Lorenzo Galante
Ad un sistema fisico si può associare una energia E e un impulso p (nel testo i vettori saranno indicati in grassetto).
L'impulso p = mv è un vettore definito da tre componenti:
px, py, pz.
Il modulo di p è la lunghezza del vettore e si calcola a partire dalle componenti applicando due volte di seguito il teorema di Pitagora. Prima sul triangolo azzurro e poi sul triangolo rosa.
Nel 1905 Einstein ha pubblicato la teoria della Relatività Speciale. Nell'ambito di questa teoria egli dimostra che ...
la differenza tra i quadrati dell'energia E e del modulo dell'impulso p rappresenta la massa del sistema stesso:
Per calcolare l'energia di una particella di cui la massa è nota, è sufficiente consocerne l'impulso p:
Esempio.
Energia di un muone con componenti dell'impulso
px = 1.1 GeV py= 0.4 GeV pz = 2.1 GeV
Siamo interessati ad analizzare collisioni p-p in cui siano presenti due tracce muoniche (quelle rosse). In particolare analizzeremo il sistema formato dai due muoni. Negli eventi che osserveremo i due muoni hanno carica elettrica di segno opposto, uno positivo (μ+) e uno negativo (μ-).
La Relatività Speciale ci insegna come trattare sistemi di più particelle. Vale lo stesso discorso appena fatto per una singola particella!
L'unica differenza è questa:
Una volta nota Etot e le componenti di ptot si può procedere al calcolo della massa del sistema formato dalle due particelle. Si calcola il modulo del vettore impulso