Le piante carnivore sono piante che si adattano ad ambienti il cui terreno è quasi o addirittura del tutto privo di nutrienti, in particolare di azoto e ambienti in cui è presente una forte acidità come paludi, torbiere ecc. Di conseguenza queste piante per il loro nutrimento e per favorire la loro crescita si alimentano di animali e protozoi.
Nel mondo ne sono presenti circa 600 specie suddivise in 12 generi e 5 famiglie. 300 specie sono chiamate Piante protocarnivore che però non possono essere ritenute del tutto carnivore perché hanno solo delle proprietà in comune con quelle carnivore vere e proprie.
Le piante carnivore spendono molta energia nella realizzazione di trappole e nella creazione di enzimi digestivi e hanno radici molto piccole rispetto al loro volume. Solitamente sono piante perenni anche se ce ne sono anche di annuali. Analogamente alcune possono formare colonie biologiche con la creazione di stoloni e altre vivono per pochi anni e se il loro ambiente subisce dei cambiamenti per esempio l’essiccamento vengono subito sostituite da piante non carnivore di specie diversa.
LE DIVERSE TIPOLOGIE DI TRAPPOLE
È possibile suddividere in cinque gruppi il meccanismo di funzionamento delle trappole delle piante carnivore: trappole ad ascidio, a scatto, adesive, a nassa e ad aspirazione.
1. Trappole ad ascidio:
Gli insetti vengono intrappolati nelle foglie che contengono gli enzimi digestivi.
2. Trappole a scatto:
Le foglie approvvigionano il cibo in modo molto rapido.
3. Trappole adesive:
Le foglie di queste piante presentano dei “peletti” a cui sono attaccate gocce di mucillagine le quali sono molto appiccicose e riescono a catturare molto facilmente gli insetti che vi si posano.
4. Trappole a nassa:
La direzione di alcuni peli fa deviare gli insetti verso l’apparato addetto alla digestione
5. Trappole ad aspirazione:
Sono formate da delle specie di vesciche dette utricoli risucchiano gli insetti.
LA RIPRODUZIONE
Per quanto riguarda la riproduzione, le piante carnivore si possono riprodurre sia sessualmente sia asessualmente. Asessualmente si generano gemme con la separazione dei rizomi. Sessualmente si generano i semi attraverso la fecondazione dei fiori. Alcune specie sono dioiche (specie che contiene sia individui maschili che femminili) altre ermafrodite e in altre ancora avviene l’autofecondazione (in rari casi).
LA DIONEAE MUSCIPULA
Durante l’esperienza all’orto botanico di Padova abbiamo osservato una particolare pianta carnivora: la Dionea muscipula.
La Dionaea muscipula è l'unica specie del genere Dionaea ed è una pianta carnivora della famiglia delle Droseraceae originaria degli Stati Uniti sudorientali. Viene chiamata anche Dionea acchiappamosche o Venere acchiappamosche a causa della sua abitudine alimentare di catturare prede vive, principalmente insetti e aracnidi. Predilige ambienti umidi e sabbiosi come le praterie ed è una pianta erbacea di piccole dimensioni che varia dai 10 ai 14 cm le cui foglie presentano una disposizione a rosetta attorno a un punto centrale. A seconda delle stagioni le foglie mutano l'aspetto della pianta: d'estate si alzano dritte mentre d'inverno entrano nella fase di "dormienza" e si abbassano al suolo. Questa fase dura da Novembre a Febbraio ed è caratterizzata dalla sospensione della produzione di foglie da parte della pianta la quale va in riposo invernale. Le foglie durante questo periodo anneriscono e le trappole smettono di chiudersi. Queste piante inoltre presentano lunghe e sottili radici che superano anche i 20 cm.
Le foglie della Dionea sono caratterizzate alla loro estremità da una trappola munita di "denti" morbidi, ognuna delle quali presenta due lembi contenenti tre "peli" che svolgono la funzione di sensore e che ogni volta che vengono toccati si chiudono di scatto.
La Dionea inoltre è munita di un sistema di "memoria" grazie al quale riesce a riconoscere il primo "tocco", rimanendo ferma in attesa, a differenza del secondo, dopo il quale invece chiude le trappole. Questo ciclo avviene circa ogni 30/40 secondi, quando la memoria viene resettata. Questo sistema è usato dalla pianta per evitare di disperdere energia inutilmente prima ancora che abbia riconosciuto la preda. Per far sì che abbia inizio la fase digestiva infatti, la pianta deve rilevare un movimento da parte della preda, se questo non avviene dopo qualche ora la pianta si riaprirà. Per questo è sconsigliato dare prede morte alla pianta poiché aumenterebbe solo il rischio di stress. Infine le dimensioni delle trappole variano generalmente dai 2 ai 3 cm mentre il colore dipende dall'illuminazione che la pianta riceve.
LA SARRACENIA
La Sarracenia è una pianta le cui foglie sono particolari e vengono chiamate ascidi, sono lunghe e verdi con nervature rosse. Le forme delle foglie sono diversificate: possono essere a tubo o a cono rovesciato. Questa pianta attira mosche e altri insetti che vengono attratti dal colore e dal profumo che è generato da una sostanza gelatinosa che è prodotta dalle ghiandole nettarifere che sono presenti all’interno della pianta.
LA NEPENTHES
La Nepenthes è una pianta carnivora della famiglia delle Nepentaceae, è originaria dei Paesi orientali e ha bisogno di molta luce, inoltre è una pianta epifita, ovvero che cresce sugli alberi dai quali pendono le sue radici e ascidi che servono per intrappolare le prede.
LA DROSERA
La Drosera è una pianta carnivora della famiglia delle Droseraceae, originaria del sud Africa. Sono piante dotate di trappole adesive, infatti attraverso le gocce di mucillagine dei suoi peletti, le quali sono molto appiccicose, intrappola gli insetti. Presenta foglie con tentacoli vivacemente colorati e può arrivare fino ai 50 anni di età.
L'orto botanico di Padova ci ha offerto un'opportunità unica per esplorare e studiare queste affascinanti piante carnivore, svelando i loro meccanismi di cattura e le loro strategie di sopravvivenza. Infine è un luogo interessante per chiunque voglia approfondire la conoscenza di esse.
Adriana Vannucci e Amal Eddbiri 3B