GLOSSARIO

Alimentazione etica: la modalità di consumare alimenti, quali e quando, basata su precetti sociali/religiosi.

Alimentazione Halal: Halal significa puro (al contrario di Haram, impuro), con questo termine sono indicati i cibi che possono essere consumati secondo la religione musulmana. Questi precetti non riguardano solo il cibo strettamente inteso, ma talvolta anche il modo come si ottiene il cibo, ad esempio è noto che i musulmani non possono consumare carne di maiale, è meno noto che gli animali devono essere macellati secondo precise regole rituali.

Alimentazione Kosher o Kasher: è l'alimentazione praticata dagli Ebrei che rispetta i principi religiosi indicati dalla Bibbia e dalla Torah. Riguarda i singoli cibi, il modo di prepararli e di unirli assieme. Si classifica in tre diverse categorie in base alla loro origine: cibi a base di carne, cibi a base di latte, cibi parve (neutrali), un cibo parve può diventare di latte se cucinato con latte o derivati, e di carne se invece cucinato con derivati di carne.

Alimentazione vegana: alimentazione che non ammette alcun cibo derivante da parti di animali o di derivazione animale. L'alimentazione vegana se protratta a lungo porta ad un deficit di vitamina B12, è necessario quindi integrare l'alimentazione con questa vitamina.

Alimentazione vegetariana o latteo-ovo-vegetariana: alimentazione che non ammette il consumo di parti animali, sono ammessi i cibi prodotti dagli animali quali latte, formaggi, uova

Attività fisica: solo con la restrizione calorica è duro dimagrire, una attività fisica, anche leggera, che diventi abitudine quotidiana, ci aiuta a mantenere il nostro perso forma e di permetterci di tanto in tanto lo stravizietto!

Cambiamento delle abitudini alimentari: un buon regime alimentare, moderatamente prolungato del tempo ci deve portare a modificare le nostre abitudini alimentari, se errate, per consentirci di evitare di riprendere il peso, con gli interessi, negli anni a venire.

Chetosi: aumento di corpi chetonici nel sangue conseguente ad un utilizzo del nostro corpo di materia prima diversa dal glucosio. Questa carenza si può avere per un regime alimentare carente di carboidrati, per un digiuno prolungato, per diabete, per un intenso sforzo fisico, per un regime alimentare chetogenico a basso contenuto di carboidrati. La chetosi riduce il senso di fame.

Dieta Atkins: regime alimentare chetogenico suddiviso in fasi. Nella sua prima fase (fase di attacco o di induzione) è previsto un utilizzo di 20 grammi di carboidrati al giorno, per lo più derivanti dalle verdure, la fase dura fino a a quando mancano 9 chilogrammi al peso desiderato. Nella seconda fase (perdita di peso) si aumentano gradualmente i carboidrati netti di 5 grammi a settimana fino a quando mancano 4,5 chili all'obbiettivo si passera alla fase tre. Nella terza fase (pre-mantenimento) si aumenteranno i carboidrati di 10 grammi a settimana fino a quando non si saranno persi gli ultimi chili. L'obiettivo sarà raggiunto attraverso una modulazione (aggiungi o leva) i carboidrati fino al raggiungimento del peso ideale. Mantenuto il peso si entra nella fase quattro (dieta di mantenimento), si è individuato il valore dei carboidrati necessari al nostro organizzo e si seguono delle regole per mantenere il peso entro i 2,2 chilogrammi dal nostro ideale.

Dieta chetogenica: è così detto un regime alimentare a basso contenuto di carboidrati che stimola da parte dell'organismo l'utilizzo di grassi e proteine per produrre energia. La dieta Atkins prevede nella sua fase di attacco un utilizzo di 20 grammi di carboidrati al giorno, per lo più derivanti dalle verdure.

Dieta FODMAP: è un particolare regime alimentare proposto da Peter Gibson e Susan Sheperd della Monash University di Melbourne, che prevede la diminuzione se non l'eliminazione di cibi ricchi di Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e Polioli Fermentabili, che verranno successivamente e gradualmente reintrodotti. Sono presenti in consistenza, più o meno elevata, in un numero notevole di alimenti, con una lista che viene continuamente aggiornata. Esiste una App (Monash Uni Low FODMAP Diet) con la quale è possibile individuare il contenuto in FODMAP degli alimenti.

FODMAP: è un acronimo, derivato da Fermentable, Oligo-, Di-, Mono-saccharides And Polyols ovvero Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e Polioli Fermentabili, sono carboidrati a catena corta scarsamente assorbiti nell'Intestino tenue. Includono polimeri oligosaccaridi a catena corta del Fruttosio, galatto oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e alditoli (come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo). Queste piccole molecole, osmoticamente attive, in taluni casi sono scarsamente assorbite nell'intestino tenue, richiamando acqua nel lume intestinale e vengono rapidamente fermentate a livello del colon, con produzione di gas. I sintomi tipici sono distensione e gonfiore dell’addome, talora con dolore e alterazioni importanti del transito intestinale.

Intake: con questo termine si definisce quello che mangiamo, sia come quantità, sia come qualità.

Macronutienti: i carboidrati, le proteine e i lipidi, sono così chiamati perché il loro catabolismo da energia e sono alla base della costruzione del nostro organismo, devono essere introdotti in quantità elevata.

Micronutrienti: i sali minerali e le vitamine sono piccole molecole, introdotte in minima quantità e dal valore energetico nullo, intervengono in molteplici processi metabolici, sono per questo fondamentali.

Massa Grassa: è rappresentata dal tessuto adiposo. È il tessuto di riserva del nostro organismo. Essendo costituito per lo più di grassi ha un basso peso specifico, la sua attività metabolica è scarsa: è un materiale “inerte”, che non consuma, biologicamente serve ad affrontare i tempi bui di carenza di cibo.

Massa Magra: si definisce così quella parte del corpo che non è costituita da lipidi. Semplificando questo distretto corporeo è dato da acqua, ossa e muscolatura. La muscolatura è estremamente attiva dal punto di vista metabolico: ecco perché una buona muscolatura aiuta a “mantenere” il peso forma.

È una massa ad alto peso specifico, questo spiega perché quando andiamo in palestra aumentiamo di peso perdendo taglie: il corpo si rassoda diminuendo di volume.

Metabolismo di base: è il consumo minimo del nostro organismo quando siamo a riposo, rappresenta sinteticamente l'attività dell'apparato circolatorio e respiratorio, del fegato, del cervello, del metabolismo cellulare.

NEAP: Net Endogenous Acid Production o produzione netta di acidi endogeni.

PRAL: Potential Renal Acid Load o potenziale di carico acido renale. Il PRAL determina l'effetto acido-base di un alimento sull'organismo umano. In corso di infiammazione cronica si può venire a determinare un aumento del NEAP ovvero l'acidosi endogena dovuta ad uno squilibrio acido base. In queste situazioni patologiche è consigliata l’ assunzione di cibi prevalentemente a PRAL negativo. Studi dimostrano che in questo modo migliorano il colesterolo totale, il rapporto LDL/HDL, la pressione arteriosa e la glicemia.

Il PRAL tiene conto del contenuto in proteine, zolfo (S) degi aminoacidi solforati, potassio (K), magnesio (Mg), calcio (Ca) e fosforo (P) di un alimento

PRAL negativo: dovuto ad alimenti alcalinizzanti, poveri in proteine. Frutta in genere (tranne arance, kiwi, albicocche, ananas, rabarbaro), mandorle, sesamo, uva e frutta secca, ortaggi e verdure, frutta fresca ben matura, legumi freschi e secchi..

PRAL positivo: dovuto ad alimenti acidificanti ricchi in proteine o raffinati. Pane bianco, pasta, riso, segale, corn flakes, , carne, tacchino, pollo, pesce, latte e derivati.

Vitamina B12 o cobalamina: è essenziale per la sintesi dei globuli rossi, una sua carenza si manifesta con una riduzione del numero di globuli rossi maturi in circolo in quanto il midollo non è in grado di portare a maturazione gli eritrociti. E' contenuta negli alimenti di origine animale.

Vitamina D3 o colecalciferolo: viene sintetizzata dalla nostra pelle con l'esposizione alla luce solare a partire dal deidrocolesterolo, una pro-vitamina che si trova nella pelle. Permette l'assorbimento intestinale di calcio e fosfato. La carenza di vitamina D porta al rachitismo bambino, l’osteomalacia (demineralizzazione ossea) nell’adulto e la riduzione della forza muscolare. Nel XIV Congresso della Società italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) è emerso che la popolazione italiana è altamente deficitaria di questa vitamina.

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