4. La categoria dei senza titolo sul banco degli imputati 

Da un lato c'è l'aumento del costo dei mutui, che scoraggia sempre più dal chiederne uno. Dall'altro c'è l'incremento dei canoni d'affitto, che rende anche la locazione difficile da sostenere, o insostenibile, per una fascia crescente di famiglie. E così questo 2023, tra rialzo dei tassi, inflazione e salari che perdono potere d'acquisto, Nomisma (società di analisi immobiliare) lo definisce l'anno della "casa impossibile". La stessa società rileva che l'incidenza di coloro che dichiarano di non avere i requisiti per un finanziamento bancario sia molto alta soprattutto tra le famiglie numerose e con minori. Sul fronte dell'affitto non stiamo meglio, quasi il 35 per cento dell'inquilinato dichiara di essere in difficoltà nel pagamento del canone mensile.


Questa è un'emergenza e a questa emergenza si risponde con proposte di legge come la Ac 566 della deputata Bisa (FdI) sulle occupazioni arbitrarie di immobili, dove si prospetta la misura del carcere per chi occupa senza titolo un alloggio o uno stabile, anche se vuoto e abbandonato. Sulla scia di questo orientamento anche il governo regionale del Lazio si appresta a varare un provvedimento che istituisce uno strumento chiamato "Fattore famiglia", che esclude da ogni forma di welfare locale coloro che occupano un appartamento o altro luogo impropriamente usato come alloggio. Questi sono due esempi di come la legislazione può divenire un'arma di vendetta contro chi per necessità si è organizzato per risolversi il problema abitativo collettivamente o singolarmente.