di specializzazione del fiore, offrendo meravigliosi esempi di coevoluzione tra fiore e agente impollinatore che col tempo si sono straordinariamente adattati l’uno all’altro. Nelle orchidee, uno dei sei tepali, detto labello, è chiaramente diverso dagli altri per forma, colore e dimensioni, e ha la funzione di attirare e accogliere l’insetto impollinatore. Nel genere Ophrys viene messo in atto un raffinato stratagemma sessuale per attirare l’insetto maschio, non solo grazie al labello che ricorda il corpo dell’insetto femmina posato su un fiore, ma anche grazie all’imitazione dell’odore dei suoi ormoni sessuali.

Durante la primavera 2023 sono state censite lungo l’Anello dei Galli (TFT_02) nove specie di orchidee:

Le orchidee sono piante protette, ne è vietata la raccolta o l’eradicazione