21. da Turbigo

ad Abbiategrasso

Comuni attraversati: Turbigo, Robecchetto con Induno, Cuggiono, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Magenta, Robecco sul Naviglio, Cassinetta di Lugagnano.

Difficoltà: *

La tappa si svolge quasi completamente sull'alzaia del Naviglio Grande, il principale Naviglio milanese. I Navigli erano rotte di passaggio non solo per il commercio verso Milano ma anche per il trasporto del Marmo di Candoglia, usato per la costruzione della Cattedrale di Milano e, in tempi recenti, una rotta di trasporto per rotoli di giornali usati per la stampa del Corriere della Sera.

La costruzione del Naviglio Grande cominciò nel 1179 e nel 1209 il Naviglio arrivò a Milano. Sin dal primo giorno di costruzione, i migliori ingegneri si impegnarono nel progetto, tanto che ancora oggi è possibile ammirare l'innovativo sistema di dighe ideato da Leonardo da Vinci alla fine del quindicesimo secolo.

Il Naviglio Grande è stata la prima opera del genere a essere realizzata in Europa e storicamente è il più importante dei Navigli milanesi, nonché una delle grandi infrastrutture di ingegneria che sin dall'alto Medioevo caratterizzavano, con strade, ponti e irrigazione, il territorio lombardo, consentendo lo sviluppo dei commerci, dei trasporti e dell'agricoltura.

Secondo diversi storici, le origini del Naviglio Grande si collegano a un canale scavato da Abbiategrasso a Landriano (sul Lambro Meridionale, al confine col territorio di Pavia) a difesa dalle incursioni dei Pavesi, alleati del Barbarossa. Da dove il canale derivasse le acque è incerto: forse dall'Olona naturale, dal Mischia (una roggia che scorre da Abbiategrasso a Milano passando da Cisliano[4] arricchita da varie risorgive) o, infine, direttamente da un fosso derivato dal Ticino fino ad Abbiategrasso. La terza è l'ipotesi più probabile anche perché il canale, sia a monte sia a valle, veniva indicato come Canale Ticinello.

Certa invece è la data di costruzione del canale difensivo, il 1152, e l'artefice, Guglielmo da Guintellino, architetto militare genovese al servizio dei Milanesi, che tra il 1156 e il 1158 realizzò anche il fossato a difesa della città e, con il materiale di riporto degli scavi, costruì bastioni fortificati. A Milano esiste ancora oggi via Terraggio, parallela alla fossa interna, che prese il nome dal terrapieno (terraggio, appunto) che aveva a ridosso e che risaliva a quell'epoca.

È dall'ampliamento di quel fosso e dal collegamento di Abbiategrasso, via Gaggiano, con Milano che si realizzerà il naviglio. I cronisti e le cronache del duecento narrano diffusamente dell'inizio dei lavori per il navigium de Gazano, ma si dividono su due date, il 1177[8] e il 1179[9]. Quelli del XVI secolo si dividono anch'essi e per il 1177 propendono più tardi il Cantù e alcuni moderni. Non ci sono invece dubbi sul fatto che nel 1187 il naviglio fosse giunto a Trezzano e nel 1211 alle porte di Milano, a Sant'Eustorgio, nei pressi dell'attuale porta Ticinese.