Dopo una fase di sperimentazione prima alla Scuola Ugo Foscolo di Poggio Imperiale e poi su alcune classi della Padre Pio (2P e 2Q), ho cercato di riorganizzare e sistematizzare le esperienze fatte (e le lezioni apprese) nei seguenti principi:
Il PAT ha i seguenti momenti:
Definizione dei gruppi di lavoro
Assegnazione degli argomenti ai gruppi e negoziazione delle date di presentazione
Controllo puntale degli avanzamenti
Illustrazione di quanto fatto
Il PAT è abilitato dalla tecnologia ma non ne è dipendente: esiste una versione Unplugged che, realizzata a mano, viene digitalizzata e quindi trasformata in una versione elettronica pari agli altri lavori. Dal punto di vista della valutazione questi due elaborati (plugged e unplugged) sono equivalenti in modo perfetto. La scansione del cartaceo avviene, via smartphone, a cura di alcuni alunni particolarmente sensibili alle tematiche dell'integrazione e della collaborazione.
Tutti i lavori non sono elaborati nè presentati con l'ausilio di programmi classici (es. Powerpoint) ma vengono creati e illustrati sulla piattaforma cloud di Google (in particolare presentation di googledocs, che non fa assolutamente rimpiangere Powerpoint o programmi similari per iniziative del genere). Questa piattaforma, completamente gratuita, permette di:
Non costringere la Scuola e/o le famiglie all'acquisto di programmi o al loro uso in modo illegale
Permette la collaborazione, sullo stesso oggetto, di più persone, con ciascuna di esse che collabora da casa
Elimina il problema delle chiavette (dimenticanze, virus etc)
Elimina il problema delle versioni degli applicativi di presentazione (ciò che si vede a casa è esattamente ciò che si vede a Scuola)
Si consiglia di avere un account di classe (le cui credenziali rimangono all'interno della classe) e degli account di gruppo che permettano, tramite la condivisione in sola visione verso l'account di classe, la visione degli elaborati senza rischi (cancellazione di lavoro altrui da parte degli spiritosoni di turno)
Il PAT non è una ricerca di gruppo scopiazzata da Wikipedia! E' un lavoro creativo di gruppo che permette ai ragazzi di diventare dei piccoli (a volte neanche troppo piccoli...) esperti dell'argomento assegnato. Tra l'assegnamento dei compiti ai team e la loro presentazione, sono state svolte delle lezioni direttamente sulle creazioni dei ragazzi, al fine di:
Dispensare consigli su argomenti complessi
Consentir loro di ottimizzare standard e composizione delle pagine
Ottimizzare le dinamiche di gruppo
I gruppi sono formati su base amicale, senza alcuna costrizione. Sono tollerati i movimenti intragruppo (sta al docente mitigare i conflitti) e la collaborazione al fine dell'inclusione. Da questo punto di vista, emergono con naturalezza degli alunni che mettono a proprio agio altri alunni diversabili e li conducono a obiettivi lusinghieri in termini di apprendimento. Non sono sempre rose e viole ma si nota un grande sforzo ed enormi risultati in termini di inclusione autentica.
Se la creazione è di gruppo, la presentazione è individuale e riesce sempre ad evidenziare i livelli di impegno e profitto. La valutazione viene quindi spiegata agli alunni come somma, effettuata mentalmente dal docente, di:
Una base di gruppo relativa alla fattura dell'elaborato (standard, chiarezza, espositiva, equilibrio nell'uso di immagini, contributi personali etc)
Una valutazione individuale relativa a quanto si esprime all'atto della presentazione
Viene assai sollecitata e premiata l'aggiunta ragionata di contributi personali, presi dal vissuto quotidiano degli alunni (video interviste, filmati di stabilimenti produttivi, foto di materiali, alimenti). Al giorno d'oggi i ragazzi hanno una perfetta tecnologia tascabile per catturare contributi di questa natura: il proprio smartphone, troppo spesso usato solo per ammazzare il tempo chattando con gli amici...
Vengono premiate relazioni di aiuto tra persone che hanno poca dimistichezza con la tecnologia e alunni dalla spiccata padronanza della tecnologia. Anche in questo caso si è osservato il naturale soddisfacimento dei bisogni di aiuto.
La regola aurea è comunque quella che recita: il PAT consente di spiegare argomenti complessi ai ragazzi con il linguaggio dei ragazzi. Le esposizioni sono altrettante lezioni che restano impresse e vengono recitate in un contesto informale non con il linguaggio del libro ma con quello del migliore dei docenti: il piccolo, grande esperto dell'argomento. Al fine di aver cura della privacy del minore, sono stati usati alcuni accorgimenti (come il dare le spalle o utilizzare maschere spesso autocostruite).